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Il Cuore pulsa in Palestina, i clown dottori foggiani in missione in orfanotrofio e in strutture sanitarie

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Donati farmaci, viveri, indumenti e circa 1200 euro, frutto di una raccolta fondi. Jole Figurella: “Le suore qui sono poche, solo in tre e hanno bisogno di aiuto: non c’è acqua e i viveri sono troppo pochi. L’altra notte ci sono stati bombardamenti”.

Il Cuore è volato da Foggia alla Palestina per una importante missione umanitaria della durata di una settimana. Dopo aver trascorso alcune ore a Tel Aviv, dove la tensione è sempre alta, i clown dottori si sono spostati a Betlemme.

“Trascorriamo molto tempo a ‘Casa Hogar de Los Ninos’, un orfanatrofio – spiega la Presidente, Jole Figurella - ma stiamo operando anche al ‘Caritas Baby hospital” e presso l’istituto Antoniano, che accoglie molti anziani. Le suore qui sono poche, solo in tre e hanno bisogno di aiuto: non c’è acqua e i viveri sono troppo pochi”.

In missione con Jole Figurella ci sono altri quattro volontari de Il Cuore Foggia: Mario Ilio Guadagno, Flavio Di Corcia, Arcangela Coco e Enza de Vitis.

“Aiutiamo le suore in tutto – spiega Figurella - nel preparare da mangiare, pulire e nel far addormentare i bambini. Sono tutti orfani e con gravi disabilità e naturalmente non può mancare la clownterapia, per distrarli”.

La situazione nei luoghi della missione non è semplice. “L’altra notte – raccontano i volontari - ci sono stati bombardamenti e le sirene suonavano continuamente Oggi si teme una rivolta perché il venerdì in Palestina è il giorno della rabbia, in quanto hanno ucciso un ragazzo che voleva oltrepassare il muro. Domani andremo in una scuola per bambini sordomuti e in ospedale pediatrico e poi nelle strutture dei bambini e degli anziani”.

L’associazione foggiana ha portato in Palestina farmaci, viveri, indumenti e circa 1200 euro, frutto di una raccolta fondi, da distribuire in due istituti.

In Italia, invece, gli altri volontari continuano le attività di clown terapia e la raccolta fondi per il progetto AstroRisonanza, che trasformerà la stanza dell’esame diagnostico negli Ospedali Riuniti di Foggia in una navicella spaziale. L’obiettivo è aiutare i piccoli pazienti ad alleviare il dolore fisico ed emozionale durante il periodo di ospedalizzazione.

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