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Vangelo della Domenica: Questa povera vedova ha dato tutta la sua vita

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XXXII domenica del tempo Ordinario - "Questa povera vedova ha dato tutta la sua vita" -

di ENZO BIANCHI

Sì, c’è stato un conflitto aspro con gli scribi, ma Gesù oggi potrebbe rivolgere gli stessi duri avvertimenti a tanti ecclesiastici… Basta leggere con attenzione le parole rivolte da Gesù alla folla, che si potrebbero così parafrasare e attualizzare: “Diffidate degli scribi, degli esperti di Bibbia e di teologia! Quando escono, appaiono con vesti lunghe, filettate, addirittura colorate, indossano abiti sgargianti, si ornano di catene, di croci gemmate e preziose, cercano i volti di chi passa per essere salutati e riveriti, senza discernere le persone nel loro bisogno e nella loro sofferenza: volti che non sono guardati, ma chiamati a guardare! 

Gesù fa questi discorsi nel tempio, di fronte alla sala del tesoro, dove i fedeli, i pellegrini saliti a Gerusalemme, mettono le loro monete in “cassette per le offerte”. Come sempre, Gesù osserva, vede, comprende e discerne: sa cosa accade accanto a sé, è vigilante e trae dalla concreta realtà lezioni di vita. Qui che cosa vede? Nota che ci sono alcuni che mettono grandi somme di denaro: sono i ricchi, quelli che senza grande fatica e senza privarsi di qualcosa di essenziale, nella loro devozione possono mettere anche molto denaro nel tesoro del tempio. 

Gesù però vede e discerne tra tutti una donna – per di più vedova –, cioè una persona che non conta nulla in un mondo dominato da uomini, che sentono anche il tempio come qualcosa che appartiene a loro: le donne, infatti, non facevano assemblea davanti a Dio come loro e con loro. Questa povera donna avanza tra molti altri, nella sua umiltà, e sembra che nessuno possa notarla. Gesù invece la nota e la addita tra tutti come “la vera offerente”, la vera persona capace di fare un dono, di dare gloria al Signore. Costei getta solo due spiccioli, due piccole monete di rame, cioè un quadrante, un quarto di soldo: una somma insignificante! Ma ecco che Gesù commenta il suo gesto e lo fa in modo solenne, introducendo le sue parole con: “Amen”, cioè: “È così, è la verità e io ve la dico”. “Amen, io vi dico: questa povera vedova ha gettato nella cassetta delle offerte più di tutti gli altri. Tutti, infatti, hanno preso dal loro superfluo; lei, invece, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva, tutto quello che aveva per vivere  (‘tutta la sua vita’)”. 

Questa vedova, recatasi al tempio per dire il suo amore a Dio, non viene in contatto con Gesù, non riceve da lui nessuna parola diretta e nemmeno si accorge che Gesù è presente e la vede. Non è una donna che conosce Gesù e crede in lui, è una figlia di Israele che cerca soltanto di osservare la volontà di Dio, che si affida totalmente a lui, che non grida sui tetti ciò che fa, che non suona la tromba davanti a sé per farsi notare (cf. Mt 6,2), ma aderisce alle parole dei profeti che proclamano i poveri privilegiati e amati da Dio. È un’icona dell’Israele povero e fedele, che dipende da Dio solo (cf. Sof 2,3; 3,12-13); è la contro-figura degli uomini religiosi che apparentemente osservano la Legge, dimenticando invece “la giustizia, la misericordia e la fedeltà” (Mt 23,23) e, anzi, divorando proprio le case delle vedove. Questa donna, infatti, non dà, come gli altri… no, questa donna si spoglia di ciò che le era necessario per vivere, di tutto ciò che aveva, non di una sua porzione minima. Questa vedova è per Gesù un’immagine dell’amore che sa rinunciare anche a ciò che è necessario: ecco una donna anonima, ma una vera discepola di Gesù.

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