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Castelluccio Valmaggiore celebra con una stele i caduti di tutte le guerre e della Resistenza

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Dono della famiglia di Donato Rocco Ziccardi, è stata scoperta durante una cerimonia solenne. Presentato alla città il Gonfalone restaurato dalla volontaria 85enne Maria Cacchio.

Una targa per non dimenticare. Lo scorso 4 novembre, nella ricorrenza del 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, il sindaco di Castelluccio Valmaggiore, Giuseppe Campanaro, ha scoperto una lapide realizzata in memoria dei caduti di tutte le guerre e della Resistenza.

Apposta sul Monumento ai Caduti, nei pressi di Piazza della Pace, la stele che ricorda “soldati e lavoratori che fecero olocausto della loro vita alla patria amata ed immortale” è un dono della famiglia di Donato Rocco Ziccardi, realizzata a mano dal figlio di quest’ultimo, l’artigiano castelluccese Antonio.

Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, durante la cerimonia solenne si è registrata una grande partecipazione delle Autorità civili e religiose, dei cittadini e delle associazioni locali, dalla Pro Loco – che con la maestra Lina Girardi ha provveduto all’allestimento della cerimonia - a OER e Fraternita di Misericordia di Castelluccio Valmaggiore, fino a Ce.S.eVo.Ca., ERA Provinciale Foggia ed ERA Ambiente Foggia, che ha portato la corona di fiori e provveduto al Picchetto d’onore.

Nel corso della cerimonia, preceduta dalla presentazione alla città del Gonfalone restaurato dalla cittadina  85enne Maria Cacchio, orfana di guerra e volontaria dell’Azione Cattolica di Castelluccio Valmaggiore, si è esibita la banda musicale guidata dalla maestra Carmela de Michele.

“Questa nuova lapide - il commento del Presidente del Ce.S.eVo.Ca., Laura Pipoli -  nasce per celebrare il coraggio di mariti, padri, figli di Castelluccio Valmaggiore che hanno dato la vita in nome della libertà, della pace e della democrazia, valori imprescindibili. Per questo motivo, rappresenta anche un inno alla pace e alla fratellanza tra i popoli e un monito a mantenere alta la guardia, proprio per evitare che simili tragedie possano ancora ripetersi”.

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