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Domenica del Corpus Domini: L’amore che si dona

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SOLENNITA' DEL CORPUS DOMINI
LUCERA, DOMENICA, 3 GIUGNO 2018

ore 18.00 - Santa Messa solenne presieduta da S.E. Mons. Giuseppe Giuliano, vescovo Lucera-Troia.
ore 19.00 - Processione del Corpus Domini. Al rientro in Cattedrale, preghiera finale e benedizione eucaristica.

Domenica del Corpus Domini. Domenica della grande festa di Gesù Eucaristia. Questa domenica non si deve ridurre solo alla grande festa testimoniata dalla processione per le nostre strade del Corpo Santissimo di Gesù. E’ la domenica che ci ricorda questo grande mistero della presenza reale e salvifica di Gesù nei segni eucaristici. La pagina del Vangelo  - il grande discorso del capitolo VI di Giovanni dopo la moltiplicazione dei pani -  ci ricorda le parole di Gesù: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo…chi mangi ala mia carne e beve il mio sangue vivrà!”. Forse tanti cristiani, come i Giudei del tempo di Gesù, non credono nella verità di queste parole! Infatti tanti fanno a meno della Santa Messa e della Santa Comunione. Tanti si accostano a questo grande mistero d’amore anche senza essere confessati, ma dicendo in cuore loro “ne sento il desiderio…” oppure “beh, la faccio pure io la comunione, così mi faccio vedere che sono presente al funerale….o al matrimonio”, “ora mi dico l’atto di dolore e sono pronto per fare la comunione….”! Quanta superficialità….quanta poca fede….quanta ignoranza! Tutto questo è davvero grave! Che non ci succeda mai di cadere in questo modo di agire o di pensare. Anzi, se dovesse dimorare nel nostro cuore ancora qualche dubbio circa la potenza e la santità del Corpo e Sangue di Gesù, donato per la nostra salvezza, voglia il Signore liberarci da questo pensiero e da qualche dubbio. Andiamo a Gesù con la viva fede che noi abbiamo bisogno di Lui, abbiamo bisogno del suo Corpo e del Suo Sangue

Egli è rimasto con  noi non solo perché la nostra debolezza è grande, ma Egli resta con noi soprattutto per aiutarci ad essere come Lui. L’Eucaristia vuole essere l’occasione quotidiana o domenicale per imparare ad amare, per imparare ad offrirci come Gesù, per imparare che la vita è dono gratuito e generoso. Egli vuole diventare carne della nostra carne , non vuole solo essere adorato, contemplato e pregato. Allora come afferma san Leone Magno: diventiamo quello che riceviamo! La nostra vita si incontra con la sua Vita, la nostra povertà con la sua ricchezza di grazie, la nostra miseria con la sua misericordia.
Accostiamoci all’altare  - con l’animo in pace e riconciliato attraverso la confessione -  e realizziamo questo “mistico sposalizio”  tra la nostra vita e la vita di Dio. Egli entra in noi e noi sprofondiamo gioiosamente in Lui; Egli viene a noi e noi siamo presi dal suo amore. E dopo aver sperimentato la forza della sua presenza, andiamo verso i fratelli con generosa dedizione, e serviamo e amiamo ancora Gesù perché sempre Lui è presente nel fratello povero, solo, ammalato e bisognoso. La “messa non finisce” con l’ultima parola dell’andate in pace che chiude ogni celebrazione Eucaristica. Quell’invio invece è il l’invito ad iniziare la “nostra messa”, siamo inviati a celebrare nel mondo, a casa nostra, sul posto di lavoro, nello svago, nell’impegno ecclesiale la bellezza della nostra vita trasformata dal Signore risorto.

Don Luigi Tommasone

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