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‘Le Nuvole’ di Fabrizio De Andrè sul carcere di Lucera. Domani mattina spettacolo dei Faberi

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Gli organizzatori: “Per Faber il punto sociale più lontano possibile dalla famiglia e dalla classe dominante non era un partito rivoluzionario ma una bettola, una cella o la camera di una prostituta”.

Tutto pronto nel carcere di Lucera per il “testamento di Faber”. I detenuti della Casa Circondariale, domani mattina, potranno ascoltare brani tratti da album come ‘L’Indiano’, ‘Le Nuvole’, ‘Canzoni’ e numerosi altri successi, grazie all’associazione culturale Faberi, che da 13 anni gira teatri e piazze di tutta Italia con lo spettacolo sulla vita e le opere di Fabrizio De Andrè,

L’idea di proporre la rappresentazione musicale in contesti particolari come gli istituti penitenziari nasce dalla poetica di Faber, sempre molto attenta e impegnata verso gli ultimi, verso i diseredati, verso le persone fragili. Per De Andrè il punto sociale più lontano possibile dalla famiglia e dalla classe dominante non era un partito rivoluzionario ma una bettola, una cella o la camera di una prostituta.

I Faberi, band garganica composta da sei elementi – premiata nel 2014 con il riconoscimento “Covermania” conferito nell’ambito del Festival Internazionale dell’Adriatico – si segnala per l’energia giovanile e per la creazione di atmosfere intense e per l’accuratezza degli arrangiamenti.

 “Il marginale – sottolineano gli organizzatori – è in De André una figura quasi primitiva, conserva la purezza originaria nelle diverse fasi di sviluppo attraversate dall’uomo. Nelle canzoni c’è sempre una morale, che spesso emerge con sarcasmo, e che si sintetizza in un rovesciamento dell’ordine costituito o almeno nella sua presa in giro. Fondamentale è la ricerca dell’emarginazione vista come un’esclusione totale, assoluta dalla società, dalle convenzioni dominanti. De André non è mai stato interessato al movimento reale che trasformava la realtà, ma piuttosto alle figure, apparentemente senza tempo, che restano ai margini di questa lotta, spesso benevolmente, ma che non vi possono proprio partecipare”.

Lo spettacolo “dentro”, sostenuto dalla Camera Penale, è stato fortemente voluto dal direttore del carcere, Giuseppe Altomare e dall’Area Trattamentale, la cui responsabile è Cinzia Conte. La messinscena per i detenuti della Casa Circondariale di Lucera sarà possibile grazie al prezioso sostegno del corpo della polizia penitenziaria, diretto dal Commissario Daniela Occhionero.

Il CSV, che da alcuni anni sostiene le attività delle associazioni di volontariato all’interno del Carcere, parteciperà all’iniziativa.

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