POLITICA Comune         Pubblicata il

Area DEM Lucera: Raccogliamo i 'cocci' del PD e lavoriamo seriamente per ricostruirlo, non possiamo far finta di niente

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Riceviamo e pubblichiamo

Il 5 marzo del 1943, periodo storico incentrato sul regime fascista, nella città di Torino gli operai della “Fiat di Mirafiori” decisero – per via di vicende avverse – di incrociare le braccia sul posto di lavoro. Era il primo degli scioperi antifascisti che presto si estesero in tutto il Nord Italia. Sentimenti di ribellione e giustizia aleggiavano nell’aria, una volontà di cambiamento pervadeva gli animi della gente. Possiamo affermare che gli stessi stati d’animo sono attualissimi in quanto vissuti da molti italiani nei giorni scorsi e vecchi quanto il mondo in cui viviamo; un mondo dove prevale il “Dio denaro” che tutto può ed ogni cosa gli appartiene, dove la corruzione e la cupidigia la fanno da padrone.

Anche l’Italia del 2018 ha vissuto nel 4 marzo una data importante in quanto si sono svolte le elezioni politiche italiane. Piuttosto che soffermarci su quest’ultima, vorremmo riflettere sul giorno successivo ad essa e cioè il 5 marzo. Un giorno incentrato su un’elevata affluenza alle urne, caratterizzato da sentimenti contrastanti che hanno lasciato con il fiato sospeso molti italiani protagonisti di lunghe attese per via degli scrutini risultati deludenti; infatti nessuna coalizione o partito vedeva una maggioranza assoluta di 316 Deputati e 158 Senatori per la formazione di un governo stabile.

Il primo partito più votato è stato il 5 Stelle (32,5%) che potrà ottenere fino a 119 poltrone a Palazzo Madama e fino a 240 a Montecitorio. La coalizione più votata è stata il centrodestra (37,2%) che al Senato nella migliore delle ipotesi otterrà 140 seggi mentre alla Camera 257 seggi a voler essere ottimisti. Mentre il centrosinistra (22,8%) si potrà aggiudicare fino a 55 seggi al Senato e fino a 120 alla Camera. Un giorno probabilmente importante per tanti italiani, che hanno lavorato e lottato per un radicale cambiamento (almeno a loro dire) dove la sovranità popolare “dovrebbe” prevalere su una classe politica nazionale fatta di caste, corruzione, degrado sociale ed economico; mentre per altri meno, visti i risultati elettorali rivelatisi disastrosi. In queste ore le ipotesi per la formazione di un governo stabile sono ancora al vaglio. La nostra profonda riflessione è incentrata su un risultato significativo e sconfortante a livello nazionale ottenuto dal Partito Democratico e cioè il 18,7% dei consensi che porterà alle dimissioni del Segretario del Partito. Certamente per gli addetti ai lavori le previsioni non sarebbero state positive ma nemmeno così catastrofiche.

Il PD di questi anni ha vissuto varie scissioni che hanno spostato verso sinistra circa mezzo milione di voti, il resto probabilmente ha ingrossato le file del M5S, della Lega e dell’astensionismo, naturalmente la causa principale da attribuire a questo risultato è legata al malcontento popolare dovuto ad una cattiva gestione ed attenzione alle esigenze quotidiane dei cittadini a tutti i livelli (nazionale, regionale, provinciale e locale). Mentre in ambito nazionale i vertici hanno seguito coerentemente una linea ideologica di partito, a livello regionale e provinciale ci sono stati riscontri ben diversi. Lo stesso Presidente della Regione Puglia ha incoraggiato delle alleanze “ambigue” con i movimenti civici, aventi come scopo quello di incrementare l’elettorato di partito. Una collaborazione “forzata” che particolarmente in queste elezioni nazionali ha favorito ancor di più disinteresse e avversione da parte di militanti e sostenitori. Senza contare le adesioni ai circoli, ridotte all’osso per le scarse o assenti iniziative politiche e sociali nell’ambito dei territorio. Come si possono organizzare campagne elettorali, cercando di coinvolgere la cittadinanza se alla base vengono meno, da troppo tempo, iniziative fatte di incontri, confronti e dibattiti? Come ci si può far carico di una problematica sociale se non si ha contatto diretto con la gente? Ed infine, ci chiediamo come si possa avere credibilità se oggi nei partiti non si sia rivolti alla realizzazione di un interesse sociale ma puramente personale?

Il PD a Lucera

Giorni fa il PD di Lucera tramite un comunicato stampa sosteneva che l’avanzata del populismo non avrebbe “annientato” il partito locale ma ottenuto un risultato che “avrebbe soddisfatto moderatamente” (?) Facendo una battuta ci verrebbe da dire che il circolo è “annientato da tempo” vista l’autocratica gestione del Segretario e della sua segreteria che ancora una volta nell’ultimo direttivo tenutosi prima delle elezioni politiche nazionali respingeva la richiesta della minoranza con altre componenti del direttivo di apportare variazioni ed integrazioni in essa per via degli infruttuosi e deludenti risultati ottenuti fino a quel momento, artefici di un immobilismo totale. Ancora, veniva dichiarato di aver costruito un’agenda fatta di incontri e di eventi a beneficio dei cittadini e militanti approfondendo argomenti relativi a lavori pubblici, sanità, sviluppo, finanziamenti, politiche sociali. Ora ci chiediamo quanti avrebbero recepito tali argomenti data l’esigua e mediocre partecipazione della gente.

Nonostante tutto abbiamo contribuito fattivamente in questa campagna elettorale apportando il nostro lavoro e coinvolgendo le nostre conoscenze ed amicizie. Il Partito Democratico di Lucera ha raggiunto in questa tornata elettorale il 12% dei consensi alla Camera, giudicati dal Segretario un risultato soddisfacente ma a nostro parere una débâcleassoluta in quanto in quei numeri è presente anche l’apporto dei civici.

Riteniamo, al contrario di quanto sostenuto, che la campagna elettorale nazionale del PD di Lucera sia stata disorganizzata e assolutamente priva di contenuti: “Quando si perde bisogna riconoscere i propri limiti”! Una fase congressuale si riaprirà a breve nel partito nazionale e ci auguriamo di cuore che lo stesso avvenga nei vari ambiti, dal momento che si avverte l’incombente necessità di ripulire i “cocci rotti” e fare delle profonde riflessioni per proiettarsi e lavorare seriamente ad un nuovo Partito Democratico in cui crediamo.

Siamo stanchi di ricevere appellativi umilianti e velenosi per una mala gestione dei circoli da parte dei vertici di ogni livello. Il PD è sostenuto e formato da molti militanti e simpatizzanti che vorrebbero lavorare seriamente standogli vicino per fare buona politica. Siamo stanchi di essere trattati come marionette dai “soliti noti” artefici del disastro che abbiamo vissuto e aborriamo profondamente. A costoro vogliamo dire che il cambiamento è atteso e sentito da tempo e dovrà attuarsi se si vuole realmente bene al partito. Non abbiamo smesso di sperare e non lasceremo che la “mala politica” distrugga il nostro sogno volto a realizzare un partito aperto alla città e rappresentante della stessa!

AREADEM Lucera

COORDINATORI

Rosalia Nappa – Francesco Antonio Forte

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