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49 anni di successi per gli Amici dell’Arte di Lucera

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Applausi per la commedia “MAST-DON TUBBIJE” di Germano Benincaso

Il Gruppo Amici dell’Arte di Lucera ha portato in scena al Teatro dell’Opera di Lucera uno dei più divertenti lavori del proprio repertorio: “MAST-DON TUBBIJE” di Germano Benincaso.

La commedia, scritta e rappresentata per la prima volta nel 1976, ha riscosso grande successo fin dalle prime repliche risultando incisiva e coinvolgente, oltre che ricca di numerosi colpi di scena.

A distanza di oltre 40 anni dalla “prima”, la compagnia lucerina ha bissato il successo riuscendo ancora una volta a catturare l’attenzione di un pubblico attento e pronto ad apprezzare l’interpretazione degli attori, oltre che a recepire ogni sfumatura delle battute sottolineata con scroscianti applausi e sonore risate.

Tre i personaggi principali della commedia: “Mast Tubbije”, falegname dedito al gioco del superenalotto interpretato da Lello Spagnuolo, “Luccetille”, stralunato garzone di bottega, personaggio che Arturo Monaco ha trasformato in vera e propria “maschera” del teatro popolare, e la focosa “’Ncurnatella”, moglie di Mast Tubbije, interpretata dalla sempre brava Lina Carratù.

Al fianco dei tre protagonisti l’autore ha collocato alcune “figure” davvero straordinarie, personaggi che, con la loro caratterizzazione hanno rappresentato un quadretto di grande effetto, perfettamente in linea con la vicenda che – per quasi due ore – ha mantenuto vivo l’interesse degli spettatori.

Si sono, quindi alternati sul palcoscenico Simona Ianigro, nel ruolo di “Rita”, figlia di Mast Tubbije, Maria Strazioso e Luigi Follieri (nei ruoli di “Carmela” e “Gaetano”), Antonio Cuppone e Marcella Cogato (nei panni di due nobili decaduti: “Don Domenico e Donna Rachele Pavoni Galli”), Domenico Tutolo (nel ruolo di “Don Salvatore”), Ida Salvatore (nelle vesti di “Mafalda Scopetta”, vedova inconsolabile) e Luigi Granieri (nella parte di “Marcello”, aspirante fidanzato di Rita).

Al momento dei saluti finali c’è stata una vera e propria ovazione per tutti gli interpreti e per Germano Benincaso, regista ed autore del testo.

Una nota speciale occorre dedicarla allo scenografo Giuseppe Grasso che ha realizzato i due ambienti che hanno fatto da sfondo alla vicenda: la bottega di falegname del primo atto ed il sontuoso salone del secondo e terzo atto, con un cambio delle scene avvenuto in meno di 10 minuti.

Al successo dello spettacolo hanno contribuito, inoltre, i tecnici Paolo Monaco e Gianni Maglia, l’assistente alla regia Maurizio Pompei e la sarta di scena Anna Dotoli. Le musiche originali che hanno fatto da sottofondo alla vicenda sono state scritte da Pasquale Ieluzzi, L’introduzione affidata a Dino Russo, è risultata, come al solito in maniera impeccabile

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