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Meet Up Lucera 5 Stelle: Lettera aperta al Sindaco e ai Consiglieri Comunali di Lucera

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Riceviamo e pubblichiamo

Signor Sindaco,
Signori Consiglieri Comunali,
Nessuno vuole i ghetti.

Nessuno può accettare l’esistenza di luoghi così degradanti, né a Rignano né a Lucera, né altrove:
l'accoglienza e l'integrazione degli stranieri regolarmente residenti nel Nostro Paese non è solo un dovere morale imposto dalla Costituzione Italiana e dai nostri valori, ma una realtà che l'Europa, l'Italia, e quindi anche Lucera non possono fare a meno di affrontare.
A fronte di una questione tanto complessa non è ammissibile opporre un semplicistico “NON LI VOGLIAMO”, così come non è tollerabile che si giochi con le cifre (1200, 400, e così via, come se non si trattasse di persone...), con il rischio di ingenerare panico nella popolazione.
“Non li vogliamo” non è una risposta: è chiudere gli occhi di fronte agli orrori che si consumano nelle nostre campagne.
Innanzitutto, va rimarcata la distinzione tra LAVORATORI STAGIONALI con regolare permesso di soggiorno, e RICHIEDENTI ASILO.
Naturalmente, in entrambi i casi, il percorso integrativo non può essere lasciato alle esigue forze di un ente locale, ma va inserito in un ambito di pianificazione quantomeno regionale, per stabilire un patto con gli immigrati basato su reciproci impegni: da parte dello Stato, assicurare il godimento dei diritti fondamentali e fornire gli strumenti che consentano di acquisire la lingua, la cultura ed i principi della Costituzione italiana; da parte dell'immigrato, l'impegno al rispetto delle regole della società civile.
Nel caso dei richiedenti asilo, è dell’aprile 2017 il bando della Prefettura di Foggia che prevede uno stanziamento di ben 25 MILIONI DI EURO per dare accoglienza da luglio a dicembre 2017, a 1.200 immigrati, molti dei quali già presenti sul territorio, da distribuire equamente IN TUTTE LE CITTA’
DELLA CAPITANATA: a Lucera potrebbero arrivarne soltanto altri 109, dato il limite previsto dal sistema SPRAR e la presenza già di 41 ospiti.
Spostandoci sul piano dei lavoratori stagionali, va posta l’attenzione sul fatto che ormai da decenni la Capitanata è meta di migliaia di immigrati provenienti da Paesi extra UE.

Molti di loro sono ormai stabilmente insediati nelle campagne di Capitanata per tutto l’anno, dando vita alle baraccopoli come quella di Rignano, dove il degrado e l’emarginazione sociale assumono connotati drammatici.
A differenza dei richiedenti asilo, i lavoratori stagionali hanno altre necessità: dobbiamo liberarli dallo sfruttamento del lavoro sommerso e dalla schiavitù imposta tramite i caporali, e dobbiamo sottrarli dall’emarginazione dei ghetti.
Soltanto garantendo il rispetto dei diritti di TUTTI i lavoratori, italiani e stranieri, potremo evitare le attuali distorsioni del mercato del lavoro, in cui vige la legge del ribasso: più si è disposti a rinunciare ai propri diritti, più chance di un’occupazione si hanno.
Con quale facilità potremmo impedire lo sfruttamento del lavoro sommerso, se potessimo monitorare dove e quando i braccianti vanno a lavoro?
Quanti italiani potrebbero tornare all’agricoltura, senza dover subire la piaga della concorrenza di chi, pur di sopravvivere, è disposto a lavorare anche 12 ore al giorno per poche decine di euro? E quanti agricoltori onesti vedrebbero puniti i loro colleghi privi di scrupoli?
Gli immigrati hanno bisogno di servizi di pernottamento, mense, trasporti, assistenza sanitaria, supporto sindacale e consulenza legale, educazione civica e corsi di italiano: nessuno di loro vivrebbe nelle baraccopoli se solo avesse un’alternativa.
Quanti posti di lavoro si creerebbero, anche nel tessuto economico lucerino, per fornire questi servizi agli immigrati, se invece di relegarli in baraccopoli li integrassimo nelle nostre città?
Costituire o consentire grandi assembramenti sia nelle periferie che nelle campagne non può che portare al disastro dell’emarginazione e questo non possiamo permettercelo!
I finanziamenti per apprestare forme di accoglienza efficaci ci sono anche per i lavoratori stagionali.
E’ dal 2006 che la Regione Puglia finanzia gli Enti Locali in tal senso, seguendo l’eredità lasciata dal compianto Guglielmo Minervini, ideatore della strategia “Capo Free – Ghetto Off”: finanziamenti pubblici e introiti dei ticket pagati dai lavoratori stessi, altrove (come a San Severo) garantiscono risorse sufficienti ad affrontare ogni necessità.
Lucera non deve restare fuori da questi circuiti virtuosi.
Non sarebbe, questo, un modo per avvicinarsi alla soluzione dei tanti problemi legati all’immigrazione?
Un bel risultato signor Sindaco e signori Consiglieri.
Certo, per molti di Voi sarà sicuramente più facile, e anche più vantaggioso dal punto di vista elettorale, cavalcare l'onda della paura dell'immigrato.
Fiato alle trombe: “NOI NON LI VOGLIAMO!”
Ma la politica, quella con la “P” maiuscola, richiede ben altro spessore e slancio specialmente quando si affrontano queste tematiche.
Dei piccoli Salvini locali, nonostante il degrado e l'indifferenza dilagante sul territorio, proprio non li meritiamo.
Il Meet Up Lucera 5 Stelle

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