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Vangelo della Domenica: Non Temete!

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XII domenica per annum - "Non temete....."
In questa domenica Vi propongo il commento di Enzo Bianchi - Priore di Bose.
“Con questa domenica riprendiamo la lettura del vangelo secondo Matteo, esattamente dal capitolo decimo, che contiene il discorso di Gesù sulla missione dei discepoli nel mondo. È un discorso che si indirizza a tutti coloro che sono chiamati al servizio di Gesù Cristo e del suo regno.
Gesù invia i discepoli “tra le pecore perdute della casa d’Israele” e consegna loro il messaggio da annunciare, l’azione da compiere e lo stile del comportamento. Poi annuncia le persecuzioni che gli inviati dovranno sopportare nella missione: ciò che Gesù ha vissuto, sarà vissuto anche dai suoi inviati e verranno perseguitati fino a essere uccisi da chi crede di dare in questo modo gloria a Dio.
Occorre avere coraggio, lottare contro la paura, non temere mai. Questo Gesù lo dice per ben tre volte: “Non temete!”. Nelle sante Scritture dell’Antico e del Nuovo Testamento questo invito-comando è la parola indirizzata da Dio quando si manifesta e parla a quanti egli chiama: così ad Abramo, a Mosè, ai profeti, a Maria, la madre di Gesù… “Non temere!” cioè “non avere paura della presenza del Dio tre volte santo, ma abbi solo timore, ossia capacità di discernere la sua presenza, e quindi non avere mai paura degli uomini, anche quando sono nemici.
Si tratta dunque di non temere quelli che uccidono il corpo, che interrompono la vita terrestre, ma in verità non possono togliere la vera vita. L’unico “timore” da avere è quello verso il Signore, perché lui solo può decidere della vita terrestre e di quella vera.
Gesù eleva lo sguardo verso il suo Dio, il suo Abba, Padre, e testimonia tutta la potenza con cui egli si prende cura delle sue creature.
Cosa sono due passeri? Queste creature piccole, che abitano a centinaia sui tetti, sembrano a noi creature insignificanti, che non meritano attenzione né cura, eppure non è così per Dio! Neppure un passero, cadendo a terra, è abbandonato da Dio: non cade a terra perché Dio l’ha voluto (fatalismo tipicamente pagano), ma anche quando cade a terra non è abbandonato dal Padre! I discepoli di Gesù, ben più preziosi agli occhi di Dio dei passeri e dei capelli della testa, possono essere perseguitati e messi a morte, ma anche nella loro morte il Padre è là, nelle loro tentazioni il Signore è là, nelle loro sofferenze è Cristo a soffrire. Ogni volta che semplicemente arrossiamo nel dirci discepoli o discepole di Gesù, ogni volta che manchiamo di coraggio nel testimoniare la verità cristiana, che è sempre a servizio dell’umanizzazione, della giustizia, della pace e della carità, allora noi scegliamo di non essere riconosciuti da Gesù, nel giorno del giudizio, davanti al Padre che è nei cieli. Per essere rinnegatori di Gesù, è sufficiente cedere all’ignavia pigra di chi non vuole essere disturbato, di chi teme anche solo di non poter più godere del favore di qualche potente o di chi conta!
È dunque l’ora del coraggio, del non temere, sapendo che Gesù è accanto a noi nella potenza dello Spirito santo e lo sarà, come “altro Paraclito” (cf. Gv 14,26), avvocato per noi davanti al Padre. Coraggio! La paura è la più grande minaccia alla fede cristiana: essa induce al dubbio e il dubbio al rinnegamento del Signore e del Vangelo. Se invece nel cristiano c’è un’umile fiducia, c’è una forza invincibile!”
BUONA DOMENICA
Don Luigi Tommasone
www.parrocchiasangiacomo.org

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