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Venerdì 25 novembre a Lucera Galante e Barbieri spiegano le ragioni del No al referendum del 4 dicembre

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COMITATO ANPI LUCERA NO REFERENDUM

Venerdì 25 novembre a Palazzo D’Auria Secondo Galante e Barbieri spiegano le ragioni del No al referendum del 4 dicembre LUCERA – In vista del referendum istituzionale del 4 dicembre ormai alle porte si moltiplicano le azioni del comitato lucerino per il No che fa capo all’Anpi ed è coordinato da Giuseppe Trincucci e Pasquale Trivisonne.
Venerdì 25 novembre alle 19 il comitato infatti a Palazzo D’Auria Secondo terrà un convegno dal titolo “No alla controriforma istituzionale”, interverranno il presidente provinciale dell’Anpi Michele Galante ed il docente universitario di diritto dell’Ateneo di Foggia, con alle spalle un’esperienza da assessore nella prima giunta regionale Vendola, Marco Barbieri. Quello di oggi sarà il primo di due appuntamenti organizzati dal comitato per il no che ha sede  operativa in piazza Ar; il prossimo 30 novembre il comitato ha previsto sempre nel salone di Palazzo D’Auria Secondo di piazza Oberdan un ultimo dibattito in vista della consultazione referendaria che vedrà la presenza di Enzo Lavarra, già eurodeputato Ds fra il 1999 ed il 2009, ed il docente universitario di diritto amministrativo dell’ateneo di Foggia Enrico Follieri.

In vista però da parte del comitato per il no che fa capo all’Anpi anche altre iniziative fra le quali una serie di volantinaggi da effettuarsi il mercoledì in occasione del mercato settimanale ed un manifesto appello con le firme di una quarantina di intellettuali, esponenti politici e della società civile di Lucera. “Abbiamo iniziato la nostra azione già la scorsa estate per la raccolta firme per il referendum contro l’Italicum, crediamo in questa battaglia politica in difesa della Costituzione, il nostro è un no determinato dalla voglia di difendere quello che è un patrimonio dell’Italia – spiegano al comitato per il No di piazza Oberdan - ovvero la carta costituzionale creata dai padri costituenti fra il 1946 ed il 1948 che può essere modificata ma in meglio ed in modo condiviso e non in peggio e in modo divisivo come vorrebbe fare la riforma Boschi”.

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