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Questione scuolabus Lucera: i chiarimenti dell'Assessore ai Trasporti Di Battista

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Riceviamo e pubblichiamo

SCUOLABUS: basta con le strumentalizzazioni!
Con riferimento al comunicato stampa della UIL, in merito alla vicenda “scuolabus”, mi corre l’obbligo, in qualità di assessore ai Trasporti del Comune di Lucera, di fare delle precisazioni e dare dei chiarimenti.
Innanzitutto, lo “scuolabus” non è stato “fermato a seguito di rescissione consensuale del contratto o di mutuo consenso tra la ditta Lucera Service e il Comune di Lucera”, come erroneamente indicato nell’articolo, bensì a seguito della mancata sottoscrizione dell’accordo tra dipendenti ed azienda; accordo basato su una rimodulazione dell’orario di lavoro, così come proposto dal dott. Inserra, Dirigente provinciale del settore Politiche del Lavoro, fondato su una riduzione del 30% dell’orario lavorativo.
Sul punto si richiama il comunicato stampa diramato in data 06/01/2016, con tanto di VERBALI ALLEGATI sottoscritti da tutte le parti in causa; azienda, lavoratori, sindacati, rappresentanti dell’Amministrazione Comunale e della minoranza, il cui testo è opportuno allegare alla presente.
Da evidenziare che se tale accordo fosse stato sottoscritto il servizio non avrebbe subito alcuna sospensione!
La procedura di gara è attualmente in corso presso la SUA della provincia di Foggia; la possibilità di presentare offerte da parte delle aziende che fossero interessate scade il prossimo 14 novembre (http://www.provincia.foggia.it/atti_long.php?long=373).
Già una precedente procedura di gara fu svolta a cavallo tra il 2015 e l’inizio del 2016, ma purtroppo senza esito, poiché al termine di una complessa procedura composta da più fasi, l’unica azienda che partecipò risultò essere priva di alcuni fondamentali requisiti, venendo perciò esclusa.
La stessa azienda, peraltro, ha presentato ricorso al TAR, dove è risultata soccombente e successivamente è ricorsa in appello presso il Consiglio di Stato, dove al momento vi è stata un’Ordinanza che ha rigettato l’istanza cautelare e si è in attesa della decisione nel merito.

Ciò ha determinato inevitabilmente ulteriori allungamenti di tempi.
Occorre aggiungere che la vicenda “scuolabus” in realtà nasce tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, quando il Comune di Lucera “scoprì” che tale servizio veniva svolto in maniera illegittima; infatti, ci si recava a prendere bambini fuori dal territorio comunale, in comuni limitrofi, andando in
contrasto con le normative di riferimento che vietano tassativamente tale possibilità.
Ragion per cui, si dovettero ricalcolare i percorsi ed i chilometri e ciò comportò una notevole riduzione degli stessi (da 220 mila a circa 150 mila km l’anno); di conseguenza l’azienda Lucera Service, vincitrice della gara nel 2011, fece presente al Comune la sopravvenuta perdita economica legata a tale notevole riduzione e fece valere la propria volontà di rescindere il rapporto contrattuale.
Già su questo aspetto v’è da chiedersi come sia stato possibile da parte del Comune e, dunque, da parte di diverse Amministrazioni che ci hanno preceduto, non rendersi conto di violare delle precise normative, prevedendo di andare a prendere bambini al di fuori dell’agro comunale; il tutto a partire
dal 2003!

Naturalmente questa corposa riduzione chilometrica, oltre a comportare la volontà di rescindere il contratto da parte dell’azienda appaltatrice, ha comportato anche un grave problema di natura occupazionale: se per 220 mila km occorrevano 21 dipendenti, è evidente che per 150 mila, ne occorrevano molti di meno.
La precedente Amministrazione siglò un accordo transattivo con la Lucera Service con il quale si prevedeva una prosecuzione del servizio in modo tale, da un lato, da non sospendere il servizio stesso e, dall’altro, avere il tempo di bandire un'altra gara d’appalto (stavolta con la previsione chilometrica corretta).
La Giunta Dotoli, nel predisporre il nuovo bando, tenuto conto della predetta riduzione chilometrica, intese stabilire che bastavano 16 dipendenti per il servizio de quo e ciò avrebbe inevitabilmente comportato il licenziamento di almeno 5 unità lavorative.
Tutto ciò accadde nella primavera del 2014; l’attuale Amministrazione (Tutolo) si è insediata nel successivo mese di giugno.
Appena insediatici, ponendoci il problema dei dipendenti, abbiamo inteso (dopo colloqui ed incontri con dipendenti e sigle sindacali) fare una valutazione diversa, all’insegna del “lavorare un po’ meno ma lavorare tutti”, con ciò intendendo che una riduzione dell’orario di lavoro da parte degli
originari 21 dipendenti avrebbe consentito a tutti loro di salvaguardare il proprio posto di lavoro.
Inoltre, ciò avrebbe consentito di salvaguardare il posto di lavoro non soltanto con quella che sarebbe stata la nuova impresa risultata vincitrice della gara a farsi ma, già da subito, nei riguardi della Lucera Service, la quale, nelle more della gara, avrebbe continuato a gestire in proroga il servizio senza licenziare alcun dipendente.

Tutto ciò, in effetti, è avvenuto: abbiamo provveduto a modificare il bando predisposto dalla precedente Amministrazione inserendo una “clausola sociale” a tutela di tutti e 21 i lavoratori ed abbiamo ottenuto da parte della Lucera Service che gli stessi lavoratori continuassero a lavorare.
Tuttavia, le difficoltà incontrate nel riuscire a gestire tale complessa e certamente delicata situazione sono state notevoli, anche con specifico riferimento ad alcune assurde richieste che ci pervenivano da parte dei lavoratori e delle sigle sindacali, finanche dall’esponente sindacale citato nell’articolo.
Richieste, ad esempio, di istituire una “linea” di trasporto verso le terme di Castelnuovo (servizio, peraltro, già effettuato da altre aziende per di più percependo contributi regionali!), oppure un servizio di trasporto presso il nosocomio di San Severo.
Fantasiosi servizi, questi, peraltro oggetto di delibera da parte della Giunta Dotoli (la n. 201 del 5/06/2014), a mio avviso, assolutamente illegittima!
Ovviamente, lo scopo di tali richieste era motivato non già dall’idea di poter offrire degli utili servizi aggiuntivi alla collettività, bensì semplicemente dal desiderio di aumentare i chilometri per fare in modo sia di salvaguardare il posto di lavoro sia di aumentare il monte-ore.
Naturalmente chi avrebbe pagato per questi ulteriori servizi sarebbe stata la collettività lucerina e altrettanto naturalmente noi abbiamo detto di no.
Ciò perché, così come era giusto provare a salvaguardare il posto di lavoro dei 21 dipendenti, ci sembrava altrettanto giusto e doveroso salvaguardare le “tasche” dei lucerini: perché far pagare ai lucerini dei servizi assolutamente non necessari o addirittura già espletati da altri creando perciò degli inutili oltre che illegittimi “doppioni”?
Altro aspetto che abbiamo dovuto affrontare è stato quello legato alla circostanza che il servizio scuolabus, sebbene svolto per 9 mesi all’anno (periodo ovviamente di apertura delle scuole), avrebbe dovuto prevedere, a parere dei dipendenti e delle sigle sindacali, il pagamento degli stipendi per l’intero anno, cioè per 12 mensilità, così come del resto avveniva in precedenza.

Naturalmente questo significava un aumento dei costi che in definitiva sarebbe andato a gravare ancora una volta sulla collettività intera.
Si aggiunga, inoltre, la problematica di natura economica, poiché il Comune di Lucera, com’è noto, è in pre-dissesto finanziario.
Verso la fine del 2014, il Comune ha avuto notevolissime difficoltà a pagare i suoi creditori, tra i quali la Lucera Service che, svolgendo un servizio “non indispensabile” quale quello del trasporto scolastico, ha accumulato mancati pagamenti di diverse mensilità da parte dell’Ente Comune.
In sostanza, date le difficoltà finanziarie del Comune, quest’ultimo pagava esclusivamente i servizi considerati indispensabili.
Stante, inoltre, la tutt’altro che elevata capacità finanziaria della Lucera Service non sono stati corrisposti diversi stipendi ai dipendenti.
In ogni caso, agli inizi del 2015, il Comune è riuscito a saldare il debito nei confronti di Lucera Service e quest’ultima ha corrisposto gli stipendi dovuti ai 21 lavoratori.
Il resto del 2015 è proseguito con l’espletamento delle procedure di gara che, come già detto in precedenza, sono state molto complesse poiché vi è stata una prima fase ad evidenza pubblica, che non ha visto partecipare alcuna azienda, una seconda fase (c.d. procedura negoziata) in cui sono
state invitate una ventina di aziende ma nessuna ha manifestato interesse ed una terza fase, nella quale, un’unica azienda ha, in un primo momento, manifestato un interesse, e successivamente ha formulato un’offerta, in un secondo momento, salvo poi verificare, da parte della commissione
aggiudicatrice, che la stessa non era in possesso di alcuni fondamentali requisiti, così come acclarato dal TAR, restando attualmente al vaglio del Consiglio di Stato.

Tutto questo complesso iter ha praticamente “portato via” tutto il 2015 nel corso del quale, però, mai il servizio si è fermato!
Al contempo si è sempre cercato, da parte dell’Amministrazione Comunale, insieme anche ad esponenti della minoranza, con incontri e riunioni, in Comune, in Prefettura, dinanzi all’Ufficio Provinciale per il Lavoro di far sì che i dipendenti e la Lucera Service trovassero un’intesa sulla rimodulazione dell’orario di lavoro, anche perché tale intesa avrebbe in teoria potuto esplicare i suoi effetti anche in seguito e cioè nel momento in cui sarebbe subentrata una nuova azienda aggiudicatrice della nuova gara.
Tuttavia, ciò non è avvenuto ed il risultato finale è stato quello di vedere il servizio scuolabus sospeso ed i dipendenti licenziati.
La ripresa del servizio.
Innanzitutto va detto che i servizi di trasporto dei diversamente abili ed idrico (che insieme allo scuolabus facevano parte e continueranno a far parte dello stesso appalto) non si sono mai interrotti.
Ciò è stato possibile poiché il costo per tali servizi è “sotto soglia” per cui si è potuto procedere anche con delle forme rapide di individuazione del contraente quali l’affidamento diretto, a differenza del servizio scuolabus che, invece, essendo “sopra soglia” non prevede tale possibilità.
Nel frattempo, si è proceduto a bandire una nuova gara inserendo comunque una clausola sociale a tutela dei 21 lavoratori; tale gara di appalto, come già detto in precedenza è tutt’ora in corso di pubblicazione presso la Provincia.
A questo punto è bene evidenziare che il contenzioso con l’azienda esclusa (peraltro ancora in corso come innanzi detto) da una parte, dall’altra l’introduzione del nuovo Codice degli Appalti (Decreto Legislativo n. 50/2016) entrato in vigore nell’aprile 2016 che ha abrogato il precedente (Decreto
Legislativo n. 163/2016), oltre alle difficoltà della SUA della Provincia, hanno determinato il fatto che ad oggi ancora non vi sia una nuova azienda aggiudicatrice del servizio. Nel ricorso che l’azienda esclusa ha presentato contro il Comune di Lucera, la stessa aveva formulato espressa richiesta di risarcimento danni nell’ipotesi in cui il Comune avesse proceduto a bandire una nuova gara aggiudicando il servizio ad altra azienda.

La sentenza di primo grado che, fortunatamente, ha visto prevalere le ragioni del Comune è stata emessa ad aprile e, fino a quel momento, bandire una nuova gara avrebbe comportato un concreto e serio rischio di produrre un danno economico di non poco conto all’Ente ed alla collettività.
Tale rischio, in realtà, non è ancora definitivamente scongiurato, stante la pendenza del giudizio in Consiglio di Stato; tuttavia, la vittoria in primo grado, oltre al successivo rigetto dell’istanza cautelare da parte del Consiglio di Stato, hanno determinato la volontà di questa Amministrazione di rompere gli indugi.
L’introduzione del nuovo codice degli appalti, avvenuta formalmente ad aprile ma già annunciata tempo prima, ha comportato la ulteriore necessità per gli uffici di dover comprendere appieno le importanti novità introdotte sul tema degli appalti, in particolare sulle procedure di gara, e le
difficoltà interpretative della riforma sono ben note a tutti; basti pensare che ancora vi sono dubbi su diversi aspetti e prova ne è il fatto che da aprile 2016, la percentuale di gare bandite dalle pubbliche amministrazioni, è drasticamente diminuita.
Le oggettive difficoltà della SUA sono, invece, dovute al fatto che a partire dal novembre 2015, tutti i Comuni non capoluogo devono necessariamente rivolgersi a stazioni appaltanti esterne, quale è appunto la Provincia, con ciò ha determinando un aumento esponenziale del carico di lavoro della
stessa.
Nel caso di specie, il bando scuolabus-idrico-diversamente abili, è stato inviato dal Comune di Lucera nel mese di luglio, mentre la sua pubblicazione ad opera della SUA è avvenuta soltanto ad ottobre!
Insomma, tutta una serie di circostanze impreviste ed imprevedibili, quali quelle appena descritte, che hanno determinato questo “tristissimo” risultato.
Sono ben consapevole delle enormi difficoltà che i bambini ed i genitori stanno vivendo, anche perché io stesso sono nato e cresciuto (ed ancora ci vivo) in campagna! Sono anch’io figlio della terra e comprendo la rabbia dei cittadini che risiedono fuori città: è anche mia tale rabbia!
La scorsa settimana mi sono recato a Bari per partecipare all’assemblea nazionale dell’ANCI insieme al collega assessore dott. Fabrizio Abate ed in quella occasione abbiamo avuto modo di ascoltare l’intervento del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il quale raccontava di come anche a
Napoli vi siano state difficoltà in particolare per il servizio di trasporto scolastico per disabili; questi evidenziava come sia sbagliato da parte del legislatore considerare tale servizio come un servizio pubblico “non indispensabile”, con tutte le ovvie ripercussioni che ne derivano.
E ciò è assolutamente condivisibile.

Il riferimento a “soluzioni tampone” effettuato nell’articolo parte da presupposti assolutamente errati e fuorvianti; prova ne è che, laddove è stato possibile (come nel caso del trasporto idrico e diversamente abili), le soluzioni tampone sono state adottate, sebbene anche le stesse siano
contestate dalla UIL (“…procedure che hanno comunque lasciato gravi dubbi nella stesura di atti dirigenziali….”).
Ed allora la sensazione che ne deriva dall’articolo in questione è che si stia semplicemente strumentalizzando l’intera vicenda “scuolabus” per fare un po’ di bieca e squallida “politicuccia “ da quattro soldi e nient’altro.
Se ciò viene fatto da forze politiche di minoranza, presenti o meno in Consiglio Comunale, probabilmente lo si può anche comprendere; ma che venga fatto da una sigla sindacale quale la UIL, diventa assolutamente inaccettabile!
Lucera, 20/10/2016
Assessore ai Trasporti del Comune di Lucera
Avv. Francesco Di Battista


Allegato :
http://www.comune.lucera.fg.it/po/mostra_news.php?id=23&area=H
SOSPESO IL SERVIZIO DI TRASPORTO SCUOLABUS PROSEGUONO INVECE IL TRASPORTO
IDRICO E DIVERSAMENTE ABILI
Pubblicata il 06/01/2016
Con profondo rammarico sono costretto a comunicare che da domani, 7 gennaio 2016, il servizio di trasporto scuolabus è sospeso e lo sarà per il tempo, al momento non determinabile, necessario ad aggiudicarlo ad una nuova azienda.
Nessuna sospensione vi sarà, invece, relativamente ai servizi di trasporto idrico e diversamente abili che pertanto proseguiranno regolarmente.
Si è giunti a questa situazione a seguito della ridefinizione della tipologia di appalto e del numero di chilometri che l'azienda ex lege è tenuta a percorrere.
A seguito di ciò, si apriva una fase di ricerca di possibili soluzioni fatta di incontri e missive varie tra il Comune e la Lucera Service che ha condotto, in definitiva, ad una transazione approvata dalla Giunta Dotoli con Delibera n. 30 del 24 gennaio 2014.
L'Amministrazione Dotoli aveva anche approvato con Delibera di Giunta n. 185 del 16 maggio 2014, un progetto per il nuovo affidamento dei servizi in questione; progetto che, l'amministrazione Tutolo ha poi modificato con Delibera di Giunta n. 50 del 27 febbraio 2015, con l'intento di fornire una tutela maggiore ai 21 dipendenti.
Infatti, all'art. 17 (Personale dipendente) del Capitolato Speciale d'Appalto, nella parte relativa alla clausola sociale, si è provveduto a sostituire la dicitura "...il personale necessario all'espletamento dell'appalto......dovrà essere selezionato tra il personale attualmente in servizio", con la nuova che così recita:"...il personale necessario all'espletamento dell'appalto......dovrà essere quello attualmente in servizio".
Si è espletata la gara ad evidenza pubblica che è andata deserta e la successiva procedura negoziata, senza che alcuna delle ditte invitate presentasse offerte.
Successivamente, a seguito di ulteriore avviso, perveniva un'offerta da parte di un'impresa attualmente al vaglio della commissione esaminatrice.
Nelle more, si cercava di proseguire il servizio con la Lucera Service, la quale confermava  la propria disponibilità a condizione di non sopportare ulteriori perdite economiche.
Da qui la necessità di una rimodulazione/riduzione del monte ore lavorativo.
Per giungere a tale obiettivo era necessario un accordo tra i lavoratori e l'azienda.
Nonostante tutti gli sforzi profusi non è stato possibile giungere all'intesa appena menzionata.
Vi sono stati innumerevoli incontri e riunioni, in Prefettura, in Provincia ed in Comune, alla presenza del Prefetto, del sindaco, di assessori e di consiglieri comunali (anche di minoranza), dell'azienda, dei sindacati, dei lavoratori e degli avvocati di ambedue le parti in causa.
Tutti hanno tutti dato il loro fattivo contributo nel tentativo di raggiungere un accordo.
Accordo che, in più di una circostanza, sembrava raggiunto ma che al momento del suo perfezionamento, per i più disparati motivi, sfumava.
In data 23 dicembre 2015, presso la Provincia, facendo seguito ad altri incontri tenutisi nei giorni precedenti presso la Prefettura e presso il Comune, veniva accolta, sia dai lavoratori sia dall'azienda, la proposta formulata dal dott. Inserra, dirigente provinciale del settore politiche del lavoro, di riduzione del 30% del monte ore di lavoro.
Si rinviava al 28 dicembre 2015 la sottoscrizione individuale dell'accordo (come da verbale che si allega).
Il 28 dicembre 2015, tuttavia, non tutti i lavoratori sottoscrivevano l'accordo, per cui la procedura si concludeva con un "mancato accordo" (come da verbale che si allega).

Nella giornata successiva, 29 dicembre 2015, si teneva un altro incontro presso il Comune, nel corso del quale dopo ampio dibattito tra tutti i presenti, si addiveniva all'unanime conclusione in base alla quale, attesa la rimodulazione dell'orario di lavoro fra tutti i lavoratori in maniera "equa" (ovvero identico numero di ore lavorative fra tutti i dipendenti), l'impresa Lucera Service, avrebbe revocato il licenziamento dei dipendenti alla presenza e con il consenso delle sigle sindacali (come da verbale che si allega).
Tale accordo, però, sarebbe stato sottoscritto in data 4 gennaio 2015.
Il 4 gennaio 2015, tuttavia, nel corso dell'incontro tenutosi presso la sede dell'azienda, ancora una volta, non si raggiungeva l'intesa tra le parti.
Il 5 gennaio 2015, infine, si svolgeva un ulteriore incontro presso il Comune che, per l'ennesima volta, si concludeva con un nulla di fatto.
Finanche oggi, praticamente sino a qualche ora fa, vi sono stati ennesimi contatti telefonici tra i soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda.
Tuttavia anch'essi non hanno sortito effetto alcuno.
Il risultato è che domattina, 7 gennaio 2016, il servizio di trasporto scuolabus è sospeso.
Si ribadisce come operante e solo quello relativo al trasporto dei diversamente abili ed idrico.
Il rammarico ed il dispiacere sono profondi sia per l'utenza che per i lavoratori.
E' chiaro ed evidente che, se vi fosse stato un accordo tra azienda e lavoratori, ciò non sarebbe accaduto.

Lucera, lì 06/01/2016
L'Assessore ai Trasporti
Avv. Francesco Di Battista

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