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Celenza Valfortore: Chiesa di S. Lucia, a 30 anni dalla frana c'è il progetto di consolidamento della collina

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Per secoli meta di pellegrinaggio dei fedeli della Valle del Fortore, la chiesa, a causa di un frana, è interdetta al culto da oltre trent'anni. Il Comune ha messo a punto il progetto preliminare per il consolidamento della collina si cui sorge la cappella che risale al 1700.
 
Presto i celenzani potranno tornare in pellegrinaggio all'antica cappella di Santa Lucia.  L'amministrazione comunale ha, infatti, messo a punto il progetto per il consolidamento della collina su cui sorge l'antico tempio dedicato a Santa Lucia. Il colle, che si erge nella vallata del Fortore, ormai da anni è interessato da un imponente frana che ne ha compromesso la fruizione, e bloccato, di fatto, anche il pellegrinaggio alla cappella che, per secoli, aveva caraterizzato il culto della santa.
L'ufficio tecnico e l'assessorato ai Lavori Pubblici hanno predisposto il progetto preliminare, per un importo complessivo di 3 mln di euro, ora all'attenzione della Regione Puglia.
 
L'intervento prevede la realizzazione di opere strutturali necessarie a bloccare lo sfaldamento e il movimento franoso; la regimentazione delle acque che coinvolge l’intera area, ed i terreni  della valle sottostante il costone roccioso; si ricorrerà, inoltre, ad opere di ingegneria naturalistica per rimodellare il versante e realizzare una serie di canalizzazioni per evitare infiltrazioni.
Era assolutamente necessario ed urgente programmare interventi finalizzati a bloccare e mitigare il movimento franoso  che interessa la collina – dice l'assessore ai lavori pubblici, Marco Longano. Il progetto permetterà la fruizione di un luogo importante per la gente del nostro borgo e, contestualmente, servirà ad evitare ulteriori danni al territorio, già martoriato da un imponente dissesto idrogeologico”.
 
Una volta realizzato il consolidamento, sarà più semplice intervenire con progetti di ristrutturazione della chiesa edificata nel 1700,  e più volte ricostruita,  proprio a causa del grave dissesto che da sempre caratterizza la zona.
Impensabile lasciare, ancora, nel totale abbandono un edificio così importante  sia in quanto bene culturale, sia come luogo sacro tra i più antichi e suggestivi di Celenza -  sottolinea il sindaco, Massimo Venditti. Lo Stato ci dà la possibilità di intervenire per tutelare il territorio, l'ambiente, e migliorare la vita dei cittadini, sotto ogni profilo. Noi continiuamo a monitorare e programmare. Il progetto di messa in sicurezza e risanamento della collina su cui sorge la cappella di Santa Lucia – aggiunge Venditti– ci permetterà di ridare nuova vita, nuova luce ad una delle chiese rurali più importanti. Lo dobbiamo alla nostra storia, al nostro straordinario patrimonio culturale, lo dobbiamo a Celenza”.
 
CENNI STORICI – La cappella di Santa Lucia fu edificata nel 1700 da  Pietrantonio Leone di Portici e nel 1884 acquistata dal canonico don Pietrangelo Rossi.  Come documenta lo storico Michele Cirulli, nel libro Celenza Valfortore nella Cronistoria. Dal 1183 a.C. Al 1964 d. C., la chiesa venne elevata ad Abbazia nel 1732 con una Breve (documento apostolico) di Papa Clemente XII, e nel 1829, Papa Pio VIII concesse l'indulgenza plenaria a coloro che si fossero recati  in pellegrinaggio  il 13 dicembre, nella ricorrenza della festività della Santa, e negli otto giorni precedenti o successivi. Per decenni, infatti, è stata meta di pellegrinaggio dei fedeli provenienti da tuttta la valle del Fortore. E' stata più volte abbattuta e riedificata proprio perchè minacciata dal movimento franoso.  Al 1960 risale l'ultima riedificazione, ma intorno alla metà degli anni '70 franò l'accesso alla chiesetta, da fallora fu definitivamente chiusa ed abbandonata. Pur rimaneggiata, lachiesa, a navata unica e altare in muratura, conserva la statua lignea di santa Lucia, donata dall' Arciprete Don Giulio Cesare Iacaruso.

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