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Santa Rita: esempio di semplicità e fede in Dio. Nota e poesia di Pasquale Zolla

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Rita da Cascia, donna dalla forte volontà, con l’esempio concreto del vivere quotidiano, fatto di rispetto verso l’altro e verso il creato, ci ha lasciato una testimonianza di come affrontare la vita seguendo le orme del Cristo.
Il suo esempio è rivolto non solo ai cristiani, ma anche alle persone di credo religioso diverso perché la via da percorrere è fatta, per tutti, di umiltà, sacrificio, ascolto dell’altro e ricerca del dialogo.
Non è semplice, ma è l’unica strada che ci avvicina a Dio e rende tutto realizzabile.
Il suo esempio di semplicità e fede in Dio ci arriva sopra il tempo e lo spazio per farci comprendere che la pace si raggiunge solo costruendola sul dialogo.

E le opere miracolose compiute sia in vita che dopo la morte, che appaiono inspiegabili, hanno lasciato tracce di cose che sono divenute simboli della quotidianità della Sua vita.
La rosa è il simbolo di Rita, donna, che ha saputo fiorire nonostante le spine che la vita le ha riservato, donandole il buon profumo di Cristo e sciogliendo il gelido inverno di tanti cuori.
I due fichi sono i figli e la sua consapevolezza che, malgrado tutto, siano salvi.
Le api ci comunicano l’importanza di Rita, fin da piccola, perché sono simbolo dell’operosità, della laboriosità, dell’efficienza sociale e, quindi, modello di vita.
La vite rigogliosa è il simbolo della fecondità spirituale di Rita.
Le stigmate sono il segno si un amore vero che dona liberamente fino in fondo per gli amici e per i nemici, per i vicini e per i lontani.
La spina staccatasi dal Crocefisso e che le si conficca nella fronte e nell’anima è l’amore verso l’umanità di Cristo che La rende partecipe alle sue sofferenze.
L’anello nuziale e il rosario sono il suo amore filiale verso la Madre di Dio e l’imitazione delle sue virtù.
Oggi, purtroppo, non c’è dialogo neppure in famiglia perché gli smartfone sono divenuti il gingillo di conversazioni con parole scritte, ma non pronunciate, perché si è distanti anni luce l’uno dall’altro anche se si è seduti a fianco.

A Tè, Sanda Rite, ìje rekurréje
A Tè, Sanda Rite, ìje rekurréje
pekkè ‘a seréne feduce pòzza truà
nda Dìje è ‘a kujéte dinde de mè.
Faje ka ìje pòzze ‘metà ‘a tuje
metèzze, ‘a fòrza tuje è ‘a karetà
tuje ‘ròjeke. Fedéle uide sìje
a tuttekuande i krestjane pekkè
sìjene sckitte nu jazze sòtt’a sckitte
nu mandrjane, ‘metanne Gesù pekkè
sckitte Isse ‘a strate d’a sarvèzze éje,
‘a veretà ka rènne libbere, ‘a vite
kè assaje frutte appruducéje
è u kambà sèmbètèrne. Uttinece
d’ò Segnòre, ò Sande d’i kase
mbussibbele, ‘a grazzje d’u ciacerjà
è dd’a rekungeljazjòne affenghè tutte
i gènde se chjamene è ssìjene
tatucce akkussì ka nu jurne tutte
u pòste nzuspurate d’u cile pòzzene
arraggiunge pe rènne grazje è bbenedì
pessèmbe u meserekurdjuse Dìje.

A Te, Santa Rita, io ricorro

A Te, Santa Rita, io ricorro
perché possa trovare la serena fiducia
in Dio e la pace interiore.
Fa’ che io possa imitare la tua
mitezza, la tua forza e la carità
tua eroica. Sii fedele guida
a tutte le persone perché
siano solo un ovile sotto un solo
pastore, imitando Gesù perché
Egli solo è la via della salvezza,
la verità che rende liberi, la vite
che produce molti frutti
e la vita eterna. Ottienici
dal Signore, o Santa dei casi
impossibili, la grazia del dialogo
e della riconciliazione affinché tutti
gli esseri umani si chiamino e siano
fratelli così che un giorno tutti
il posto sospirato del cielo possano
raggiungere per rendere grazie e benedire
per sempre il misericordioso Dio.

Pasquale Zolla

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