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Paulownia, l'albero che può ridar vita alle opportunità lavorative dei giovani di Lucera

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Si è svolto venerdì 27 marzo 2015, presso l'Auditorium della libera associazione di volontariato Croce Blu di Lucera al Viale Aldo Moro, n. 97 il convegno su 'La Paulownia e le opportunità in agricoltura'. Il focus dei lavori è stato l'analisi delle potenzialità economiche della  coltivazione, nell'agro di Lucera, della Pauwlonia, in sostituzione o in sinergia con altre colture tradizionali (grano, ulivo, ecc), con la quantificazione di questi vantaggi ben evidenziati dalla magistrale esposizione della dott.ssa Simona Rosito e a seguire dal dott. Marcello Amoroso.

L'interesse delle associazioni, la prima, This is Art, composta prevalentemente da giovani, è quella di far ripartire l'economia Lucerina dal  suo settore Primario e cioè l'Agricoltura. Senza prospettive occupazionali,  la  nostra città,  non offre agli attuali 9000 giovani circa, nessuna speranza di rimanervi a vivere se non in condizioni di estrema precarietà e di frustazione.
E' evidente che solo con una minima sicurezza economica i giovani di Lucera possono sperare di continuare a restare a vivere nella nostra città,  a dedicarsi alle tante iniziative culturali, che pure si stanno realizzando.

Di seguito un estratto dei temi trattati nel convegno:

Con i suoi 500.843,81 ettari coltivati,  la  provincia  di Foggia è uno dei territori italiani a maggiore vocazione agricola  ed  è  la seconda provincia italiana per reddito agricolo.  Il solo agro di Lucera si estende per una superficie coltivata di ben 27.245,27 ettari  mentre l’agro di Cerignola , il più grande d’Italia,  supera i 49.146, 36 ettari. Fra le aree del Mezzogiorno la  provincia di Foggia  è considerata un’area che può ottenere significativi incrementi produttivi e reddituali  attraverso una maggiore vivacità economica, imprenditoriale, sociale e culturale che hanno da  sempre rappresentato un ostacolo al suo sviluppo .   Le numerose opportunità ( PAC – PSR )  che il futuro prossimo venturo riservano  all’agricoltura Pugliese rendono tuttavia necessarie alcune riflessioni,  sullo stato dell’arte dell’economia agricola della Capitanata   per i conseguenti interventi correttivi.

Occorre  cominciare dall’ incentivare la forza lavoro in agricoltura .  I nostri giovani devono orientarsi al lavoro nei campi e vederlo non come una declinazione negativa rispetto ai lavori impiegatizi , commerciali o artigianali .   Nella nostra la Provincia si è avuta una progressiva flessione demografica della forza lavoro dovuta allo squilibrio della componente migratoria . I comuni più colpiti dalla migrazione  sono  in questo momento quelli di Lucera , Foggia e Manfredonia  dove talvolta è difficile reperire forza lavoro ; tengono ancora Cerignola, San Severo  ed i paesi garganici  del sub appennino dauno .  

Sebbene vi sia stata una leggera flessione  del numero delle imprese attive in agricoltura ( -115 ) la Capitanata ha ottenuto , negli ultimi cinque anni , un significativo incremento delle esportazioni .
In particolare nell’anno 2008 il saldo commerciale dei prodotti dell’agricoltura  è stato di 9.750.633 euro derivante da 107.033.172 euro di export e 97.282.539 euro di import.

Un risultato più che positiva hanno avuto le vendite dei  prodotti della trasformazione agroalimentare, il cui saldo commerciale chiude nel 2009  ha  avuto un significativo attivo al contrario delle altre province pugliesi.
La possibilità per le imprese  agricole della Capitanata di competere sui mercati internazionali  è  legata ad un miglioramento della qualità dei prodotti ed una maggiore attenzione alla  sicurezza in campo alimentare.

Gli agricoltori della Daunia  devono  prendere atto che l’innovazione delle colture è indispensabile per poter esportare nei mercati che pagano bene il duro lavoro impegnato nella terra . Non possiamo continuare a vendere i nostri prodotti  a prezzi che non sono remunerativi. Per raggiungere questi risultati  dobbiamo  necessariamente  aumentare il livello di informazione degli agricoltori . Migliorare la  conoscenza di nuove colture :  per esempio stasera parleremo della Paowlonia una pianta che può offrire  un’alternativa produttiva.

A  proposito  di innovazione e razionalizzazione delle colture agricole non si può non ricordare i prodigiosi  successi ottenuti dagli israeliani :   nonostante un  clima arido e la scarsità di risorse idriche, il parlamento di questo piccolissimo Stato , attraverso un notevole dispendio finanziario ha , con intensi corsi di formazione,  portato i coloni ebraici a sviluppare  tecnologie di coltivazione uniche  nel  mondo. Oggi Israele , su una forza lavoro complessiva di 2,7 milioni di persone,  occupa l’8,9%  della popolazione attiva in agricoltura!
 
La Regione Puglia non può prescindere dalla realizzazione di  una  capillare rete di  corsi  di formazione in agricoltura  mirata alla diversificazione delle colture, alla trasformazione agroalimentare, alla certificazione di qualità ,  all’esportazione , alla realizzazione di prodotti bio. .

Non è concepibile come un agricoltore possa da solo fare proprie le  innovazioni nel campo delle coltivazioni e cogliere le opportunità del mercato  quando il suo tempo è impegnato nel disbrigo delle mille diavolerie amministrative che gli sono state imposte da un fisco vorace che , da ultimo , non ha risparmiato a questo settore Primario della nostra economia  anche la tassa di proprietà sui terreni ,  cioè l’IMU agricola,   che ha rappresentato un attacco sconsiderato a un  comparto produttivo che non ha mai chiesto al governo ma anzi ha sempre dato in termini economici e produttivi .

Il  nuovo Piano di sviluppo rurale  2014- 2020  della  Regione Puglia deve operare scelte precise, funzionali ad innescare percorsi di sviluppo economico.  Le linee strategiche  del Piano  devono essere indirizzate alla  qualificazione mirata delle produzioni agricole;  al rafforzamento del sistema di commercializzazione; alla  diversificazione delle produzioni  attraverso un sistema  “centralizzato “ come potrebbe essere una cabina di programmazione e monitoraggio  delle colture regionali.  

Infine  si dovrebbe  diffondere,  attraverso la formazione,  un clima culturale diverso tra i nostri agricoltori. Dobbiamo stimolare l’aggregazione . L’unione di persone motivate produce risultati economici senza uguali ; c’è l’hanno insegnato i giapponesi che dopo la seconda guerra mondiale crearono la seconda economia del mondo attraverso i “circoli di qualità “ cioè luoghi in cui gli operai parlavano di come perfezionare un prodotto .  

Lucera,  venerdì 27 marzo 2015
dott.  Marcello Mazza
Presidente Centro Studi e Ricerche
Daunia Sviluppo

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