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Riparte la XII edizione del Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera

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Torna per il 12° anno il Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera (Fg) organizzato dall'associazione "Mediterraneo è cultura".
Un Festival internazionale che accoglie autori provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.

“Sono convinto che mai come oggi, pur vivendo in contesti sempre più dilatati, nei quali i contatti sono velocissimi, per resistere non dobbiamo mai abbandonare le nostre radici. Per diventare internazionali, dobbiamo appartenere a un Paese. Quel Paese, per me, è il Mediterraneo, che è sterminato patrimonio di culture e di visioni”.

Mimmo Paladino

IL TEMA

Il tema scelto per la dodicesima edizione del Festival della Letteratura Mediterranea, L’IDENTITA’, è l’occasione per raccontare le storie individuali, e al contempo universali, di uomini e donne impegnati nella ricerca della propria identità. Un lavoro di tessitura e rimodellamento delle proprie esperienze, del proprio Io, della propria personalità; un susseguirsi di lotte e traguardi, errori e scelte, successi e ripensamenti; un perenne rinnovamento, una continua indagine.
Il Mediterraneo è la trincea di questa umanità divisa e titubante, in lotta per superare le proprie dicotomie. Il Mare Nostrum, custode delle cause e delle soluzioni di ogni dissidio, come una incessante fonte di risposte e di domande, dà vita ad una continua contaminazione di tradizioni, legami e memorie che ognuno di noi condivide.

L’ASSOCIAZIONE ORGANIZZATRICE
L’Associazione “Mediterraneo è Cultura”, nata a Lucera (Fg) nel gennaio del 2003 dalla forte volontà di un gruppo di persone che, in modi diversi, opera nell’ambito della cultura, ha come principale scopo quello di promuovere l’interesse verso la letteratura, l’arte, le tradizioni e le conoscenze in tutte le loro forme con particolare interesse per i Paesi dell’area mediterranea ed europea. Tra le diverse iniziative culturali di cui “Mediterraneo è Cultura” è promotrice spicca il “Festival della Letteratura Mediterranea” che si tiene ogni anno nella seconda metà di settembre nelle piazze e nelle corti più suggestive dell’antica città di Lucera (Fg), nel cuore del Tavoliere delle Puglie.
Sin dalla sua prima edizione, nel 2003, il Festival ha posto al proprio centro la letteratura e la cultura nelle sue più svariate declinazioni, raccontando e valorizzando lo spirito, le anime e le storie dei popoli del Mediterraneo. Nei giorni del Festival Lucera diventa crocevia di incontro e dialogo tra autori e lettori, palcoscenico di confronti e riflessioni nell’incontro con culture “altre” e attorno ai temi più attuali e universali.
Oggetto di numerosi riconoscimenti, tra i quali la Medaglia della Presidenza della Repubblica, il Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera è ormai diventato un appuntamento fisso per tutti gli amanti della letteratura e non solo.
Tra le novità di quest’anno la costituzione di una rete di Festival culturali della Capitanata in cui il Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera fa squadra con “Questioni Meridionali” di Foggia e la “Fiera del Libro” di Cerignola, manifestazioni queste organizzate da gruppi di ragazzi che hanno deciso di unirsi per sostenersi a vicenda e dare sostanza alla loro voglia di coinvolgere i luoghi in cui vivono in un percorso di scoperta, conoscenza e incontro con l’altro.
La volontà di crescere e programmare un’offerta culturale sempre più ampia ha ispirato il lavoro del comitato organizzativo del Festival per questa XII edizione portando i componenti ad ottimizzare le proprie risorse al meglio puntando ad una proposta di grande qualità artistica e, nello stesso tempo, orizzontale, rivolta cioè ad un pubblico sempre più esperto ed eterogeneo.
Cospicuo è poi l’impegno sui social, attraverso più azioni virali volte a coinvolgere attivamente il pubblico prima e durante il Festival. Anche per questa XII edizione, come per le precedenti, ci sarà la possibilità di seguire tutti gli incontri e gli eventi del Festival della Letteratura Mediterranea attraverso i principali social network ossia Twitter (@med_cultura), Facebook (la pagina “Festival della Letteratura Mediterranea”) e Google+ (Mediterraneo Cultura) con le ultime notizie, gli aggiornamenti, gli approfondimenti relativi alla kermesse, facilmente rintracciabili grazie all’hashtag #XIIFLMed.
Restando in tema internet, quest’anno l’Associazione ha avviato, per la prima volta, una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding Eppela, con “Noi crediamo nel Mediterraneo”, attraverso la quale è possibile sostenere il Festival con donazioni a partire da 2 euro fino al 12 settembre 2014.

IL PROGRAMMA
Mercoledì 17 Settembre 2014
• Ore 19,00 – Cortile Palazzo Mozzagrugno – Corso Garibaldi
Apertura del Festival
Alla presenza di Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo, e saluto delle Autorità.
Interviene l’arch. Fabrizio Carola “Nuove tecnologie per nuove architetture”, nell’ambito di “Teatro Griot” a cura dell’associazione “Z’unica”.
• Ore 20,00 – Cortile Palazzo Mozzagrugno – Corso Garibaldi
Chiara Valerio, autrice italiana, a colloquio con Giorgio Vasta.
Chiara Valerio presenta al pubblico il suo ultimo romanzo “Almanacco del giorno prima”
(Einaudi, 2014)
Alessio Medrano da bambino costruiva tabelline con i sassi e controllava, da un anno all’altro, che dall’elenco del telefono non fosse scomparso nessuno. Oggi che ha trentacinque anni, della matematica ha fatto un mestiere e sta creando un fondo finanziario molto conveniente: compra, per poi rivendere, le polizze di clienti che non vogliono più pagare la propria assicurazione sulla vita. O non possono. È un investimento sicuro: “le persone si fidano di me perché dico una cosa che già sanno, e cioè che tutti muoiono”. Ma più che di morte, Alessio preferisce parlare del tempo che rimane. Solo che le vite non sono tutte uguali e non tutti i rischi possono essere previsti.
Quando si trova a contrattare la polizza di Elena Invitti, nell’equazione compare l’incognita per eccellenza, l’amore. Ma “il tempo è fatto solo di tempo, lo spazio solo di spazio, l’amore solo di amore. Grandezze omogenee”
Chiara Valerio è nata a Scauri nel 1978, ha conseguito un dottorato in matematica all’Università Federico II di Napoli e vive a Roma. Ha scritto romanzi e racconti, tra cui: A complicare le cose (Robin 2007), La gioia piccola d’esser quasi salvi (nottetempo 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza 2010).
Ha tradotto Flush di Virginia Woolf (nottetempo 2012). Almanacco del giorno prima (2014) è il primo romanzo pubblicato per Einaudi. È redattore di «Nuovi Argomenti», scrive per «l’Unità», la «Domenica» del «Sole 24 Ore» e «Glamour». Collabora con Ad alta voce di Radio3 e con il programma televisivo Pane quotidiano.
Giorgio Vasta (Palermo, 1970) vive e lavora a Torino. Ha pubblicato il romanzo Il tempo materiale (minimum fax 2008, Premio Città di Viagrande 2010, Prix Ulysse du Premier Roman 2011, pubblicato o in corso di pubblicazione in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Stati Uniti e Inghilterra, selezionato al Premio Strega 2009, finalista al Premio Dessì, al Premio Berto e al Premio Dedalus), Spaesamento (Laterza 2010, finalista al Premio Bergamo, in corso di pubblicazione in Francia), Presente (Einaudi 2012, con Andrea Bajani, Michela Murgia, Paolo Nori). Ha curato diverse antologie tra le quali, sempre per minimum fax, Anteprima nazionale. Nove visioni del nostro futuro invisibile (2009). Collabora con la Repubblica, con il Sole 24 ore e con il manifesto, e scrive sul blog letterario minima&moralia.

Giovedi 18 Settembre 2014
• Ore 9,30 – Istituto scolastico E. Tommasone
“Diverso come uguale” laboratorio creativo per gli alunni delle Scuole Primarie di Lucera ideato e condotto da Kanjano (fumettista) e Sergio Colavita (“Questioni Meridionali”).
“Diverso come uguale” è un esperimento di dialogo tra narrazione orale e narrazione visiva.
Ispirandosi alla lettura di albi illustrati, il laboratorio stimolerà i ragazzi ad affrontare le diversità superando i luoghi comuni imposti dalla società. Partendo dagli articoli 7 e 8 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia – che sanciscono il diritto di ogni bambino ad avere una cittadinanza e una propria identità – i bambini daranno vita a una nuova società. La loro. Disegnandola e raccontandola. La somma delle attività dei diversi istituti sarà un racconto immaginato come una storia a fumetti. Perché i bambini sono come una poesia e la poesia è fatta “di-versi”... come uguali.
Kanjano, al secolo Giuliano Cangiano, è un cantastorie per bambini e per adulti. Laureato in Filosofia con una tesi su Andrea Pazienza, ha lavorato come autore satirico per L’Erroneo, Pizzino, Emme (L’Unità), Paparazzin (Liberazione), Il Male e L’Antitempo. Ha pubblicato, con Gianluca Ferro per Sergio Staino, L’estate di Michele e Jano&Drilla per Ded’A Edizioni. È direttore editoriale di «Mamma!», testata di giornalismo a fumetti e satira. Designer e illustratore, disegna spesso per la musica. Tra il 2012 e il 2013 ha pubblicato con Carlo Gubitosa La mia terra la difendo (Mamma! Libri) e Ilva, comizi d’acciaio per Becco Giallo; è inoltre tra gli autori e curatori di Sostiene Sankara, edito sempre da Becco Giallo.
Sergio Colavita è nato a Foggia dove attualmente vive. Bibliotecario, si occupa presso la Biblioteca dei Ragazzi della Magna Capitana di Foggia delle attività con le Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado. È tra i coordinatori del concorso di scrittura per autori emergenti “SpazioBaol” e del “Questioni Meridionali Festival”. Di lui dice: “ai bambini insegno poche cose ma da loro ne imparo moltissime”.
• Ore 18,00 – Palazzo D’Auria Secondo
“Identità migranti” - Presentazione reportage fotografico. Incontro con Marcello Carrozzo, fotoreporter italiano, e Giuseppe Dimiccoli, giornalista. A cura di Berenice Di Matto, in collaborazione con il Foto Cine Club Foggia – BFI.
Nello storico Palazzo D’Auria II di Lucera, dal 18 al 21 settembre, sarà possibile visitare la mostra fotografica “Identità migranti”, reportage del fotoreporter Marcello Carrozzo realizzato grazie al supporto della Guardia di Finanza (Comando Operativo Aeronavale, Gruppo Aeronavale di Manovra Taranto, Reparto Operativo Aeronavale Bari). La mostra, anteprima di un più vasto lavoro che si concretizzerà con una pubblicazione ed una mostra fotografica in programma a Monaco di Baviera nel gennaio 2015 presso il prestigioso “GASTEIG”, mette in relazione “salvatori e salvati”, con una particolare attenzione all’aspetto umano degli equipaggi della Guardia di Finanza impegnati nelle attività di intercettazione e primo soccorso in mare dei migranti sia nel Canale d’Otranto che nel Canale di Sicilia. Negli scatti Carrozzo mostra con discrezione il dramma degli immigrati che affrontano le difficili condizioni del viaggio nella speranza di migliorare la propria esistenza. Il fotoreporter ostunese, vincitore quest’anno del Premio Michele Campione “Giornalista di Puglia 2014” per la fotografia, ha voluto, inoltre, focalizzare l’attenzione sullo sforzo compiuto dagli uomini della Guardia di Finanza, aspetto che forse spesso si tende a mettere in secondo piano. Nel corso dell’inaugurazione della mostra, che si terrà giovedì 18 settembre alle
ore 18 nel cortile di Palazzo D’Auria II, accanto al fotografo ci sarà il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe Dimiccoli con il quale si affronterà a più ampio spettro il tema delle migrazioni, e Nicola Loviento, Presidente del Foto Cine Club di Foggia che ha collaborato alla realizzazione della mostra.

La mostra resterà aperta fino al 21 settembre e sarà visitabile tutti i giorni dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 17,30 alle 21,00.
Marcello Carrozzo, fotoreporter professionista, iscritto all’Ordine dei Giornalisti, svolge la sua attività prevalentemente nell’ambito delle marginalità sociali nelle aree critiche del mondo e su mandato di missione istituzionale (Ministero Affari Esteri, O.M.S., W.F.P., ONG ). Ha realizzato numerosi reportage nell’ambito di progetti di Cooperazione Internazionale in Siria, Libano, Giordania, Striscia di Gaza, Iran, Kenya, Congo ex Zaire , Congo-Brazzaville, Thailandia, Vietnam, Mongolia, Argentina, Uruguay e negli Stati indiani : Karnataka, Uttar Pradesh, Andrha Pradesh, Maharastra, Jharkhand. Nel 2009 la F.I.A.F. gli ha conferito l’onorificenza “Artista della Fotografia Italiana” ( AFI ). Nel 2010 , Camera dei Deputati gli ha conferito il “Premio Gianfranco Merli” come fotoreporter di impegno sociale dell’anno. “Premio Michele Campione” Giornalista di Puglia 2014 per il reportage : Il respiro dell’utopia, storie oltre i binari.
Giuseppe Dimiccoli, giornalista professionista, è esperto nelle materie europee avendo lavorato in commissione cultura e ambiente al Parlamento europeo. E’ docente al master di Giornalismo dell’Università di Bari e dell’Ordine dei Giornalisti. Autore del libro «L’Europa e i disabili» è impegnato nel sociale e volontariato. Ha vinto il premio nazionale «Attilio D’Amico 2010» per «aver contribuito attraverso i suoi scritti ad informare correttamente in merito alle vicende dei Rom contestualizzate nell’ambito delle politiche europee». Lavora per “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Coniugato, tre figli ha 42 anni.
Il Foto Cine Club Foggia, costituito nel 1969 da alcuni giovani fotoamatori foggiani, negli anni è costantemente cresciuto in visibilità, stima e apprezzamento. Affiliato fin dalle origini alla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) è sempre stato molto attivo nelle manifestazioni del mondo fotografico creandosi contatti di scambio e conoscenze con realtà e non. Per la sua opera di divulgazione il Foto Cine Club è stato insignito del titolo di B.F.I., Benemerito della Fotografia Italiana nel 2005, e vanta tra i suoi soci diversi A.F.I. Artisti Fotografi Italiani (Felice Alberico, Monica Carbosiero, Alfonso delli Carri, Nicola Loviento, Gerardo Parrella e Nicola Spadafranca) e due B.F.I. (Enrico Colamaria e Nicola Loviento). Oltre a organizzare corsi di fotografia, il Foto

Giovedi 18 Settembre 2014
Cine Club Foggia collabora con scuole, enti e associazioni in numerose manifestazioni e ospita fotografi illustri per workshop e mostre. Con più di 40 anni di attività il Foto Cine Club Foggia è caratterizzato da un costante aumento dei soci, che hanno ormai superato il centinaio.
• Ore 20,00 – Piazza Oberdan
Lizzie Doron, autrice israeliana, a colloquio con Vito Andrea Mariggiò.
Lizzie Doron presenta al pubblico il suo ultimo romanzo tradotto per l’Italia “L’inizio di qualcosa di bello”, (La Giuntina, 2014)
Fuggire non serve quando non puoi dimenticare. E così Gadi e Hezi continuano ad amare Amalia la ribelle, indomabile da bambina come da adulta, testarda e sarcastica fino all’eccesso, l’unica ad essere rimasta nel quartiere che li ha visti crescere, quel quartiere abitato da sopravvissuti alla Shoah come i loro genitori, luogo di nostalgie, sofferenze rimosse e timorose speranze. Ora sono lontani e realizzati nel loro lavoro, ma anche a New York e Parigi il passato – intreccio di verità negate e questioni irrisolte – impedisce che la loro esperienza di felicità si avveri nel presente. In questo suo quinto libro Lizzie Doron costruisce un romanzo intenso e profondo che ruota attorno a un triangolo amoroso irrealizzabile in cui memoria, amore e psiche si mescolano senza possibilità di amalgamarsi.
Lizzie Doron è nata a Tel Aviv nel 1953. Dopo aver vissuto a lungo in un kibbutz sulle alture del Golan è tornata ad abitare nella sua città natale. I suoi libri hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica e hanno vinto numerosi premi tra cui il premio Buchman di Yad Vashem nel 2003 e il premio Jeanette Schoken nel 2007. In Italia nel 2009 ha vinto il premio Adei-Wizo e il premio Francesca Alziator. Con La Giuntina ha pubblicato Perché non sei venuta prima della guerra?, C’era una volta una famiglia, Giornate tranquille e Salta, corri, canta!.
Vito Andrea Mariggiò, docente a contratto di Storia Greca presso l’Università degli Studi della Basilicata e docente di lettere, latino e greco nei licei classici , è dottore di ricerca presso l’Università del Salento in Letteratura e Filologia ebraica. Ha inoltre curato numerose pubblicazioni sulla storia e la letteratura dell’antica Grecia.
Giovedi 18 Settembre 2014
• Ore 9,30 – Istituto Lombardo-Radice
“Diverso come uguale” laboratorio creativo per gli alunni delle Scuole Primarie di Lucera ideato e condotto da Kanjano (fumettista) e Sergio Colavita (“Questioni Meridionali”).
• Ore 18,00 – Piazza Tribunali
Francesca Bellino, autrice italiana, a colloquio con Simone Sibilio.
Francesca Bellino presenta al pubblico il suo ultimo romanzo “Sul corno del rinoceronte”,
(L’asino d’oro edizioni, 2014)
Meriem è morta. Mary è atterrata a Tunisi per partecipare al funerale. È sconvolta e disorientata, ma sa che per raggiungere Kairouan, la città natale dell’amica, deve prendere un taxi. Così, sale sul primo che trova. Il tassista Hedi diventa per lei una sorta di Virgilio: con lui Mary attraversa un paese in equilibrio precario tra festa e rivoluzione, speranze e proteste, nel pieno degli sconvolgimenti politici successivi alla liberazione dalla dittatura. Durante il viaggio, irrompono nel presente i ricordi di Mary, momenti della vita a Roma con Meriem e della vacanza a Kairouan dove si è innamorata di Faruk... Rivelandosi gradualmente a se stessa, Mary prenderà coscienza dei propri limiti e attuerà la sua personale rivoluzione.
Con questa road novel dal finale a sorpresa, l’autrice racconta l’amicizia fra due donne che cercano e trovano, ognuna a suo modo, la propria identità e la propria affettività, facendo emergere aspetti insoliti di due culture diverse.
Francesca Bellino è nata a Salerno. Vive a Roma. Giornalista, scrittrice, reporter di viaggio, autrice e conduttrice televisiva e radiofonica. Co-fondatrice dell’Associazione “Incontri di civiltà”. È autrice della raccolta di reportage tra Oriente e Occidente Uno sguardo più in là (Aram, 2010), di Il prefisso di Dio. Storie e labirinti di Once, Buenos Aires (Infinito, 2008), dei saggi E’ ancora vivo! Lucio Battisti risorge attraverso i mezzi di comunicazione (Sottotraccia, 2000) e Non sarà un’avventura.
Lucio Battisti e il jazz italiano (Elleu, 2004) e di racconti e poesie. In televisione ha lavorato per Rai Sat Cinema World ed è co-autrice del documentario sul G8 di Genova, Il vertice maledetto (Rai Due, La Storia Siamo Noi).
Simone Sibilio è professore a contratto di letteratura e cultura araba presso l’Università degli Studi di Macerata ed insegna Lingua e cultura araba presso l’Università LUISS di Roma e l’Istituto per l’Oriente C.A.Nallino. Dottore di ricerca in letterature comparate con una tesi sulla memoria della Nakba nella produzione letteraria e cinematografica palestinese, ha collaborato con la RAI come esperto di mondo arabo al Premio Internazionale del Documentario e Reportage Mediterraneo e con la Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo. I suoi principali ambiti di ricerca sono la letteratura araba contemporanea, la traduzione, il cinema e i media arabi, la questione palestinese.

Venerdi 19 Settembre 2014
• Ore 20,00 – Piazza Tribunali
Marco Lodoli, autore italiano, a colloquio con Raffaele De Vivo.
Marco Lodoli presenta al pubblico il suo ultimo romanzo “Vapore” (Einaudi, 2013).
Maria Salviati ha settantadue anni, un figlio, e un marito sparito nel nulla da più di trent’anni.
“La professoressa”, cosi ancora la salutano i ragazzi che la incontrano per strada. Ma oggi Maria è una donna anziana, sola, e ossessionata dalla paura di dimenticare. E allora non le resta che ripetere la sua vita a voce alta con le parole che resistono, come “una piccola poesia imparata a memoria”, anche se ogni giorno se ne va una strofa, una rima. Finché una mattina qualcuno bussa alla sua porta. Gabriele è un agente immobiliare, con un sorriso timido e un ciuffo ribelle sulla fronte. Spunta dal nulla, per comunicarle che la vecchia casa in campagna a un’ora scarsa da Roma ha trovato dei potenziali acquirenti. Senza pensarci troppo Maria prende la sua borsetta e lo segue. Ma le visite sono poche, e mai quelle giuste. Maria e Gabriele trascorrono intere giornate in attesa, su una panchina, e insieme ripercorrono la storia di quella vecchia casa in mattoni. E cosi Maria, finalmente, può smettere di parlare da sola e recitare a qualcuno la piccola poesia della sua breve esistenza, dall’infanzia fino agli anni più intensi di vita, quelli trascorsi con il marito Augusto, il giocoso e inconcludente mago Vapore, e l’amato figlio Pietro, sognatore e comunista. Maria avrebbe voluto proteggerli dalle loro piccole e grandi bugie, tenerli stretti dentro la lucidità del suo sguardo. Ma neanche l’amore può tanto.
Marco Lodoli è nato a Roma, il 22 ottobre 1956. Laureato in lettere, è insegnante di Italiano in una “Scuola secondaria di secondo grado”istituto professionale della periferia di Roma. Ha pubblicato Ponte Milvio (poesie, Rotundo 1988), Grande Raccordo (Bompiani 1989) e, presso Einaudi, la trilogia I principianti - comprendente I fannulloni (1990), Crampi (1992) e Grande Circo Invalido (1993) -; i volumi di racconti Cani e lupi (1995), I professori e altri professori (2003) e Bolle (2006); i romanzi Il vento (1996), I fiori (1999), La notte (2001), raccolti nel 2003 nella trilogia I pretendenti; Diario di un millennio che fugge (1997, prima edizione Theoria 1986), la raccolta di recensioni Fuori dal cinema(1999), e poi Isole. Guida vagabonda di Roma (2005), Snack Bar Budapest, con Silvia Bre (2008, prima edizione Bompiani 1987), Sorella(2008), Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana (2009), Italia(2010), Vapore (2013) e Nuove isole (2014).
Collabora con il quotidiano “La Repubblica” per la cui Cronaca di Roma firma la “Rubrica” rubrica Isole, mentre, per l’edizione nazionale, è editorialista su temi che riguardano i giovani e la scuola.
Raffaele De Vivo, nato a Roma l’8 dicembre 1949, dopo la laurea in Filosofia all’Università di Bari inizia nel 1975 la sua lunga carriera scolastica come professore prima e da Dirigente scolastico poi. E’ attualmente Dirigente scolastico presso il Liceo “Bonghi-Rosmini” di Lucera. Ha conseguito la seconda laurea in Psicologia nel 1995. E’ stato membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio per l’Università della Capitanata dal 1999 al 2002. Appassionato di narrativa, poesia, storia, psicologia, filosofia e fumetti, soprattutto Tex, di cui possiede orgogliosamente ogni numero e albo andato in stampa.

Venerdi 19 Settembre 2014
• Ore 9,30 – Istituto Bozzini-Fasani
“Diverso come uguale” laboratorio creativo per gli alunni delle Scuole Primarie di Lucera ideato e condotto da Kanjano (fumettista) e Sergio Colavita (“Questioni Meridionali”).
• Ore 11,00 – Auditorium Liceo Bonghi-Rosmini
Marco Lodoli conduce il workshop teorico-pratico “L’identità tra le righe” per gli studenti degli Istituti Superiori.
La costruzione dell’identità - intesa etimologicamente come somma di valori, esperienze, affetti, conoscenze che ci rendono unici e uguali solo a noi stessi - è un processo in continuo divenire, alimentato dalla curiosità e dal perenne desiderio di conoscenza. È una sfida che poniamo a noi stessi e che ci rende opere sempre meravigliosamente incompiute, sempre in fieri, mai decise ad un approdo definitivo. È questo lo spirito che spinge Ulisse, appena tornato ad Itaca, a rimettersi ben presto in viaggio, è questo lo spirito che anima molti altri protagonisti della letteratura di tutti i tempi ai quali sarà dedicato un focus durante la prima parte del workshop condotto da Marco Lodoli. A partire da queste riflessioni, nella seconda parte dell’incontro, i ragazzi saranno poi coinvolti in un laboratorio pratico in cui la scrittura creativa diventerà strumento di liberazione, una sfida a superare limiti e pregiudizi attraverso la parola.
• Ore 20,00 – Piazzetta del Vecchio Maria Grazia Calandrone, poetessa italiana, a colloquio con Mario De Santis. Letture a cura di
Sonia Bergamasco.
Maria Grazia Calandrone (Milano, 1964, vive a Roma): poetessa, drammaturga, performer, organizzatrice culturale, autrice e conduttrice di programmi culturali per Radio 3, critica letteraria per il quotidiano “il manifesto”, cura la rubrica di inediti “Cantiere Poesia” per il mensile internazionale “Poesia”, collabora con il quadrimestrale di cinema “Rifrazioni” e con la rivista di arte e psicoanalisi “Il corpo” e codirige la collana di poesia “i domani” per Aragno Editore. La sua poesia è tradotta in: ceco, francese, giapponese, greco, inglese, iraniano, portoghese, russo, serbo, siriano, spagnolo, svedese, tedesco e turco.
Mario De Santis lavora in radio dal 1988, prima a Italia Radio, come conduttore di diversi programmi tra cui la fascia morning news “Caffè Italia” e curando i programmi di libri e teatro, fino al 2001 quando passa a Radio Deejay a produrre contenuti per “Deejay Chiama Italia” con Linus e Nicola Savino. Dal 2010 è a Radio Capital. Attualmente conduce il programma quotidiano “Il Geco” insieme a Benny e cura e conduce il magazine settimanale del sabato di arte e cultura “Soul food”.
In parallelo scrive di letteratura e poesia, ha pubblicato due raccolte “Le ore invisibili” (2007) e “La polvere nell’acqua” (Crocetti, 2012).
Sonia Bergamasco, attrice e musicista, dopo il debutto nell’Arlecchino dei giovani di Giorgio Strehler lavora con Massimo Castri, Glauco Mauri, Theodoros Terzopoulos e Carmelo Bene. Dal 2001 è interprete e regista di spettacoli in cui l’esperienza musicale si intreccia più profondamente con il teatro. Nel cinema, lavora con Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Bernardo Bertolucci, Marco Tullio Giordana.

Sabato 20 Settembre 2014
• Ore 22,00 – Piazza della Repubblica
“Parole Note Live” di e con Mario Desantis, Maurizio Rossato e Giancarlo Cattaneo.
Nasce dall’esperienza radiofonica: “Parole Note”, creato come idea originale da Maurizio Rossato, artefice del format prima all’interno de “ Il volo del mattino” (di cui è regista) a Radio Deejay con Fabio Volo e poi facendolo diventare una trasmissione settimanale autonoma a Radio Capital, curandola in tutti i suoi aspetti, ad essa ha affiancato anche l’ omonimo progetto discografico (Parole note, voll. I e II e in arriva libro e cd III). PAROLE NOTE LIVE è diventato poi un vero e proprio show, un reading multimediale. Unendo musica, poesia e frammenti di prosa, come supporto della grande letteratura, soprattutto la poesia, attraverso un mix tra dj-set, live show video e reading di grande efficacia. Puntando sul connubio tra musica e parole con l’aggiunta di una “cornice visual”, ovvero una proiezione di immagini evocative ed estratti cinematografici, per creare un flusso narrativo e una stratificazione di segni i quali si fondono nel racconto dei temi più importanti dell’esistenza, attraverso il filo della poesia. Ne sono artefici: Mario De Santis alla conduzione, Maurizio Rossato alla consolle e alla cura video e Giancarlo Cattaneo alla lettura. Lo spettacolo dal vivo in scenda da circa due anni è stato accolto con un crescente successo in diversi festival e luoghi e istituzioni della cultura.

Sabato 20 Settembre 2014
• Ore 11,00 – Cortile Palazzo Cavalli
Jabbour Douaihy, autore libanese, a colloquio con Elisabetta Bartuli.
Jabbour Douaihy presenta al pubblico “San Giorgio guardava altrove” (Feltrinelli, 2012).
Di nuovo sulle sue montagne ma anche a Tripoli e a Beirut, Jabbour Douaihy abbandona la struttura polifonica di Pioggia di giugno e, con II libanese errante, narra la storia di Nizam, nato in una famiglia sunnita di Tripoli, seconda città del Libano, e allevato in un paesino di villeggiatura montana, Haoura, da un’abbiente famiglia maronita che gli darà il proprio nome e la propria religione.
Ventenne, a Beirut, frequenterà la gioventù rivoluzionaria sessantottina. E qui che lo sorprenderà lo scoppio della guerra civile. Ed è qui che dovrà affrontare la sua duplice appartenenza, di cui lui non si è mai crucciato ma che nessuno, nelle due comunità, ha mai accettato. Nell’epilogo, tragico e al contempo demenziale, Nizam diventa metafora di un paese diviso dalla follia identitaria dei suoi abitanti. La storia di un uomo nato musulmano e cresciuto cristiano, indifferente alle proprie radici, libero da costrizioni comunitarie in un mondo dove queste libertà non sono contemplate.
Jabbour Douaihy è nato nel 1949 a Zgharta, nel Nord del Libano. Ha conseguito un dottorato in Letterature comparate presso l’Université Paris III. Insegna Letteratura francese alla Lebanese University di Tripoli. Tra i protagonisti culturali nel suo paese, è critico e traduttore di “L’Orient littéraire”, rivista letteraria del quotidiano libanese “L’Orient- Le Jour”. Ha scritto in francese un libro per bambini, “L HYPERLINK “http://fr.hearthhead.com/card=381/ame-de-la-foret”Âme de la forêt ”, vincitore del premio Sanit Exupéry 2001. In Italia ha pubblicato con Feltrinelli Pioggia di giugno (2010) e San Giorgio guardava altrove (2012). Con quest’ultimo romanzo ha vinto il premio Hanna-Wakim 2011 e nel 2013 il Prix de la jeune littérature arabe.
Elisabetta Bartuli nata a Il Cairo nel 1955 è traduttrice e docente universitaria presso la Ca’ Foscari di Venezia per il Master Universitario Europeo ‘Mediazione intermediterranea: investimenti e integrazione’. Membro del comitato scientifico del Master ‘Traduzione letteraria arabo-italiano’ presso la Scuola Superiore Mediatori linguistici di Vicenza. Ha collaborato con varie riviste letterarie in qualità di responsabile per il settore di cultura araba e mediorientale. Ha tradotto numerosi romanzi di autori arabi, tra cui “Specchi rotti” e “La porta del sole” di Elias Khuri, “L’uovo del gallo” di Muhammad Zafzaf. Vanta inoltre la curatela di svariati volumi, da “Racconti di scrittrici egiziane” a “Islam e democrazia” di Fatima Mernissi, fino a “L’infelicità araba” di Samir Kassir e “Il gioco dell’oblio” di Muhammad Barrada. Ha curato per la Feltrinelli nel 2014 “Darwish. Una trilogia Palestinese”.
• Ore 18,00 – Cremeria Al Duomo
“Book aperitif ” a cura di Questioni Meridionali (Foggia).
Giunto quest’anno alla terza edizione, Questioni Meridionali è ideato da Spazio Baol, associazione promotrice dell’omonimo concorso letterario rivolto agli studenti universitari pugliesi, e realizzato in collaborazione con la Fondazione Banca del Monte e la libreria Ubik. Il Festival Questioni Meridionali ha luogo a Foggia e ogni anno attraverso la letteratura, la musica, la fotografia e il fumetto cerca di coniugare le varie forme del Sud.

Domenica 21 Settembre 2014
•Ore 20,00 – Rampa Cassitto
Ciler Ilhan, autrice turca, a colloquio con Cristoforo Spinella.
Ciler Ilhan presenta al pubblico il suo ultimo romanzo “Esilio” (Del Vecchio Editore, 2014).
Esilio è un romanzo corale, un’esperienza di riconciliazione con l’umanità, una redenzione raggiunta dopo aver attraversato il purgatorio degli abissi umani in 45 storie. Tutto inizia con Zobar e Başa che, scacciati dalla loro casa a Sulukule, intraprendono il loro cammino al motto: «Vieni, cerchiamo di trovare la nostra casa dentro noi stessi». Il loro viaggio si sviluppa nel racconto a più voci,
avvolgente e irresistibile, di numerosi eventi: dalla guerra in Iraq alle vendette d’onore, dall’abuso di potere da parte dei militari al lutto di una sposa, dai soprusi in carcere alla violenza sulle donne, dalla modificazione genetica ai maltrattamenti di animali, dalla pedofilia nella Chiesa cattolica al massacro di Srebrenica, e ancora narra di fantasmi, angeli e robot, o di episodi particolari come
il doloroso caso di Pippa Bacca, l’artista italiana uccisa nel 2008, o singolari, come la storia di Rainer Herpel che non parlò per 29 anni, o quella del cigno nero Petra, innamorato di un pedalò nello zoo di Münster. Çiler Ilhan dà voce a tutti, bambini, madri, padri, cani, poliziotti e persino il papa, vittime e carnefici, spostando continuamente il piano dell’inquadratura, e lasciando spesso risuonare una singola voce, che è insieme colonna sonora e voce narrante degli eventi. Tutte le voci si uniscono in un coro che, nella conclusione, comunica la forza e la saggezza della presa di coscienza e della riconciliazione con il mondo in tutte le sue sfaccettature.
Çiler Ilhan, nata nel 1972, ha studiato Relazioni Internazionali e Scienze Politiche all’Università del Bosforo, svolto un tirocinio alla Glion Hotel School in Svizzera, e poi intrapreso la carriera di direttrice d’albergo. La scrittura accompagna la sua vita da sempre, già giovanissima i suoi racconti brevi, le cronache di viaggio, recensioni e traduzioni vengono pubblicati da numerose riviste e quotidiani, e nel 1993, a soli 21 anni, Çiler Ilhan riceve il prestigioso premio Notable Short Story Award del concorso Yasar Nabi. In seguito, suoi racconti vengono inseriti in importanti antologie.
Il suo primo libro, Ruya Tacirler Odasl (La stanza del commerciante di sogni) è una raccolta di racconti a incastro che evidenzia tracce di realismo magico. Con Esilio l’autrice si è aggiudicata nel 2011 lo European Prize For Literature. Attualmente Çiler Ilhan è manager per le pubbliche relazioni al Çlragan Palace Kempinski a Istanbul.
Cristoforo Spinella, giornalista professionista, è nato nel 1984. Esperto di Turchia, di cui scrive per diverse testate, ha vissuto a Istanbul e lavorato nelle sedi Ansa di Ankara e Parigi. È autore di Pezzi di Turchi (Eir, 2013).

Domenica 21 Settembre 2014
• Ore 22,00 – Facciata nuova Biblioteca di San Pasquale – Villa Comunale
Performance di Video Mapping - “Io sono, noi 6”
Di Mosè La Cava, Paolo Lops, Giueppe Petrilli, Gianni Pitta, Luigi Sardella e Luciano Toriello Giuseppe Petrilli è nato a Lucera (Fg) nel 1970 dove vive e lavora. E’ pittore e illustratore e la sua attività artistica si sviluppa in una doppia produzione: quella pittorica e quella digitale. In particolare la serie erotica “Piante Carnivore” è il risultato di una personale ricerca volta a trovare la giusta alchimia tra il gesto artistico più classico, il disegno, e le nuove tecniche digitali, al fine di utilizzare e sviluppare le numerose soluzioni espressive che esse offrono. La serie “True_Fakes” è un’ulteriore evoluzione di tale alchimia e consiste in manifesti di film inventati, ispirati ai b-movies degli anni 60/70. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali a Miami, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Montreal, Berlino, Zurigo, Roma, Milano, Firenze, Verona, Napoli, Bari, Lecce, Taranto, Foggia. Tra le principali mostre: 2014: Personale “True_Fakes/Manifesti veri di film falsi”_ RAL8022, Milano - 2013: “ArtFactory03”_ Centro Culturale e Fieristico Le Ciminiere, Catania - 2012: “Women’s”_ Enrico Coveri Maison, Firenze -“I fili di Ersilia”_ Rossocontemporaneo, Taranto – 2011: “Haeretici” _ Sotterranei Castello Svevo, Barletta, “500 Contemporary Art Meeting”_ Spazio Concept, Milano, “Face to Face” _ XL Combines, Milano - 2010: “Pornsaints Group Show” _MOPIA, Zurigo – 2009: “ARTundressed 2009 - Exhibition tour”,USA - “Porno stART”_Voghera11 Art Gallery, Milano - “Magnificat”_Azienda Milleuna, Taranto – 2008: “Codice 02”_Chiostro del Bramante, Roma - “Fantasia”_Gallery Provocateur, Chicago – 2007: “Anteprima 2”_Palazzo Dogana, Foggia - “Humanity”_ Galleria Bluorg, Bari - “Piante Carnivore”_Palazzo D’Auria Secondo, Lucera.Le sue opere sono state pubblicate su Playboy Italia, BangART, Juxtapoz Magazine, Il Sole 24 Ore, I Viaggi del Sole, English24, Blue, Lipstick (Grecia), The World’s Greatest Erotic Art of Today (Vol 2-3).
Gianni Pitta Lucera (FG) Italy 02.08.1963. Dal 1984 al 1991 vive e studia a Milano dove si laurea in Architettura al Politecnico con una tesi in Storia della città e del territorio, professor Giampiero Calza. Appassionato del colore, durante gli anni universitari sperimenta nuove tecniche di rappresentazione architettonica ed aderisce al Gruppo Sinestetico Internazionale. Fonda con altri giovani artisti l’Associazione Alternativa Arte. Il lavoro di Gianni Pitta spazia dalla pittura alle installazioni, nei suoi lavori utilizza smalti, acrilici, terre, sabbia, resine e siliconi. Artista poliedrico impegnato anche nel campo del disegn industriale; ispirato morbosamente alla continua ricerca di rinnovamento non smette mai di sperimentare nuove forme di linguaggi artistici. Mostre: 1996 Museo Civico di Vieste – personale – curatore Mario Vitale; 1997 Galleria Navona 42, Roma – personale – curatore Nicoletta Zanella; 1998 Galleria Prospettive d’Arte, Milano - personale – curatore – Paolo d’Abbrescia; 1999 Museo Civico di Bovino (FG); 1999 Miart Milano (Mimmo
D’Abbrescia); 1999 Antico Castello sul Mare, Rapallo Genova. “Artis Recensio”; 2000 Antico Granaio Borghese, Artena, Roma; 2001 Palazzo Pallavicini Rospigliosi, al Quirinale Roma.
Collettiva; 2002 Cripta della Basilica di Santa Corce, Firenze. Collettiva; 2002 Casina Pompeiana a Riva di Chiaia, Napoli. Collettiva; 2003 Maison Fleur, Courmayeour. Collettiva; 2004 Il Vittoriale di Dannunzio, Gardone Riviera. Collettiva; 2004 International Art New York, Collettiva; 2004 Il

Domenica 21 Settembre 2014
Cuore Vola Tutto il resto galleggia; Lucera personale a cura di Mario Corfiati; 2005 Confindustria Foggia, 4 opere in mostra permanente ( Presidenza); 2005 Perfomance live, UTZ Lucera; 2005 Pietra Montecorvino mostra curata dal maestro Dario Damato; 2006 In permanenza presso Art Italy, 5° strada New York; 2007 Progetto Arte e Impresa, realizzazione di opere utilizzate per la promozione di prodotti agroindustriali; 2010 Foggia, personale, Glicemia 299. ( Regione Puglia e Provincia di Foggia); 2011 Mediamente Fragile, Museo Archeologico del Tavoliere, San Severo, personale a cura di Elena Antonacci e Mario Corfiati ( Ministero per i Beni Culturali, Regione Puglia e Comune di San Severo); 2012 l’Affiche Privè (Foggia) art exibition by Mosè La Cava; 2012 LABIRINTO EMOZIONALE Collettiva Real Monte di Pietà Prefettura B.A.T. Barletta; 2014 THE BLACK EXPERIENCE personale presso Masseria nel Sole Lucera.
Luciano Toriello è nato a Lucera nel 1981. Artista digitale che spazia dal cinema alle visual performance live, è attualmente impegnato come regista nelle riprese del suo primo film documentario prodotto con il sostegno di Apulia Film Commission da Seminal Film, casa di produzione del regista Alessandro Piva. Proprio con Piva ha curato nel 2013 fotografia e montaggio del film documentario Situazione e collaborato a numerose altre produzioni. Ha all’attivo come regista anche tre cortometraggi indipendenti : William Blake is my friend (2009), Vamos a magnar compañeros (2010), Hotel Gallimard (2012). Luciano Toriello è inoltre l’autore della performance di video mapping “Genius loci - Risveglio di un luogo perduto” svoltasi presso la Fortezza Svevo-Angioina di Lucera nel corso dell’ultimo Festival della Letteratura Mediterranea per le cui ultime due edizioni ha anche realizzato gli spot ufficiali.
Paolo Lops, artista che vive e lavora tra Foggia e Roma, ha esposto in vari contesti culturali nelle principali città italiane. Di recente è stato protagonista di una personale nel chiostro di Palazzo della Borsa a Ferrara.
Mosè La Cava, artista lucerino, ha esposto negli ultimi decenni in molti paesi europei e ha partecipato ad alcune manifestazioni artistiche di rilevo come la 54ª Biennale d’Arte di Venezia, Artfactory03 di Catania, Museo dell’Ara Pacis a Roma, Limonaia di Villa Strozzi a Firenze. Del 2012 la pubblicazione di un’e-book riguardante gli ultimi venti anni del suo percorso artistico, edito da Grenzi Editore.
Luigi Sardella, nato a Foggia nel 1977. Da sempre appassionato di arte, dopo la maturità di geometra si iscrive all’Accademia di belle arti di Foggia, dove nel luglio 2003 si diplomerà in scultura. Nel 2005 si specializza in scultura ed oltre alla ricerca plastica, comincia a coltivare le arti pittoriche che affronta in chiave materica, in continua ricerca della superficie e del colore.
Abilitato all’insegnamento della Storia dell’arte e disegno nel 2007, presso l’Accademia di belle arti di Foggia. Insegnante di Storia dell’arte, artista visivo e fotografo, vive e lavora a Foggia. Tra le mostre a cui ha partecipato ci sono: “Uniti” Pinanoteca Miani Perrotti – Cassano delle Murge 2013; “Ingresso libero” Castello Chiaramontano – Racalmuto (AG) 2013; “Disordine lineare” Vendetta sul Mediterraneo – Giovinazzo (BA) 2013; “Alimentum s.p.a.” Fondazione Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci – Foggia 2012; “Umanità e natura” Premio nazionale “Luigi Brambati” San Cristoforo – Lodi 2005.

La XII edizione sarà presentata al pubblico martedì 9 settembre alle ore 19.00 nell'APERITIVO MEDITERRANEO organizzato dall'associazione presso il Loungebar NOCELLI8 in Piazza Nocelli a Lucera. In caso di pioggia l'evento si svolgerà nei locali del laboratorio urbano "Argento Vivo", sempre in Piazza Nocelli.

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