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Le opere del pittore e illustratore lucerino Giuseppe Petrilli in mostra a Milano

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KILLER KICCEN - Spazi Possibili presentano:
"TRUE_FAKES Vs. KK"

Opere di Giuseppe Petrilli a cura di Beppe Treccia Iavicoli
10 settembre - 7 ottobre 2014

In quella che possiamo tranquillamente definire un’operazione amarcord, Giuseppe Petrilli, l’artista del "mood erotico", ha dato una nuova location alle sue “bad girls”, un luogo in cui mostrano nuove ed inedite sfumature, in cui vanno oltre, arrivando quasi a intimorire il pubblico.
“True_Fakes Vs. KK”, la personale che il 10 settembre aprirà i battenti presso KILLER KICCEN, un esclusivo salotto underground, in cui ciascun senso viene stimolato, un ambiente suggestivo e onirico in cui immergersi e nel quale lasciarsi trasportare. Chi vive questo spazio è spettatore e attore nello stesso tempo, partecipando a un’esperienza unica nel suo genere e in continuo divenire.
Con la serie "True_Fakes" Petrilli concretizza un desiderio che coltivava da quando era un ragazzino: realizzare le locandine dei film d’exploitation. Quel ragazzino, che da casa di sua nonna nei pressi del cinema "Lepore" origliava i dialoghi, le musiche, le sparatorie e gli inseguimenti di quei film di cui conosceva solo le locandine affisse nelle bacheche all’esterno della sala, fantasticava su scene avvincenti e personaggi temerari che prendevano vita proprio dalle illustrazioni che pubblicizzavano il film.
Ephraim Katz, autore della "enciclopedia dei film", ha definito i film d'exploitation come «Film fatti con poca o addirittura nessuna attenzione alla qualità o al merito artistico, ma con un interesse mirante al guadagno veloce, di solito attraverso tecniche di pubblicità che enfatizzino qualche aspetto sensazionale del prodotto».
Il genere ha vissuto il suo periodo d'oro negli anni ‘70 sfruttando immagini o tematiche forti per coinvolgere il pubblico in una critica alla società americana falso perbenista e supermacho. Suddivisi in una serie di sottocategorie (blaxpoitation, sexploitation, bikexploitation, naziexploitation, car exploitation ecc.), questi B-movie ruotano, comunque, sempre attorno al sesso e alla violenza estrema arrivando quindi sugli schermi, inevitabilmente, con divieto ai minori o under 14 per via delle scene estremamente realistiche e forti.
Ai film d’exploitation si sono ispirati diversi registi contemporanei tra cui Quentin Tarantino e Robert Rodriguez - registi che Petrilli apprezza particolarmente - per cui, nonostante cronologicamente queste pellicole siano lontane da noi, il loro sapore non ci risulta affatto estraneo perchè vi ritroviamo quel pulp a cui siamo ormai affezionati. Viste poi le situazioni, i personaggi e gli atteggiamenti che le caratterizzano, il momento in cui Petrilli avesse attinto da questo bagaglio immaginifico era prossimo. Quello che il nostro artista realizza graficamente è un po’ la traslitterazione di quello che i due registi fanno cinematograficamente, una sorta di revival conseguente all’approfondimento filologico dell’originale filone: proprio come si faceva negli anni ’70 per tutti i film che uscivano in sala, Petrilli crea la locandina, con l’illustrazione, riprendendo dai manifesti originali - attentamente studiati, analizzati e resi nuovamente attuali - l’appeal d’impatto, le frasi ad effetto, la texture, addirittura i nomi delle attrici, i marchi e gli avvisi di divieti utilizzati per alimentare l’idea che la violenza e le nudità presenti nel film non fossero per tutti.
“Shaft il Detective” del 1971 segnò il successo del Blaxpoitation, primo filone ad avere colonne sonore di musica soul e funky e ad avviare, nel ’73, una corrente tutta al femminile che aveva, come protagoniste, donne risolute, indipendenti ed autonome, che si ribellavano allo strapotere maschile e si vendicavano per i torti subiti, donne allo stesso tempo sensuali e pericolose che quindi, concettualmente, ci fanno subito pensare alle “Piante Carnivore” di Petrilli il quale continua a coltivare, sviluppare e confermare questa immagine "strong" della donna, consapevole della propria sensualità ma anche della propria dignità e personalità.
Tecnicamente le opere di “True_Fakes” sono ottenute prendendo spunto da una foto – anche in questo caso Petrilli parte da donne reali per dar vita alla sua idea, anche se si tratta di un finto film – manipolazione e lavorazione in digitale si attuano, come dicevamo, a seguito di un attento studio dei manifesti dell’epoca riproducendone il sapore grintoso e pulp. Ne vengono fuori donne dal grilletto facile che amano essere cattive come Gloria Parks in “Shoot’em!” o la volpe di “Here Comes The VIXEN” con tanto di pistolone e cintura di proiettili a cingerle i fianchi, o ancora l’ammiccante signorina in guêpière che sceglie come accessorio un’affilatissima katana giapponese e la mediterranea ragazza nuda sul divano zebrato armata di un luccicante pugnale, la mantide che “gioca ad uccidere come gioca con gli uomini” armata di pistola tenuta dai suoi sexy slip in pizzo o “Suzie Q” che è stata vittima del fato “le hanno dato un nome cattivo e lei ha dovuto vivere all’altezza”, c’è poi chi ama le auto veloci e le pistole fumanti e, ovviamente, non può mancare la freak del gruppo, quella fuori di testa che gioca a fare le smorfie con la pistola carica. Questo è il mondo di “True_Fakes” una squadra di donne "da Grindhouse", che amano il brivido e la vendetta, che provocano, così come da sempre fa Petrilli con la sua arte ironica e dissacrante.

Berenice Di Matto

Vernissage:
Mercoledì 10 settembre - h.19

http://www.facebook.com/petrilliartworx
http://petrillitruefakes.blogspot.it/

BIO
Giuseppe Petrilli è nato a Lucera
(Fg) nel 1970 dove vive e lavora. E’ pittore e illustratore, la sua attività artistica si sviluppa in una doppia produzione: quella pittorica e quella digitale. In particolare la serie erotica “Piante Carnivore” è il risultato di una personale ricerca volta a trovare la giusta alchimia tra il gesto artistico più classico, il disegno, e le nuove tecniche digitali, al fine di utilizzare e sviluppare le numerose soluzioni espressive che esse offrono. La serie “True_Fakes” è un’ulteriore evoluzione di tale alchimia e consiste in manifesti di film inventati, ispirati ai b-movies degli anni 60/70. Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali a Miami, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Montreal, Berlino, Zurigo, Roma, Milano, Firenze, Verona, Napoli, Bari, Lecce, Taranto, Foggia. Tra le mostre: 2014: Personale “True_Fakes/Manifesti veri di film falsi”_ RAL8022, Milano - 2013: “ArtFactory03”_ Centro Culturale e Fieristico Le Ciminiere, Catania - 2012: “Women’s”_ Enrico Coveri Maison, Firenze -“I fili di Ersilia”_ Rossocontemporaneo, Taranto – 2011: "Haeretici" _ Sotterranei Castello Svevo, Barletta, "500 Contemporary Art Meeting"_ Spazio Concept, Milano, “Face to Face” _ XL Combines, Milano - 2010: “Pornsaints Group Show” _MOPIA, Zurigo – 2009: “ARTundressed 2009 - Exhibition tour”,USA - “Porno stART”_Voghera11 Art Gallery, Milano - 2008: “Codice 02”_Chiostro del Bramante, Roma - “Fantasia”_Gallery Provocateur, Chicago – 2007: “Anteprima 2”_Palazzo Dogana, Foggia - “Humanity”_ Galleria Bluorg, Bari - “Piante Carnivore”_Palazzo D’Auria Secondo, Lucera.


KILLER KICCEN è un progetto che nasce all’interno dello Spazio Venduto di Via Pestalozzi 10, sui navigli milanesi, zona che nel passato comprendeva diversi laboratori, botteghe di artigiani e officine.
Spazio Venduto, un tempo officina meccanica e successivamente tipografia, è stato recuperato e riconcepito dall’imprenditore Antonio Ponti, che negli ultimi anni lo ha rilanciato come location per feste private, secret concert, mostre d’ arte, laboratori di sperimentazione e non solo, sempre cavalcando l’ onda della sua personalità creativa e visionaria.
Questa personalità si dimostra tutt’ora inarrestabile e vulcanica, arrivando a partorire, alle soglie di Expo 2015, un nuovo e rivoluzionario progetto a cui dedicare gli spazi di via Pestalozzi 10. L’idea è di creare un contenitore polivalente e multimediale, nel quale poter riunire sinergicamente musica, arte, light design e buona cucina italiana, tutte passioni e amori che Antonio Ponti coltiva da tempo con originalità e raffinato gusto. L’incontro con Giuseppe Iavicoli e Flavio Lavanga, personaggi con passioni e visioni affini, gli permette di dar vita a una nuova avventura creativa e imprenditoriale.

“IL GUSTO NON DORME MAI” ( G.PONTI )
Questo motto riassume e sintetizza la filosofia del progetto Killer Kiccen. Un progetto che mira a proporre un’esperienza sensoriale e intellettuale a 360°, un’avventura in cui il gusto è protagonista in tutte le sue forme e i sensi vengono sviluppati e mantenuti sempre vivi e sensibili a molteplici stimoli. Il gusto non dorme mai, la vita è continua attività, movimento, divenire nel tempo e nello spazio.
Con questa idea Killer Kiccen vuole essere un’inesauribile fucina di stimoli sensoriali, creare non eventi ma avvenimenti creativi e fecondi per chi ne prende parte; un’oasi di sensazioni a tutte le ore in cui il palato viene lusin- gato, gli occhi si sgranano per lo stupore e le orecchie godono del flusso della musica.


KILLER KICCEN
Via Pestalozzi, 10 • MILANO

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