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Giambattista Gifuni: lo storico, il critico, il cittadino a trent’anni dalla sua scomparsa

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Il 5 e 6 aprile presso il Teatro “Garibaldi” un convegno di studi sull’intellettuale lucerino

 

Viscerale, amante del Risorgimento e grande appassionato di storia e letteratura. Giambattista Gifuni è un tassello importante della cultura e dell’intellettualità lucerina.

Il 5 e 6 aprile 2008, presso la “bomboniera” del Teatro Comunale “Giuseppe Garibaldi”, si terrà un convegno di studi intitolato “Giambattista Gifuni: lo storico, il critico, il cittadino”.

La “due giorni” di studi è stata promossa in occasione del trentesimo anniversario della scomparsa del Nostro, storico direttore della Biblioteca Comunale “Ruggero Bonghi” di Lucera per oltre quarant’anni, amico di Benedetto Croce, scopritore e riordinatore del “Fondo Salandra” (il carteggio inedito del presidente del Consiglio, Antonio Salandra), autore di numerosi volumi, articoli per giornali e riviste di livello regionale e nazionale. La manifestazione, articolata tra i giorni di sabato 5 e domenica 6 c.m., prevede la partecipazione di prestigiosi relatori chiamati a ricordare la figura e le opere di Gifuni.

Nel pomeriggio di sabato - inizio alle ore 18:30 - dopo i saluti del sindaco Vincenzo Morlacco e del presidente della Provincia Carmine Stallone, si procederà ai lavori congressuali, aperti dall’intervento introduttivo del presidente del convegno, prof. Francesco Paolo Casavola, presidente emerito della Corte Costituzionale e dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.

All’intervento di Casavola seguirà quello di Emilia Lamaro, già bibliotecaria della Camera dei deputati. Nella prima giornata congressuale sono previsti gli interventi di Giuseppe Papa, sindaco di Lucera negli anni ’50 e ’60, e del dott. Giuseppe Trincucci, presidente della sezione di Lucera della “Società di Storia Patria” che rievocheranno la figura di Gifuni, da loro conosciuto in vita.

La seconda giornata di domenica mattina, 6 aprile - inizio alle ore 9:30 – avrà, invece, carattere scientifico. Sono, invero, previsti i seguenti temi: “Gifuni e Salandra”, “Gifuni e la storia del Risorgimento”; “Gifuni e la cultura letteraria”.

La mattinata di studi, sotto la direzione del prof. Brunello Vigezzi, dell’Università Statale di Milano, prevede gli interventi del prof. Raffaele Colapietra dell’Università di Salerno, del prof. Giorgio Barbieri Squarotti dell’Università di Torino e della prof.ssa Marcella Rizzo dell’Università di Lecce.

La manifestazione si fregia del patrocinio della Regione Puglia, del Consiglio Regionale della Puglia, dell’Amministrazione Provinciale di Foggia, della Città di Lucera, dell’Università degli Studi di Foggia, della Società di Storia Patria per la Puglia.

Inserita nel programma anche una mostra bibliografica delle opere di e su Gianbattista Gifuni, che sarà allestita,, presso la Biblioteca Comunale, dal 25 marzo al 15 aprile. L’organizzazione della manifestazione è curata da un apposito comitato scientifico composto da Giuseppe Papa, Michele

Conte, Florindo Di Silvio, Giuseppe Trincucci, Raffaele De Vivo, Angelo De Luca, Dionisio Morlacco, Francesco Barbaro e Massimiliano Monaco.

Per ulteriori informazioni contattare il sig. Michele Conte, responsabile dei servizi bibliografici presso la Biblioteca Comunale “R. Bonghi”, al numero telefonico 0881-541219.

 

Breve scheda biografica Giambattista GifunBreve Gifuni

Giambattista Gifuni nacque a Lucera il 9 aprile 1891. Per le sue qualità culturali ed intellettuali e per le sue grandi doti umani non può non suscitare, a distanza di trenta anni dalla sua scomparsa, profondi sentimenti di ammirazione e di affetto. Famoso è rimasto su di lui un giudizio di Benedetto Croce, che ben lo conosceva. In un colloquio privato con un eminente magistrato, il filosofo ebbe a collocare Giambattista Gifuni in quella schiera “sempre più ristretta” di appassionati ricercatori senza dei quali “la scienza non sarebbe”.

Giambattista Gifuni ebbe una sorta di “conversione”. Alla soglia dei quaranta anni abbandonava una fortunata attività professionale di avvocato (la professione della sua famiglia condotta in una città sede per secoli di giustizia per poter realizzare una vocazione coltivata silenziosamente, capace di appagare le esigenze del suo spirito libero (meno quelle finanziarie): assumeva, infatti, l’incarico di direttore della Biblioteca comunale di Lucera (da cui nel 1934 fu allontanato per la sua amicizia con Croce, ma dopo pochi mesi reintegrato). Tale incarico lo condurrà a spaziare senza i condizionamenti del quotidiano, nei “verdi campi” della ricerca e della scienza prodigando, al tempo stesso, ogni energia alla biblioteca che rapidamente trasforma, per i suoi interventi pazienti ed assidui, in un

centro di grande rilievo culturale; una biblioteca dotata, alla fine del suo incarico quarantennale, di ottantamila volumi rispetto ai diecimila iniziali.

Gli interessi di Giambattista Gifuni come studioso furono di due tipi: la storia contemporanea, con particolare riferimento al periodo risorgimentale fino a quello precedente il primo conflitto mondiale con particolare riferimento ad Antonio Salandra che resta la più importante personalità politica espressa della Capitanata tra Ottocento e Novecento e la lunga e gloriosa storia della terra di Puglia e in particolare della sua Lucera, la città di cui fu profondamente innamorato e dove vi condusse una vita silenziosa e tranquilla.

Dei suoi interessi per la storia contemporanea sono testimonianza i numerosi saggi pubblicati dalla Voce di Giuseppe Prezzolini, dalla Nuova Antologia e dal Corriere Padano (gli scritti dedicati a Giolitti, Slataper, R. Bonghi, Martini ecc.), saggi che lo stesso Gifuni provvedeva periodicamente a raccogliere in un solo volume. Poi, dopo il ritrovamento quasi occasionale nel 1948 degli scritti di Antonio Salandra, a cui era anche legato da vincoli di parentela, gli anni dedicati alla ricostruzione del carteggio di Salandra e ai tratti più rilevanti della vita politica di quest’ultimo.

Nell’appassionata descrizione della storia millenaria della sua Lucera e delle opere d’arte che la caratterizzano, forte si avverte il suo impegno intellettuale e la sua erudizione, il suo appassionato studio del passato e il suo attaccamento alla Biblioteca comunale. Per tali indiscusse qualità, a detta di Pasquale Soccio, egli rappresentava “la coscienza storica più vibratile della città”.

Costantemente inserito in un ampio contesto nazionale, Gifuni collabora a numerosi giornali e riviste

specializzate. E’ direttore del Museo “Fiorelli”, Ispettore bibliografico e Ispettore onorario ai Monumenti e tra i fondatori della società di Storia Patria per la Puglia. Il famoso arabista Francesco Gabrieli, accademico dei Lincei, in un libro dedicato alla Puglia ricordava di essere stato condotto a conoscere la storia di Lucera e dei suoi monumenti dall’avvocato Gifuni, il cui titolo professionale sembrava quasi “una stonatura” rispetto alla sua passione di storico e conoscitore delle vicende lucerine.

Anche Giuseppe Ungaretti, in alcune pagine dedicate a Lucera ricorda Giambattista Gifuni, suo accompagnatore indimenticabile nella scoperta della città e dei suoi monumenti. Gifuni, attesta Ungaretti “conosce mirabilmente la storia della sua città per un amore che da secoli hanno da padre in figlio nella sua famiglia!”

Collocato a riposo nel 1967, Gifuni fu nominato direttore emerito della Biblioteca e del Museo e Ispettore bibliografico onorario. Nell’ottantacinquesimo compleanno assaporò il piacere di una raccolta di scritti composta in suo onore da un gruppo di autorevoli studiosi: gli storici Ernesto Pontieri, Nino Valeri, Alberto Maria Ghisalberti e l’italianista Mario Sansone, anch’egli lucerino. Il 12.11.1976 fu insignito dal Capo dello Stato dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana. Morì a Lucera l’8 luglio 1977.

 

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