'Oltre il Respiro - Massimo Troisi, mio fratello': incontro con l'autore Rosaria Troisi al liceo Bonghi di Lucera

Si terrà giovedì 22 maggio, ore 10.30, presso l'Auditorium del Liceo Ruggero Bonghi di Lucera, in viale Ferrovia, l'incontro con l'autore Rosaria Troisi (libro scritto in collaborazione con Lilly Ippoliti), che presenterà 'Oltre il Respiro - Massimo Troisi, mio fratello'.
Dopo trent'anni da Ricomincio da tre, il film che lo consacrò autore, attore e regista, la sorella Rosaria apre i cassetti dei ricordi e ci restituisce un ritratto inedito del grande comico italiano in un libro-diario.
Quello di Rosaria Troisi e Lilly Ippoliti è molto più di un libro su Massimo Troisi. Scritto come fosse una sorta di diario, Rosaria ripercorre vita e carriera del mattatore napoletano con la leggerezza e l'afflato che compete ad un'opera del genere: senza mai esagerare nel melodramma, Rosaria scrive però come se avesse perennemente le lacrime agli occhi (di gioia, di rabbia, o per la malinconia di ricordare qualcosa ormai passato), coinvolgendo il lettore in un clima intimo e familiare. Il libro è anche una selezione invidiabile di bellissime foto (bianco e nero e colori) dal set e dagli “album di famiglia”, un formato decisamente grande, importante e prezioso, un cofanetto a racchiudere il tutto e soprattutto una raccolta di tavole di Rancho, in cui l'artista si confronta con l'attore disegnando ispirato dalle foto di scena dei suoi film.
Ingresso libero per tutta la cittadinanza che è invitata a partecipare all'evento. Dopo i saluti del dirigente scolastico Raffaele De Vivo, modereranno la professoressa Francesca Niro, la professoressa Maria Angela Mendilicchio e la professoressa Adelia Mazzeo.
Nell' ingresso e auditorium mostra di foto su Massimo Troisi, gentilmente offerte da Catapano, dal backstage del film «Le vie del Signore sono finite» di Massimo Troisi, girato a Lucera. L'incontro con l'autrice avverrà con la collaborazione degli alunni e alcuni ex alunni del Bonghi. Ci sarà anche un intervento dei "This is art" (murales).
Un brano del libro
Era una sera del 1953. Avevo otto anni ed ero stata accolta nel lettone di mia zia, che dormiva nella stanza da letto attaccata a quella dei miei genitori. Mentre tendevo l'orecchio per capire cosa stava accadendo dall'altra parte della parete, all'improvviso sentii la voce gioiosa di nonno Pasquale che esclamava: "'O purciell'! 'O purciell'!". Era nato mio fratello. Pesava cinque chili e il nonno fu il primo a prenderlo fra le braccia. Era un bambinone pieno di vita e aveva sempre così tanta fame che presto il latte di mia madre cominciò a non bastare più. Lei si arrese a integrarlo con quello in polvere e poiché persino la capienza del biberon stava diventando insufficiente, lo sostituì con una bottiglia di birra, su cui applicò un ciucciotto. Da lì Massimo iniziò a poppare, crescendo forte e robusto.
Custodisco gelosamente una vecchia foto di giornale un po' sbiadita: è una pubblicità della Mellin, il latte in polvere che ha nutrito generazioni di bambini. Il piccolo testimonial è proprio Massimo. Quando aveva pochi mesi, nostra madre aveva provato per gioco a inviare la sua foto e loro l'avevano pubblicata, con sua grande sorpresa e immenso orgoglio.