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Lo psicologo spiega - L’ipocondriaco: un malato immaginario?!

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Vi è mai capitato di avere la continua paura di ammalarvi? L’ansia che possa succedervi da un momento all’altro qualcosa di brutto? Ogni piccolo disturbo è per voi il sintomo di qualcosa che non va? Avete, ad esempio, un leggero mal di testa e pensate subito a qualche malattia strana? Vi sentite il braccio informicolato e vi convincete che sia il principio di una paresi? Pensate che il vostro cuore batta in maniera strana? L’intestino che non funzioni? Lo stomaco che non digerisce nulla?... E’ solo questione di “Ipocondria”.

L’ipocondria  è una preoccupazione legata ad una paura o convinzione di avere una malattia grave, basata su una erronea interpretazione di sintomi somatici da parte del cervello. Questo, nonostante ci sia stata una valutazione e una rassicurazione medica appropriata, con numerosi test diagnostici e visite mediche, che non riescono comunque a ridurre la preoccupazione né tanto meno a rassicurare il soggetto. La persona rimane costantemente attenta ad ogni piccolo cambiamento somatico, monitora il suo corpo alla ricerca della presenza di eventuali segni di malattia, ha la ferma convinzione che i medici contattati non siano stati in grado di capire la vera natura del suo problema e quindi di fornire una soluzione adeguata. I segnali fisici mal interpretati e la costante attenzione al corpo non sono però l’unico punto di partenza dell’allarme dell’ipocondriaco, bensì possono esserlo anche le malattie apprese dai mezzi di comunicazione, la semplice divulgazione scientifica o parimenti il venire a conoscenza di patologie che hanno colpito amici o parenti: tutto questo può innescare la preoccupazione per un organo specifico o per una data malattia.
Ma quali sono le possibili cause che possono portare a sviluppare questa sindrome?
Le radici di questo malessere sono spesso ricercabili nell’infanzia, ad esempio in persone che non hanno ricevuto adeguate attenzioni da piccoli. Questo fa sì che l’ipocondriaco cerchi perennemente di recuperare, da adulto, quelle attenzioni negate o disattese.
Un’altra possibile causa è che spesso le persone che sviluppano una personalità ipocondriaca da piccoli hanno avuto accanto genitori non in grado di dare significato ai loro affetti. Uno dei compiti che svolge l’adulto è, infatti, quello di aiutare il bambino a creare per sé una mappa emozionale di riferimento, che gli consenta di avere corrispondenza tra le esperienze vissute ed i sentimenti sperimentati. Se questo non avviene il bambino svilupperà la tendenza a confondere emozioni e sensazioni somatiche, arrivando a interpretare turbamenti emotivi come sintomi di malattie fisiche.
Infine, dietro la paura di avere una malattia può nascondersi un forte senso di colpa, che ci fa credere di dovere ricevere, prima o poi, una punizione per quella cosa fatta nel passato.

Quali sono i consigli per superare questo disagio?


- Accettare la propria situazione e non negarla: l'ipocondriaco, infatti, non è quasi mai convinto che la ragione dei propri “malanni” sia solo psicologica.
- Riconoscere ed accettare le cause: prendere consapevolezza del fatto che la paura delle malattie è un bisogno mascherato di essere amati ed accettati e allo stesso tempo può rappresentare un alibi per non affrontare la vita.
- Riflettere molto su questa domanda: vale davvero la pena di vivere con questa angoscia di fondo o sarebbe meglio provare ad essere più sereni?
- Capire con razionalità quali sono i pensieri sbagliati: comprendere che accentuare ogni piccolo sintomo o andare immediatamente dal medico non rende invulnerabili.
- Spostare l'attenzione da se stessi (sintomi fisici) alla realtà esterna: impegnarsi in un'attività che appassiona e che distragga da se stessi è una delle terapie migliori per guarire.
- Rilassarsi il più possibile e fare una vita attiva.
- Non farsi condizionare dai sintomi ma dominarli: non rinunciare ad uscire o a fare delle cose con gli amici: spesso alcuni dolori, come il mal di testa, scompaiono spontaneamente se non ci pensiamo più.
- Se proprio non si riesce ad uscirne è consigliabile fare qualche seduta di psicoterapia rivolgendosi ad uno specialista della salute mentale.

Curiosità… Tra gli ipocondriaci ci sono anche molti Vip!
Tra i divi di Hollywood, Barbara Streisand e John Travolta, non muovono un passo senza il proprio medico personale al seguito; Tom Cruise, oltre ad averne uno per sé, ne ha arruolato uno che si dedica completamente alla figlioletta; il celebre compositore Glenn Gould, il maestro della pop art Andy Wharol, il cantante Michael Jackson, il grande scrittore Marcel Proust ed il nostro bravissimo Carlo Verdone.
 
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