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Quando pubblico e quadro si uniscono: l’anamorfismo di Agostino Di Cio a Lucera

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Agostino Di Cio, classe 1981, è un’artista emergente del panorama lucerino.
Laureato in giurisprudenza ed impegnato nella sua attività d’avvocato Di Cio, oltre a svolgere il suo dovere, riesce a dedicarsi al massimo anche nelle sue passioni di cui la principale è l’esercizio della creatività. Ama disegnare, in modo particolare rappresentazioni della figura umana, realizzando fumetti, caricature, prospettive e ritratti. Le tecniche che utilizza variano dalla matita, all’acrilico e al gessetto. Di Cio non si dedica solo ai disegni, ma ha costruito robot ed eseguito lavori di scultura con l’argilla e con il ghiaccio. Riguardo quest’ultimo in particolare, assieme ad alcuni amici, due anni fa ha realizzato due statue di ghiaccio che hanno riscosso molto successo tra il pubblico.
Ultime opere realizzate da Di Cio sono disegni che si rifanno alla tecnica dell’anamorfismo. L'anamorfismo è una tecnica artistica che consiste nel realizzare un'opera, principalmente a terra che va osservata da un determinato punto di vista; in tal modo l’immagine assume un effetto tridimensionale e vi sarà l'interazione tra la persona e l’opera.
Uno dei primi ad utilizzare questa tecnica fu Leonardo nella "Annunciazione". Il quadro anamorfico più famoso è "Gli ambasciatori" di Hans Holbein il Giovane, datato 1533 e conservato alla National Gallery.
Come lo stesso Di Cio ci racconta ha provato questa tecnica, non solo perché ha fatto leva sulla sua curiosità artistica, ma anche perchè nel campo artistico è qualcosa di diverso. Ad affascinarlo maggiormente è il grande impatto emotivo che realizza l’interazione persona-opera, idea abbastanza recente, visto il necessario utilizzo della macchina fotografica per poter ammirare in pieno l’effetto tridimensionale.
Le opere, realizzate nel garage di un suo amico visto lo spazio necessario, sono state eseguite da Di Cio su fogli di cartoncino, affinché l’opera si possa recuperare. Infatti, normalmente i disegni anamorfici sono realizzati direttamente sull’asfalto.
Il primo disegno rappresenta un passo dell'Inferno dantesco, precisamente il canto III, riferito agli Ignavi. In quest’opera un crepaccio si apre per terra creando una voragine dalla quale emerge una colonna terminante con un basamento. I quattro dannati raffigurati, rappresentano i quattro stati d'animo dell'uomo colpevole (invidia attiva, rabbia, disperazione e rassegnazione). Questi dannati giacciono nel fondo da dove uno di loro tenta di sollevarsi verso i protagonisti dell'opera, ossia le persone che sono fotografate e posizionate sul basamento. Questo avviene perché, gli ignavi che condussero una vita inautentica, senza scopo, vedono la materializzazione della loro colpa nelle persone fotografate, ossia coloro che hanno una vita diretta verso uno scopo. Quindi l’opera vuole essere un monito ad agire e orientare le proprie capacità verso un obiettivo.
La seconda si riferisce alla triste perdita che sta subendo Lucera, ossia l'ingiusta dismissione del nostro Tribunale. Dal baratro si eleva un avvocato, o magistrato, che chiede aiuto per salvare la propria Casa.
Il terzo, invece, è un TROMPE L’OEIL,  crea un’illusione. Infatti, abbiamo Spider-man che sta balzando dentro casa da una finestra. La tecnica utilizzata è acrilico su muro.
Di Cio ha partecipato a diverse mostre a Foggia e a Gioia Del Colle sia con i due anamorfismi sia con altre opere. Ha anche partecipando ad una mostra internazionale a Vico del Gargano ed  organizzato mostre personali sui suoi ritratti a matita e le opere anamorfiche qui a Lucera, registrando in tutti questi eventi grande affluenza e commenti positivi da parte del pubblico.
 
Michela Del Grosso

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