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MONGIELLO PRESENTA RICORSO SU LISTA PD

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“Aver paracadutato Losacco e Scalfarotto nella lista pugliese in una posizione privilegiata è il tradimento dello spirito delle primarie, oltre alla violazione del regolamento per le candidature che della deliberazione della Direzione regionale del PD”. La senatrice uscente Colomba Mongiello, candidata al numero 15 della lista dei candidati alla Camera della Puglia, ha formalmente presentato ricorso contro la decisione della Direzione nazionale che “mi ha retrocessa di due postazioni, assegnando le stesse a due persone rispettabilissime, ma che non mi pare incarnino quelle eccellenze che il regolamento e lo statuto impongono per qualificare le liste del Partito Democratico”.

“Mentre io mi sottoponevo alla prova delle primarie, insieme ad altri 1.500 tra donne e uomini decisi a competere per guadagnare il diritto alla candidatura, tanto Ivan Scalfarotto che Alberto Losacco hanno svolto le loro ordinarie attività evidentemente ritenendole più che sufficienti a far guadagnare loro un posto utile in lista – continua Mongiello – Scelta particolarmente incoerente quella compiuta dal vice presidente dell’Assemblea PD, originario della mia stessa città e trapiantato in Lombardia da decenni, che ha sempre ostentato pubblicamente la necessità di attuare la selezione dei candidati con il metodo delle primarie.
Ancor più grave – continua la senatrice – risulta la candidatura al numero 13 del deputato uscente Alberto Losacco, che i resoconti della Camera non ci restituiscono come ‘rappresentativo di interessi diffusi e territoriali’, requisito previsto dal regolamento per le candidature, o particolarmente impegnato nell’attività parlamentare. Il principale merito che lo stesso Losacco si attribuisce è aver svolto il compito di capo della segreteria politica di Dario Franceschini.
Personalmente, ho svolto il mandato di responsabile nazionale del PD per l’agricoltura proprio durante la segreteria Franceschini, sono membro dell’Ufficio di Presidenza del Senato della Repubblica e ho promosso e portato all’approvazione unanime la legge di interesse nazionale a tutela dell’olio di oliva italiano (legge 5565). Per quest’ultima ragione ho ottenuto il plauso e il sostegno di numerose organizzazioni agricole, oltre ad aver raccolto 5.670 preferenze dai miei conterranei alle primarie del 30 dicembre. Mi auguro – conclude Colomba Mongiello – che la Commissione nazionale di garanzia presieduta da Luigi Berlinguer voglia accogliere il mio ricorso, fondato su oggettive motivazioni”.

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