NEWS ON LINE Spazio aperto         Pubblicata il

Bevere e Tibello su alcune indiscrezioni di stampa

condividi


Da Pasquale Bevere e Ciro Tibello, voci e volti del Comitato Santa Maria delle Grazie in zona 167, riceviamo e pubblichiamo la lettera che segue.

“Dall’articolo pubblicato il 23 novembre scorso nella Gazzetta del Mezzogiorno a firma di Lello VECCHIARINO emerge che:

1) “Ora i due temono che qualcosa possa succedere dopo il clamore della
vicenda;
2) Chi ha dato le carte a Tutolo? Forse un noto geometra e un esponente del
Comitato di protesta della “ zona 167 “;
3) I due anonimi lucerini, se non avessero avuto paura …. del clamore suscitato
da questo “ affaire “ che ha attraversato ben 11 amministrazioni comunali,
senza che nulla si sapesse;
4) Lo sport del momento? Scoprire chi abbia consegnato le carte al consigliere
comunale di opposizione Antonio Tutolo …..”Me le hanno fatte trovare sotto la
porta”…;
5) Potrebbe anche essere che chi ha fornito le carte a Tutolo ora si sia pentito
accusandolo, indirettamente, di aver creato eccessivo clamore intorno a tutta
la misteriosa vicenda;
6) Si fanno i nomi di un noto geometra e di un dipendente pubblico (non del
Comune) che certo non potevano ignorare che consegnando quelle carte a
Tutolo, questi non le avrebbe messe a dormire nel dimenticatoio.”
Il clamore (destare e/o suscitare interesse) ….. l’affaire (scandalo) …… il timore
(ansia preoccupazione, turbamento) …… la paura (emozione derivata dalla
percezione del pericolo) ….. il pentimento (ripensamento per che cosa?) non
appartengono ai due misteriosi lucerini che sono:
- Pasquale Bevere, Presidente del Comitato Santa Maria delle Grazie,
ritualmente costituito;
- Ciro Tibello, Vice Presidente del Comitato Santa Maria delle Grazie,
ritualmente costituito;
Questi sono ritenuti “colpevoli“ di non aver pubblicizzato documenti i cui originali
sono ritualmente protocollati e depositati negli uffici del Comune di Lucera.
Forse i due lucerini, “quasi fossero dei casarecci Diabolik“, sono “furtivamente“
penetrati negli uffici comunali per sottrarre “non gli originali“ ma le fotocopie?
Invece, scendendo sulla terra, i fatti si sono svolti in maniera diversa.
- Al Comitato di quartiere hanno aderito 857 famiglie residenti nella Zona 167;
- Dopo che il Comune nel giugno 2011 ha notificato agli abitanti della 167 inviti
al pagamento di somme (che, correttamente, avrebbero dovuto chiedere agli
assegnatari dei lotti) questi hanno aderito al Comitato il cui unico fine è quello
di “risolvere“ l’annoso problema, collaborando con la Pubblica
Amministrazione che, invece, non ha ritenuto/voluto accettare la
collaborazione offerta;
- Gli inviti al pagamento sono stati notificati anche agli abitanti dei lotti i cui
assegnatari avevano versato somme ai proprietari dei suoli pur di non vedersi
bloccare i lavori di costruzione;
- Alcuni degli abitanti si sono rivolti agli assegnatari dei lotti chiedendo
spiegazioni in merito alle richieste di pagamento avanzate dal Comune;
- Qualche assegnatario ha consegnato agli attuali proprietari copia della
documentazione che dimostra l’avvenuto pagamento del suolo direttamente
ai proprietari;
- Copia di tale documentazione è stata recentemente consegnata ai
rappresentanti del Comitato di quartiere “santa Maria delle grazie - 167 ” che,
a sua volta, anche nell’interesse dell’intera cittadinanza, l’ha consegnata al
consigliere TUTOLO, dimostratosi nel tempo il rappresentante in Consiglio
comunale più attento ai problemi della 167, nella sua interezza;
- Copia della documentazione che il Comitato ha avuto è stata trasmessa al
difensore degli aderenti al Comitato interessati al ricorso, per il suo utilizzo
dinanzi all’autorità giudiziaria.
QUESTA LA CRONACA.
A questo punto però è necessario fare alcune considerazioni.
Prima di tutto sembra che l’interesse del giornalista e degli Amministratori non
sia tanto quello di valutare l’impatto che può avere tale documentazione per le
casse comunali, ma soprattutto l’origine.
Noi ci chiediamo. Se esiste una comunicazione scritta tra due soggetti, tale
documentazione è necessariamente in possesso di questi due. Uno è il mittente e
l’altro è il ricevente. Il ricevente, in questo caso, è il Comune di Lucera. Quindi una
documentazione così importante era negli archivi del Comune di Lucera. Perché
allora i responsabili del Comune non l’hanno mai cercata nel momento della
chiamata in causa degli eredi CALABRIA?
E’ possibile che analoga documentazione possa esistere in merito ad altri
contenziosi, regolarmente persi dal Comune di Lucera? Non si può escludere!
Se la documentazione protocollata al Comune di Lucera dal Consigliere TUTOLO è
pervenuta ai rappresentanti del Comitato di quartiere, non si può escludere che
copia di questa sia stata consegnata anche a qualche rappresentante
dall’Amministrazione Comunale già da molto tempo.
Se così è, quale uso questi rappresentati della cosa pubblica hanno fatto di tale
importante documentazione? Perche non è stata tempestivamente consegnata al
difensore del Comune di Lucera nella vertenza CALABRIA?
Se il Comune avesse chiesto, come per legge, il pagamento dei suoli delle 167
non agli attuali proprietari bensì agli assegnatari dei lotti (come da sempre
sostenuto dal Comitato) certamente sarebbe venuto a conoscenza dei pagamenti
effettuati direttamente ai proprietari dei terreni occupati. In tal caso i tecnici
comunali avrebbero potuto quindi fare un preciso conteggio delle somma da
richiedere agli assegnatari dei suoli 167.
In merito ai contenziosi giudiziari nei quali il Comune di Lucera è stato chiamato
in causa negli anni per l’occupazione non perfezionata dei suoli della 167,
l’amministrazione comunale avrebbe potuto e dovuto contestualmente alla notifica
degli atti introduttivi delle cause di risarcimento danno, accertare la esistenza di
eventuale documentazione ritualmente protocollata e depositata al Comune.
Ma ciò non è stato fatto.
Eppure qualunque soggetto privato che si deve difendere da una chiamata in
causa preliminarmente vede quali sono le “carte” in suo possesso. A quanto pare
questo il Comune di Lucera non l’ha fatto. Forse questo vale solo per i soggetti
privati e non per quelli pubblici ed in particolare per il Comune di Lucera.
Venendo alle richieste del Comitato di quartiere della 167 si deve ribadire che gli
abitanti della Zona 167 (coloro che per legge sono obbligati al pagamento) hanno
sempre dichiarato di voler pagare il “giusto” indennizzo, quantificabile
correttamente solo previa analisi delle somme che il comune avrebbe dovuto
versare ai proprietari dei suoli in base ai propri deliberati ed in conformità alla
normativa all’epoca vigente.
Il problema è che il Comune non ha “mai“ voluto affrontare la problematica
secondo le modalità appena descritte.
Invece, quasi con arroganza e molta irresponsabilità, gli amministratori comunali
hanno sempre sostenuto che:
a) Gli abitanti della 167 devono pagare i suoli ove sorgono le loro case;
b) Tali somme sono necessarie alle casse Comunali:
- per pagare le somme della Sentenza Sacco (un assessore l’ha dichiarato in
un’assemblea nel Teatro della Parrocchia Santa Maria delle Grazie alla
presenza di qualche centinaia di persone );
- Per pagare le somme delle Sentenze Calabria, Quatela etc.
A questo punto, nell’interesse dell’intera cittadinanza di Lucera ci chiediamo e vi
chiediamo:
Se il Comune avesse aderito da subito alla richiesta del Comitato di ricostruire
l’annosa questione sulla base delle somme effettivamente versate dall’Ente ai
proprietari dei suoli della 167 non sarebbe stato giusto, logico e, soprattutto,
conveniente per entrambe le parti (Comune e Comitato) ed anche per tutti gli
abitanti di Lucera?
Chi ha avuto l’interesse a non ricostruire “l’annosa vicenda“ provocando un
contenzioso con risultati disastrosi per le casse comunali e di conseguenza per gli
abitanti sia in caso di vittoria che di sconfitta?
Conclusione:
Il clamore ….. l’affaire …… il timore…… la paura ….. il pentimento: di che e di chi ?
Forse l’articolista intende fare riferimento ad altri personaggi che a causa di “questo
clamore” si sono precipitati dal Sindaco per consegnare analoga documentazione?
Perché il Sindaco ed il Segretario, ricevuta la documentazione consegnata dal
TUTOLO, non hanno immediatamente disposto l’accertamento finalizzato a
verificare la giacenza degli originali della documentazione?
Perché una volta accertata la loro registrazione al protocollo, e quindi la loro
esistenza il Sindaco non ha portato gli originali alla Procura delle repubblica di
Lucera? A chi attribuire la responsabilità per l’omessa ricerca di tale
documentazione che, se fosse stata acquisita a tempo debito, certamente avrebbe
notevolmente ridotto l’entità degli esborsi da corrispondere ai proprietari delle
aree?.
Timore ……. Paura ….. Pentimento: appartengo ad altri soggetti non a Noi”.

Pasquale Bevere e Ciro Tibello

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic