Preziuso: “Parlamentari abbiano scatto di orgoglio!”

Pubblichiamo l’intervento di saluto e insieme di esortazione per il salvataggio del Tribunale di Lucera, l’ennesima, che l’avvocato Raffaele Preziuso, co-fondatore e presidente del Comitato per la difesa della legalità in Capitanata, operativo sul campo dal luglio scorso e con tanto di statuto riconosciuto per le vie ufficiali anche dal Consiglio Comunale di Lucera a far data dal 31 ottobre scorso, ha tenuto in apertira della conferenza-dibattito ‘Geografia giudiziaria: vera riforma epocale?’ promosso e predisposto dalla Camera Penale di Lucera e svoltosi presso il Teatro ‘Garibaldi’ nella giornata di sabato 24 novembre.
Oggi, a Roma, incontro tra i delegati dei sei Tribunali - ancora in lizza per una salvezza in extremis dalla cesoia ministeriale effigiata nel decreto legge severiniano - ed i responsabili del settore giustizia di Popolo della Libertà, Partito Democratico e Unione di Centro, le tre maggiori forze politiche a supporto del Governo di Mario Monti. Vedremo e ve ne notizieremo. Questo, per intanto, l’intervento di Preziuso. (cost. mont.)
Oggi, a Roma, incontro tra i delegati dei sei Tribunali - ancora in lizza per una salvezza in extremis dalla cesoia ministeriale effigiata nel decreto legge severiniano - ed i responsabili del settore giustizia di Popolo della Libertà, Partito Democratico e Unione di Centro, le tre maggiori forze politiche a supporto del Governo di Mario Monti. Vedremo e ve ne notizieremo. Questo, per intanto, l’intervento di Preziuso. (cost. mont.)
“Ill.mo Sig. Presidente e Moderatore di questo Convegno, caro amico e collega Lello Lepore… Preg.mi Sigg. Relatori, Cari Colleghi Presidenti delle Camere Penali e della Giunta, Ill.mo Sig. Cons. ed On.le Dott. Francesco Bonito, Ill.mo Sig. Presidente del Tribunale, Caro Vice Sindaco Sen. Dell’Osso, Caro Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lucera, Autorità, Cari Colleghi, Care Amiche e Cari Amici di battagli, Preg.me Signore e Signori, Concittadini tutti qui presenti, avevo sperato che questa mattina sarei venuto qui con il sorriso sulle labbra, con l’animo sia pure parzialmente sereno e con la speranza di poter gioire con Voi perché qualcosa finalmente cominciava a muoversi nel senso da tutti noi auspicato. Invece sono qui con l’amaro in bocca; l’animo turbato; la rabbia che ribolle nei miei visceri… E sì, perché come tutti ormai sapete, anche l’ultimo annuncio, che avremmo potuto avere sia pure uno spiraglio dalla Camera dei Deputati, si è dimostrato un altro flop! Io personalmente mi sono sentito preso in giro! Voi non so! Ma in verità dopo il 15 settembre scorso, quando in sede di Conferenza dei Servizi, sentimmo, proprio qui a Lucera, l’impegno profuso da tutti i politici presenti, che si sarebbero spesi in anima e corpo per ottenere in Parlamento ogni possibile modifica del famigerato Decreto Legislativo, in favore del mantenimento dei nostri Presìdi Giudiziari, da allora e fino ad oggi (son trascorsi oltre due mesi) non abbiamo avuto altro che inutili aspettative e tanti, ancora tanti… rinvii.
Dalla seconda metà di settembre, infatti, data in cui è stata presentata alla Camera una mozione con cui si vorrebbe impegnare il Governo ad attenersi ai deliberati delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, non abbiamo avuto altro che falsi allarmi: prima il 27 ottobre, poi il 5 novembre, poi il 19 novembre… ora chissà… gran punto interrogativo! E guarda caso sempre date in cui la Camera non aveva riunione! Cosa pensare? Sì, bisogna dare atto che l’On.le Orlando e l’On.le Costa ed altri hanno presentato un emendamento di proroga alla Camera, ma sapete bene che è stato dichiarato inammissibile…! Per cui non sappiamo neanche quale favore avrebbe ottenuto e dai parlamentari e dal Governo. Ora si attende - ed i tempi sono strettissimi - che lo stesso venga presentato al Senato! La verità è che ancora una volta dobbiamo registrare l’impotenza (e spero sia solo tale e non anche incapacità) di tutti i politici di riferimento del nostro territorio e di quello degli altri tribunali soppressi, a far sì che il Governo, questo Governo, possa modificare le sue assurde… riforme. Chiamiamole riforme!?! Epocali poi?! Beh!, ce ne vuole!
La Ministra Severino ben dovrebbe sapere, Lei, che ha avuto l’onore di essere annoverata fra noi Avvocati Italiani, che dal secondo dopo-guerra ad oggi, abbiamo avuto sì e tante riforme giudiziarie. E forse abbiamo avuto anche “riforme epocali” di diritto sostanziale, di diritto processuale e di ordinamento giudiziario: come quella della istituzione del giudice e del rito del lavoro, della modifica del processo penale, della istituzione del giudice unico di primo grado e del Giudice di Pace! Ma la sua, quella cioè che sta per mortificare tanti territori e sta per allontanare sempre più la Giustizia di prossimità dal cittadino, beh… quella non può dirsi in alcun modo “epocale”, se a questo termine vogliamo ancora dare un significato positivo. Tutt’altro! O forse sì, essa è indice di un’epoca che sta vedendo pian piano morire i nostri territori a vantaggio di pochi e sempre dei soliti. Di un’epoca che sta vedendo morire i nostri valori di civiltà, di giustizia, di progresso: questo sì che è epocale! Ma in senso pienamente negativo.
Pertanto, e concludo, il mio vuol essere oggi un saluto reso a Voi - organizzatori di questo Convegno - con gratitudine perché avete voluto scegliere, in tandem con il Congresso Nazionale Giuridico-Forense di Bari, questo Teatro Garibaldi, gemello più piccolo del Petruzzelli ove si tiene quello; questa Città di Lucera; per far risuonare - spero - il Vostro ed ancora una volta il Nostro grido di non condivisione e di ribellione avverso lo scellerato provvedimento legislativo. Un saluto il mio, però, carico di speranza che anche queste Camere Penali, nelle quelle mi onoro di essere annoverato come iscritto (benché penalista invero molto molto minore), che da sempre profondono lotte, civilmente poste in essere (come quella di tre giorni addietro in cui si è manifestato per la condizione inumana delle nostre carceri); speranza dicevo che si voglia da questo palco far giungere nuovamente al Governo ed al Parlamento in maniera forte e determinante, l’anelito di riforma, perché siano conservati i nostri “necessari” presidi giudiziari. Speranza che tutti i nostri Parlamentari abbiano uno scatto di orgoglio e di passione per i nostri territori, e determinino, con tutte le legittime armi che hanno a loro disposizione, le modifiche che auspichiamo!
Un saluto che, con il cuore ricolmo di rabbia, ma anche di grande amore e passione per il nostro territorio, mi fa gridare ancora: Giù le Mani dal Nostro Tribunale. Giù le Mani dal Nostro Tribunale! Grazie”.
Avvocato Raffaele Preziuso
Presidente del Comitato per la difesa della legalità in Capitanata
Dalla seconda metà di settembre, infatti, data in cui è stata presentata alla Camera una mozione con cui si vorrebbe impegnare il Governo ad attenersi ai deliberati delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, non abbiamo avuto altro che falsi allarmi: prima il 27 ottobre, poi il 5 novembre, poi il 19 novembre… ora chissà… gran punto interrogativo! E guarda caso sempre date in cui la Camera non aveva riunione! Cosa pensare? Sì, bisogna dare atto che l’On.le Orlando e l’On.le Costa ed altri hanno presentato un emendamento di proroga alla Camera, ma sapete bene che è stato dichiarato inammissibile…! Per cui non sappiamo neanche quale favore avrebbe ottenuto e dai parlamentari e dal Governo. Ora si attende - ed i tempi sono strettissimi - che lo stesso venga presentato al Senato! La verità è che ancora una volta dobbiamo registrare l’impotenza (e spero sia solo tale e non anche incapacità) di tutti i politici di riferimento del nostro territorio e di quello degli altri tribunali soppressi, a far sì che il Governo, questo Governo, possa modificare le sue assurde… riforme. Chiamiamole riforme!?! Epocali poi?! Beh!, ce ne vuole!
La Ministra Severino ben dovrebbe sapere, Lei, che ha avuto l’onore di essere annoverata fra noi Avvocati Italiani, che dal secondo dopo-guerra ad oggi, abbiamo avuto sì e tante riforme giudiziarie. E forse abbiamo avuto anche “riforme epocali” di diritto sostanziale, di diritto processuale e di ordinamento giudiziario: come quella della istituzione del giudice e del rito del lavoro, della modifica del processo penale, della istituzione del giudice unico di primo grado e del Giudice di Pace! Ma la sua, quella cioè che sta per mortificare tanti territori e sta per allontanare sempre più la Giustizia di prossimità dal cittadino, beh… quella non può dirsi in alcun modo “epocale”, se a questo termine vogliamo ancora dare un significato positivo. Tutt’altro! O forse sì, essa è indice di un’epoca che sta vedendo pian piano morire i nostri territori a vantaggio di pochi e sempre dei soliti. Di un’epoca che sta vedendo morire i nostri valori di civiltà, di giustizia, di progresso: questo sì che è epocale! Ma in senso pienamente negativo.
Pertanto, e concludo, il mio vuol essere oggi un saluto reso a Voi - organizzatori di questo Convegno - con gratitudine perché avete voluto scegliere, in tandem con il Congresso Nazionale Giuridico-Forense di Bari, questo Teatro Garibaldi, gemello più piccolo del Petruzzelli ove si tiene quello; questa Città di Lucera; per far risuonare - spero - il Vostro ed ancora una volta il Nostro grido di non condivisione e di ribellione avverso lo scellerato provvedimento legislativo. Un saluto il mio, però, carico di speranza che anche queste Camere Penali, nelle quelle mi onoro di essere annoverato come iscritto (benché penalista invero molto molto minore), che da sempre profondono lotte, civilmente poste in essere (come quella di tre giorni addietro in cui si è manifestato per la condizione inumana delle nostre carceri); speranza dicevo che si voglia da questo palco far giungere nuovamente al Governo ed al Parlamento in maniera forte e determinante, l’anelito di riforma, perché siano conservati i nostri “necessari” presidi giudiziari. Speranza che tutti i nostri Parlamentari abbiano uno scatto di orgoglio e di passione per i nostri territori, e determinino, con tutte le legittime armi che hanno a loro disposizione, le modifiche che auspichiamo!
Un saluto che, con il cuore ricolmo di rabbia, ma anche di grande amore e passione per il nostro territorio, mi fa gridare ancora: Giù le Mani dal Nostro Tribunale. Giù le Mani dal Nostro Tribunale! Grazie”.
Avvocato Raffaele Preziuso
Presidente del Comitato per la difesa della legalità in Capitanata