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Padre Raffaele Di Muro: Rachelina Ambrosini è Venerabile

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Spazio di santità
La giovanissima Rachelina Ambrosini è stata riconosciuta Venerabile con decreto del Papa, dopo la lunga istruttoria presso la Congregazione dei Santi per ottenere il riconoscimento dell’esercizio eroico delle virtù. Si tratta di una figura davvero eccezionale per la chiesa campana, non solo per la sua giovane età (16 anni), ma soprattutto  per la sua fervida testimonianza di fede, all’interno di un serio itinerario evangelico. Le prossime due tappe: la beatificazione e la canonizzazione, per le quali è richiesto per ciascuna un miracolo riconosciuto dalla Chiesa. Postulatore della Causa è stato il “nostro” frate francescano conventuale Padre Raffaele Di Muro, che i lettori conoscono molto bene per il fatto di aver firmato la biografia di Rosa Lamparelli e di essere stato relatore delle giornate di studio sulla figura della citata veggente.  Di seguito l’intervento che ci ha inviato Padre Raffaele.

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La Chiesa ha una nuova Venerabile: Rachelina Ambrosini. Nasce, a Passo di Dentecane in Irpinia il 2 luglio 1925 e muore giovanissima a Roma il 10 marzo 1941. In così pochi anni di vita, cosa ha fatto di straordinario? Rachelina è una figura davvero luminosa, anzitutto per la sua ricerca costante ed amorosa della profonda unione con Dio. La preghiera può essere considerato il “motore” della sua spiritualità. Ha un animo contemplativo dal momento che, sia nella partecipazione alla liturgia della Chiesa, nelle letture e nelle meditazioni, sia nel creato riesce a scorgere la presenza di Dio ed a comprendere la sua volontà. La Venerabile vive tesa verso l’Altissimo alla cui presenza resta continuamente, cercando di offrire il meglio di sé stessa per corrispondere alla sua grazia santificante. Soprattutto la frequenza fervorosa alla Santa Messa ed al sacramento della Penitenza costituiscono il “veicolo” mediante il quale ella “incontra” l’amore misericordioso del Padre. E’ una bambina, una adolescente brillante, che ama la vita e la gioia, ma il tutto è preceduto dalla preghiera e dal discernimento del progetto dell’Onnipotente, a tutto antepone il rapporto con Colui dal quale riceve in dono la pace del cuore.
Illuminata dalla divina presenza conquista una maturità ed una saggezza spirituale decisamente fuori dal comune, anche riguardo alla sua tenera età, divenendo un punto di riferimento per quanti giungono a contatto con lei, sia a casa, sia in collegio o in ogni posto che frequenta. Diventa un modello di bambina e ragazza cristiana ammirata da quanti la conoscono anche dopo la sua morte. Purezza e offerta di sé: sono le perle preziose che Dio le affida, per il tramite della Madonna e di S. Antonio, che lei custodisce con cura e dedizione davvero encomiabili. E’ una bambina, una ragazza che vive per il Cielo, con lo sguardo teso verso l’alto, con una testimonianza che rivela sempre l’amore misericordioso e provvidente di Dio per l’umanità. Si sente particolarmente protetta dalla Vergine, che ama con tutte le potenze dell’anima e della quale ammira ed incarna tutte le virtù possibili, particolarmente quella della purezza e della disponibilità a compiere la volontà di Dio.
 Conosce la preghiera del cuore che, in modo armonioso la lega al Signore. Pratica l’orazione di intercessione poiché il suo invocare Dio privilegia il Papa, la Chiesa, i sofferenti ed i familiari: si rivela sensibilissima verso le esigenze di tutti. E’ costantemente tesa verso la vita eterna che è il fine di tutto il suo itinerario, motivazione questa che è alla base della sua theologia crucis che le consente di fare della sua esistenza un’offerta continua, valorizzando ogni attimo, anche quello più doloroso. La contemplazione di Rachelina Ambrosini raggiunge il culmine proprio nel mistero della croce: è lì che incontra Cristo crocifisso, è nel tempo del Calvario che lo riconosce e lo imita nello sperimentare la sofferenza con amore e pazienza.
 La ragazza di Venticano impreziosisce il suo itinerario ascetico grazie alla bontà e all’umiltà del suo cuore. Il suo agire e “intriso” in modo costante dalla sua benevolenza. Tutti tratta con amore riuscendo a far prevalere la carità in ogni circostanza. In paese come in collegio, offre ai suoi interlocutori segni tangibili del suo amore fraterno, secondo uno stile umile e riservato.
 Rachelina Ambrosini è maestra di vita per la gioventù anche nel valorizzare il ruolo della famiglia. Ad una società in cui emergono spesso contrasti tra i componenti della famiglia, divisioni spesso insanabili, la Venerabile annuncia con forza la gioia di vivere in armonia e nella tolleranza, pur con posizioni e idee differenti. Ella insegna ai genitori l’importanza di una educazione seria e ricca di contenuti ed ai figli la virtù dell’ascolto, che si rivela preziosa per chi non ha esperienza ed è bisognoso di consigli e di riferimenti. E’ fondamentale puntare sempre al massimo quando si parla di formazione: è lo straordinario insegnamento della giovinetta irpina, che testimonia in modo rilevante la via della comprensione nell’ambiente familiare che può essere fucina di crescita spirituale per ognuno.
 L’amore per la scuola è un altro punto forte dell’insegnamento offerto da Rachelina. I giovani non devono aver paura di amare il lavoro intellettuale, perché con esso pongono i pilastri del loro futuro cammino, del loro avvenire. Rachelina, come veniva chiamata comunemente e con affetto, non ama essere “secchiona”, ma fa di tutto per valorizzare i talenti che Dio le dona per prepararsi ad essere una donna buona e ben preparata nella missione di insegnante o di giurista facente parte dei suoi programmi. La scuola ha un valore non solo per chi studia, ma anche per coloro che l’attività intellettuale andrà a beneficare: si tratta di una vera e propria missione.
 Rachelina Ambrosini è, infine, un punto di riferimento per i ragazzi che intendono coltivare rapporti di amicizia. Ella è amica sincera e desiderosa del bene del prossimo. Non conosce egoismo o egocentrismo, perché cerca di aprirsi volentieri alle necessità del prossimo. E’una ragazza che insegna ai giovani di oggi a “colorare” di infinito la propria esistenza, a riempire di gioia e di pace il proprio cammino e ad involarsi verso una felicità che solo nell’amore di Dio trova il pieno compimento: la giovinetta, vissuta per il Cielo, diventa un punto di riferimento per chi cerca di dare un senso alla propria vita.

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