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VIDEO- Sughi a Lucera con retrospettiva organizzata da Valeno

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Alberto Sughi a Lucera in una retrospettiva organizzata dal gallerista Luigi Valeno presso Palazzo D'Auria Secondo

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Un pittore con un personalità e un mondo poetico che evidenziano l’interesse per la cronaca sociale in cui aliti quella sottile e persistente malinconia esistenziale causata dalla vita della metropoli, questo è Alberto Sughi, spentosi di recente, il 31 marzo all’età di 83 anni.
Ad uno degli ultimi grandi pittori del Novecento, è stata dedicata una Retrospettiva, inaugurata giovedì 7 giugno a Palazzo D’Auria Secondo e organizzata dal gallerista lucerino Luigi Valeno con 25 opere,in mostra fino al prossimo 22 giugno.
Andando controcorrente, scelse con decisione la strada del realismo, nell'ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell'immediato dopoguerra. Sughi mette in scena momenti di vita quotidiana senza eroi. Non a caso Enrico Crispolti nel 1956 utilizzò per lui la definizione "realismo esistenziale".
La ricerca di Alberto Sughi procede, in modo quasi costante, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica. Prima le cosiddette "Pitture verdi", dedicate al rapporto fra uomo e natura (1971-1973); poi, il ciclo "La cena" (1975-1976); agli inizi degli '80 appartengono i venti dipinti e i quindici studi di "Immaginazione e memoria della famiglia"; dal 1985 è in corso la serie "La sera o della riflessione". L'ultima serie di grandi dipinti, esposta nel 2000, è intitolata "Notturno".
L’artista stesso spiega in maniera esaustiva le sue opere, infatti visitare l’esposizione è  «come entrare al cinema a spettacolo già cominciato; guardare senza ancora capire di cosa si tratta… cercare di intuire qualcosa dall’ambientazione, dai personaggi che compaiono sullo schermo senza sapere se siano personaggi principali o solo occasionali comparse; non sapere da quando la proiezione è cominciata e nemmeno se siamo all’inizio o verso la fine del film. A ben pensarci ognuno entra nella vita a spettacolo già iniziato; si arrangerà poi come può, nel tempo a disposizione, per conoscere il significato della storia in cui è capitato».

Selene Di Giovine

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