CULTURA Lucera         Pubblicata il

Storia di Lucera - Le occupazioni dei saraceni

condividi


Continuiamo il viaggio nella storia di Lucera e delle sue origini ad opera di Nando Carrescia.

Per farlo al meglio leggi tutti gli interventi correlati alla Storia di Lucera.  

 
Riguardo alle occupazioni dei saraceni, si è già detto che essi furono soprattutto e prima di tutto agricoltori; questo si può dedurre anche da un episodio della campagna di Ludovico II contro gli emirati di Puglia e Calabria quando, nella valle del Crati, i musulmani dell’emirato di Amantea furono sorpresi a mietere il grano e furono annientati. Questo voleva la loro secolare abitudine, questo richiedeva il paese da cui erano ospitati e questo imponeva l’interesse di Federico, proprietario di grandi distese di terra incolta per mancanza di braccia. Dunque, la coltivazione più importante dei saraceni-lucerini era quella del grano duro, il triticum durum,  sia per il fabbisogno interno che per il commercio. Oltre al grano, producevano legumi, frutta, uva, vino, olio e miele. L’imperatore proibiva loro di allontanarsi da esse, ma dava anche i mezzi perché facessero il suo profitto insieme con il loro.

I terreni erano loro stati concessi in uso dai proprietari terrieri della zona nonché dai Monasteri che avevano grandi proprietà fondiarie nei dintorni di Lucera, come, ad esempio, il casale di San Giacomo a Buriana (Vulgano) situato tra Lucera e San Pietro in Bagno. Ci furono, anche, delle occupazioni indebite, da parte dei musulmani, dei terreni dei Monasteri, ma tale trasgressione alle regole può essere considerato il segnale della penuria di terre coltivabili e della necessità di produrre di più per sopravvivere alla fiscalità sveva  e, successivamente, angioina. Come fenomeno speculare, i musulmani divenuti ricchi e proprietari terrieri, qualche volta crearono problemi ai vicini come nel caso di Abd Al-Aziz nei riguardi dei Templari di Alberona.

L’Ordine dei Templari, infatti, aveva proprietà in tutta la Puglia e,nel tempo, i loro possedimenti, specie in Capitanata, si erano ingranditi tanto da risultare appetibili già al tempo di Federico II il quale ne confiscò una parte. Nella zona di Lucera, il loro possedimento più importante era la Chiesa di Santa maria in Vulgano, nel territorio di Alberona. In seguito, tutta la cittadina di Alberona divenne proprietà dei Templari. La vicinanza con Tertiveri e con i possedimenti di Abd al-Aziz fu occasione di incidenti e liti.Secondo Vito Fracci, i Templari, nel territorio di Lucera, possedevano la masseria Casanova, sulla strada per Motta Montecorvino  e quelle di Santa lucia Rivamorto  e di Macchia Pentaricia.
 
1) Andreas Bergomas Historia seu Chronicum breve (568-877, M.G.H., SS rerum longobardorum et italicorum saec.VI-IX (Hannover, Waitz,1878,pag.277;
2) RCA, vol. 15, reg, 77, n.14, pag.3;
3) Kantorowicz, pag.104;
4) CDSL, pag. 211;
5) Ibidem,  n. 206:
6) Sito Internet
 

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic