CULTURA Lucera         Pubblicata il

Grido d’allarme per il castello

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LUCERA -Ve ne saranno altri di incontri riguardanti il patrimonio storico lucerino, e anche su altri temi, con lo scopo di avviare un discorso proficuo con la cittadinanza, raccoglierne le istanze e cercare di tradurle in progetti. Un coinvolgimento massiccio che veda l’ente comune come tramite, e allo stesso tempo,soggetto in grado di sintetizzare proposte e renderle attuabili. E’ questo il senso dell’intervento dell’assessore alla cultura,alla pubblica istruzione e sport al Comune di Lucera, Mario Monaco, che insieme alla direttrice del museo civico Fiorelli, e all’architetto Stefano Serpenti hanno fornito risposte esaurienti sull’andamento dei progetti di rifacimento e di innovazione di ben tre fra i monumenti maggiormente significativi della città di Lucera.
  Per quanto attiene al Fiorelli, va subito detto che le difficoltà maggiori hanno riguardato l’impianto dello stabile, ex palazzo De Nicastri di epoca settecentesca, poi adattato a museo, e con annesse problematiche per le abitazioni adiacenti allo stabile. Non è stato semplice né breve superare  anche pastoie burocratiche con Genio Civile,Regione e Demanio, legate alla staticità della struttura stessa, lesionata gravemente dal sisma del 2002, quando poi si decise di chiudere al pubblico il museo e avviare un profondo lavoro di rifacimento, che è ormai in via di completamento. L’interno del museo è stato riportato al progetto primario,abbattendo tramezzi e quanto di sovrappiù era stato realizzato nel corso di lunghi anni, con interventi spesso infelici e riparazioni rabberciate.
 Al piano terra sono stati recuperati vani ambienti,mentre al primo piano ,  grazie a un lavoro di simulazione computerizzata, è stato possibile ammirare sullo schermo la collocazione di statue e reperti. Il lavoro ha riguardato anche le volte dei numerosi ambienti , recuperando le controsoffittature e facendo emergere  affreschi,coperti da precedenti lavori. Fra l’altro è stato previsto un accesso agevole per i portatori di handicap,mentre il Salotto Cavalli,per fare un solo esempio, sarà restituito all’antico splendore. Drappi, stoffe e tessuti sono stati salvati miracolosamente dall’umido e da altri agenti atmosferici.
 I visitatori stenteranno a riconoscerlo, anche il basolato nel cortile è stato per larga parte recuperato, come non sono andati perduti altri elementi essenziali di questo bene  pubblico. La dottoressa Pietropaolo che si appresta a ritornare nella nostra città ha in animo di riportare al Fiorelli quei reperti tuttora custoditi  presso la Sovrintendenza dei beni architettonici di Taranto ed altri  stipati nei locali dello stesso ente, ma  a Foggia. Nessun timore che quel che all’epoca venne rinvenuto nel territorio di Lucera non ritorni nelle sale del Fiorelli, giacché quei beni appartengono allo Stato come recita la norma del Ministero dei beni culturali, sin dal, la sua fondazione nel lontano 1939, e sono solo affidati, in custodia temporanea, a enti e musei. Non è escluso che si cerchi di recuperare dei locali esterni dove allocare reperti ed altro materiale di enorme importanza. Il guerriero longobardo,avrebbe già trovato all’interno del museo una sua esatta collocazione.
 Quanto all’architetto Serpenti, si è soffermato sull’entità dei lavori concernenti la staticità del palazzo De Nicastri, ed è passato ad illustrare la situazione dell’anfiteatro, dove sono in fase di montaggio una serie di gradoni che andranno ad aggiungersi a quelle in pietra già esistenti, mentre tutta una serie di interventi stanno interessando i cunicoli della struttura: la fruizione di spettacoli al pubblico prevede inoltre l’installazione di un palco mobile adatto per lirica,prosa od altro. All’esterno dell’anfiteatro romano sono previsti la realizzazione di un’area parcheggio, il rifacimento di viale Augusteo e la costruzione di una piccola struttura provvista di servizi igienici,bar e area coperta.
Si è parlato anche della fortezza Sveva Angioina e dei cedimenti che  potrebbero mettere a rischio la staticità del muro di cinta a sud: Ben tre torrini sono gravemente lesionati e si nota un evidente sganciamento della lunghezza di un metro e mezzo sullo stesso. Per porvi riparo servono interventi che dovranno essere sovvenzionati dalla Regione Puglia. Comunque significativi lavori sono stati eseguiti all’interno della Torre della Regina e all’interno dei camminamenti. Tuttavia, quel che nasconde il Castello di Lucera non è assolutamente visibile, servirebbero   campagne di scavi lunghe costosissime,. Quel che si sa per certo è che racchiude la storia di Lucera che inizia molto ma molto prima dell’epoca romana.
 Un altro argomento trattato: la chiesa paleo cristiana rinvenuta durante la campagna di scavi a San Giusto. Il materiale recuperato, in base a un progetto in fase avanzata di studio sarà esposto in una struttura aperta, ma protetta da realizzare nella villa comunale, sull’area dove sorge la pista di pattinaggio. Che non sarà abolita, ma trasferita nella zona adibita a giochi per bambini. I mosaici che sono la parte più preziosa della chiesa paleo cristiana sono stati in gran parte recuperati e attualmente sottoposti alle cure dei restauratori.


Gianfranco Sammartino

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