CULTURA Lucera         Pubblicata il

Per i beni culturali sembra la volta buona

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LUCERA - Senza timore di eccedere in ottimismo, si può ragionevolmente affermare che sul terreno della cultura, molto probabilmente, questa città di passi significativi voglia cominciare a muoverne. Lo si è capito dallo spessore degli interventi di due professionisti chiamati a  relazionare sullo stato dell’arte dei lavori al museo Fiorelli, all’anfiteatro romano e alla Fortezza Svevo Angioina.  Sulla scorta delle le cose dette, compreso il grido d’allarme sulla tenuta di ben tre torrini lungo il muro di cinta del Castello e sullo spanciamento dello stesso della lunghezza di un metro e mezzo, bene ha fatto l’assessore alla cultura Mario Monaco a volere quest’incontro fra direttrice del Fiorelli, dottoressa Lisa Pietropaolo e architetto Stefano Serpenti da un lato con operatori dell’informazione e pubblico- scarso purtroppo-, per fare il punto e mettere tutti al corrente di cosa si è fatto e cosa ancora manchi per il completamento e come s’intende gestire, in appresso, il patrimonio  storico di Lucera, affinché non resti solo sulla carta, città d’arte e di cultura.
Per troppi anni ci si è riempiti la bocca, anche menando vanto a sproposito di essere figli di una città depositaria di una cultura, senza, peraltro, saperla riconoscere e metterla a frutto.
 E’ sempre mancato un progetto credibile, e forse anche un sincero interesse di chi era preposto ad avviare un’azione, a dare un impulso, a toccare le giuste corde per  sensibilizzare la gioventù di Lucera. Perché, in fondo, i veri destinatari, fra alcuni anni, di quel che si cerca di fare oggi, saranno loro, i giovani, gli studenti, la società del domani. Se davvero, tutti, vogliamo che  questa avventurata città il suo  domani non se lo lasci scivolare come sabbia fra le dita di una mano. 
 E dove attingere, se le fabbriche non ci sono per assenza di spirito imprenditoriale e l’artigianato langue, se non dalla sola, per fortuna, enorme risorsa che possediamo e chiede solo di essere sfruttata. Vale a dire i nostri tesori Castello, Chiese, Anfiteatro, Museo…Ecco che dalla sala, fra lo sparuto pubblico, s’è levata la proposta semplice, ma intelligente ed efficace di coinvolgere le scuole in questo vasto progetto,   che ha un duplice obiettivo: far crescere il senso civico fra i giovani in età scolare e  invogliarli ad amare la loro città attraverso i monumenti- simbolo.
 Ed è stato come sfondare un porta aperta, giacchè l’assessore Monaco - sembra la persona giusta al posto giusto - ha informato d’aver preso contatti con i capi d’istituto, per avviare una campagna di sensibilizzazione, attraverso slogan, proposte accattivanti,visite guidate dagli stessi studenti lucerini, e d’aver ricevuto risposte incoraggianti dal mondo della scuola. Un ottimo punto di partenza, poiché dalla scuola è impossibile prescindere: Soprattutto se si decide di muoversi su un terreno difficile come quello della cultura.
Che, però, se si muovono i passi giusti, i ritorni possono essere molto vantaggiosi. Come confermano i dati delle statistiche del Ministero dei beni culturali, a proposito dei trend di crescita in termini di afflusso turistico, nell’arco di un decennio, nelle città dove vengono varati progetti innovativi e di ristrutturazione di monumenti,edifici e altri beni fruibili di grande importanza storica. Lucera che, probabilmente, fra la primavera e la fine del prossimo anno riavrà sia il Fiorelli e sia l’Anfiteatro, è nelle condizioni ottimali per poter raccogliere, nel breve periodo, cospicui benefici, sotto diversi  aspetti. Non ultimo quello economico. Va da se che una gestione intelligente di questi luoghi, non graverebbe sulle casse comunali, e spalancherebbe le porte della nostra città a migliaia di visitatori.
Allora sì che in un anno,il museo Fiorelli vedrebbe triplicato il numero di quei 2 mila-2500 visitatori, tanti se ne contavano prima del 2002, quando in iniziarono i lavori di ristrutturazione, a causa del sisma.
 Ma l’assessore ha anche ammonito che i vandali, quelli che imbrattano, rompono,divelgono,vanno puniti. Altrimenti, l’azione di sensibilizzazione non servirà a niente. Non è escluso che si debba ricorrere alle telecamere per difendere il castello da coloro che intendono danneggiarlo.”E’ come se una parte della città dovesse difendersi da un’altra che l’offende” ha spiegato Monaco per rendere plastico l’esempio. Come dargli torto?. Ci fossero stati gli studenti ad affollare il Garibaldi, questa iniziativa sarebbe stata un successone e  avrebbe offerto validi spunti di riflessione, proprio fra i giovani. Sarà per la prossima
volta, magari  la prossima settimana, quando l’assessore ha già convocato un secondo incontro, per discutere del San Pasquale.

Gianfranco Sammartino

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