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Il lucerino Di Benedetto e Fly Club di San Severo protagonisti in Aces Air Combat

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Si è svolta il 1 aprile scorso, presso il Fly Club Matteo Cristalli di San Severo, la prima gara del Campionato Nazionale ACES Air Combat (simulazione dei combattimenti aerei della II G.M.).
Il lucerino Arturo Di Benedetto, carismatico organizzatore, concorrente a sua volta, coadiuvato dai soci del Fly Club Matteo Cristalli, si è dato da fare per soddisfare ogni esigenza degli incalliti Veterani che hanno dato inizio al Torneo 2012. Patrocinato dalla Federazione Aeromedellistica Nazionele Italiana (FANI), che fa fornito, tra l’altro, coppe, targhe e materiali di supporto, l’evento ha avuto un grande successo di partecipazione e di pubblico.

Alla gara (visibile sul sito www.flyclubmatteocristalli.it, alla sezione video) ha preso parte quasi tutto lo zoccolo duro dell’Air Combat Italico. Livello davvero molto alto, tanto che nessun pilota, alla fine, è rimasto a digiuno di tagli (la gara consiste nel tagliare con la propria elica una strisciolina di carta legata alla coda degli avversari): una presenza nutrita e soprattutto agguerrita, che ha dato vita ad una gara tiratissima fin dal primo round.

L’organizzazione, com’è ormai consuetudine al Fly Club, è stata all’altezza della situazione. Tutto è filato liscio, senza alcun intoppo, divertendo concorrenti, organizzatori e pubblico. Anche il rancio ha volato alto. Apprezzatissima la buona cucina nostrana, a base di  'Orechiett co le cim de rep' , salsicce speziate, costine e bistecche alla brace e dei dolci farrat e pizz palumm, preparati con maestria dalle donne del Fly Club (le mogli dei soci, ndr).

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, ad eccezione del nuovissimo Nakajima B5N Kate, presentato da Peppe Panzieri e usato anche dal Padano Accetta (Claudio Crispino), hanno volato modelli supercollaudati: Late, Firebrandt, poi i Thun superleggeri del Team Romano ed i classici Fairey Battle, Sturmovick e Zero portati in gara da Dario Cappetta. L’impegno dei progettisti è volto soprattutto al contenimento dei pesi e alla velocità di assemblaggio. Tecniche di costruzione, ormai standardizzate su leggerissime fusoliere in fibra di vetro ed ali in polistirolo, rivestite con materiali sempre piu leggeri. Luca Torani, invece, rimane fedele alle sue fusoliere in foam-carta da pacchi, di fatto le più leggere in assoluto. Quanto ai motori, per la prima volta  gli elettrici sono stati in numero maggiore rispetto ai più tradizionali a scoppio. Preziosa la presenza della Genial Model di Foggia, coi suoi ottimi motori elettrici E-Max, messi a disposizione dei Fighters ACES.

Ed ora la cronaca della Gara: già al primo round, Peppe e Accetta (entrambi coi Kate elettrici), allungano con 3 tagli, mentre la Signora Sfiga, comincia a mostrare le sue preferenze giornaliere: i concorrenti romani Skywalker ed Artiglio si scontrano in volo. Che spettacolo! Il pubblico si infiamma. Galvanizzato, Artu (il nostro Arturo),  soprannominato Flagello delle Puglie (non solo per le doti di pilota), ottiene il suo primo taglio, così come il boemo Oldrich e l’inossidabile Came, campione nazionale in carica.
Al secondo Round, Peppe bissa il tris e si porta a casa altre 3 prede, mentre Accetta comincia la
sua opera di distruzione di massa, spatasciandosi dopo il suo primo taglio. Artiglio, fedele al soprannome, artiglia due avversari. Ancora un taglio pure per Artu, Corvokiller e Black Bart. La Signora Sfiga dedica ora la sua attenzione al buon Came, che dopo un epico crash, finisce col suo Late ben oltre la Safety Line, precipitando sotto la tettoia della bella pista del Matteo Cristalli e beccandosi l’inevitabile Penalty, di -200 punti. Anche Oldrich, sconfina, subendo il pesante Penalty.
Al terzo round, tocca a Peppe subire le ire della Signora Sfiga: la seconda striscia che taglia, gli si avvolge attorno al mozzo dell’elica, bloccando il motore. Poco dopo, una bella scia di fumo
grigiastro ne decreta l’arrostimento. E mentre Accetta prosegue nella sua tattica mi spatascio contro tutti Oldrich e Came, mettono in carniere tre tagli ciascuno, seguiti da Artiglio e Corvorame  con 2 tagli e il Flagello delle Puglie con un ulteriore taglio.
Al quarto round Accetta, esauriti i Kate, manda in volo la sua Ape Maya (Fairey Battle giallo e nero), riuscendo a catturare 3 striscie. Seguono Artu e Artiglio con due, Came con una, mentre un altro Late si distrugge al suolo. Corvorame e Peppe conquistano una striscia a testa.
La finale vede esclusi nomi illustri: Came penalizzato dallo sconfinamento, Skywalker per gli incidenti a raffica ed il buon Black Bart (Dario Cappetta). Tutti fuori dai magnifici 7.
Dopo la comunicazione dei fighters finalisti, da parte della Direzione di Gara, ci si concentra sui modelli superstiti, per le ultime regolazioni.
Finalmente... GOOOO!!
Come prevedibile, essendo la finale, fin da subito nessuno si risparmia. Tutti si buttano a capofitto nella mischia, alla ricerca delle strisce avversarie, costi quel che costi! E infatti, il botto non tarda ad arrivare... Peppe e Corvorame si scontrano in uno spettacolare scontro frontale. Peppe rischia pure lo sconfinamento, quando il suo Kate precipita a mezzo metro dalla Safety Line. Gli altri continuano a suonarsele senza esclusione di colpi e Artu, decide di mettere in atto la raffinata tattica di combattimento, denominata ndo cojo, cojo (da qui il soprannome di Flagello delle Puglie). Facendo l’altalena tra rapide picchiate, a casaccio in mezzo al mucchio, ed improvvise risalite (per sua fortuna la Signora stava guardando da un’altra parte),  riesce a fare ben quattro tagli, invidiabile bottino, nonché record della giornata. Artiglio ed Accetta guadagnano due tagli ciascuno e un taglio per Corvokiller. Il buon boemo Oldrich resta a digiuno.

Un arrivederci alla prossima mission del 13 maggio, in terra lombarda. (c.s.)

Prossime gare Campionato Nazionale ACES Air Combat:

13 Maggio - Milano;
1 luglio - Napoli;
9 Settembre - Fano Eurocup ;
24 Ottobre – Cori (LT), finalissima sulla pista della FANI.

Esibizione ad Ozzano (BO) nella Fiera annuale della seconda settimana di giugno.

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