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I Bonghiani - L’eleganza e il fascino di uno ‘sport’: la ginnastica ritmica

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Forte è l'emozione che si prova quando il piede di una ginnasta sfiora la pedana. Di cosa sto parlando? Ginnastica ritmica, uno sport che richiede molti sacrifici, rinunce, impegno, passione e caparbietà. Uno sport particolare che non tutti conoscono e che a mio avviso regala emozioni fortissime e gioia intensa: è il mio sport.
Ho nominato appunto la pedana, che è il tipo di tappeto su cui una ginnasta si allena e si esibisce, delimitata di solito da una striscia di skotch rosso che segna il limite massimo da non superare durante una prestazione. Pochi conoscono la fatica, il lavoro e il duro allenamento che c'è dietro ad ogni esercizio, sia da parte della ginnasta che da parte degli allenatori, la maggior parte delle volte allenatrici. Bisogna, infatti, tener conto delle difficoltà corporee, cioè una serie di specifici elementi tecnici, che si suddividono in pivot, equilibri, souplesse e salti, e quando la ginnasta utilizza anche un attrezzo (fune, cerchio, palla, clavette o nastro), bisogna tener conto anche delle difficoltà d'attrezzo, ossia il maneggio dell'attrezzo in relazione al corpo, cioè 'CAP' (Coordinazioni Artistiche Particolari) e le Maestrie (piccoli, medi e grandi lanci). Tutto ciò viene valutato da una giuria competente, assegnando un punteggio, dato da tre componenti, quali appunto difficoltà (corporee e d'attrezzo), composizione ed esecuzione. Ogni componente della giuria valuta una sola fra le variabili, ognuna delle quali può raggiungere un massimo di 10 punti e, a seconda dei diversi tipi di gara, vi sono diversi metri di giudizio. Al valore di composizione concorrono la musica, la coerenza stilistica dell'esercizio rispetto al tema musicale; l'esecuzione a tempo con la musica; la composizione di base, cioè il modo in cui la ginnasta si muove in pedana (si dovrebbe occupare tutto lo spazio disponibile); la varietà di maneggio dell'attrezzo; la vastità della scelta degli elementi corporei; la varietà delle difficoltà; l'equilibrata distribuzione delle difficoltà nell'esercizio, tutto cioè che dà vita alla coreografia dell'esercizio. Infine per quanto riguarda l'esecuzione, infine, viene valutato appunto il grado di correttezza con cui la ginnasta esegue l'esercizio: ad ogni errore (fallo) di corpo o d'attrezzo viene scalata una certa penalità a scalare dai 10 punti massimi. Forse è difficile capire a parole quanto prima evidenziato, perciò la visione di una gara o di una semplice esibizione aiuterebbe molto a rendere meglio l'idea e sono sicura che restereste a bocca aperta vedendo la scioltezza di una ginnasta e la sua facilità o disinvoltura nell'eseguire quelli che potrebbero risultare strani movimenti. E a tutte noi ginnaste farebbe piacere che questo sport venisse valorizzato e diffuso maggiormente.

Conny Notarstefano

III A Liceo Scientifico 'Ruggero Bonghi'

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