CULTURA Lucera         Pubblicata il

Storia di Lucera - III Millennio: la luce di Federico

condividi


Continuiamo il viaggio nella storia di Lucera e delle sue origini ad opera di Nando Carrescia.
Per farlo al meglio leggi tutti gli articoli correlati alla Storia di Lucera
 
Il III Millennio e la luce di Federico: Roma aveva edificato  una nuova civiltà destinata a cadere nella polvere del tempo, a restringersi progressivamente di povertà e di uomini sotto i colpi della decadenza.
A riportare le auguste glorie sui colli dauni, gli Dei spinsero Federico II di Svevia che bella ricostruì Lucera e la fece potente.
Temutissima e potentissima, a quei tempi, custode saracena della Camera Regia e del Tesoro del Regno, al centro di traffici d’interessi commerciali e politici che spaziavano dal lontano Oriente, ai paesi islamici, al papato di Roma ed alla Corti d’Europa.
Nel XIII secolo, Lucera legò il suo nome alla casa di Svevia, vivendo, dopo quello romano, il periodo più interessante della sua plurimillenaria storia. A più riprese, tra il 1224-25 e il 1246-47, Federico II di Svevia vi trapiantò dalla Sicilia una colonia di circa 60 mila saraceni, abilissimi soldati ed armigeri, con i quali marcerà vittorioso contro tutti i suoi oppositori.
La figura di Federico II di Svevia, imperatore di Sicilia, è una delle più interessanti della storia medievale. Colpisce soprattutto per la sua complessità dovuta. in parte. all’ambiente in cui si formò e svolse prevalentemente le sue imprese: il regno dell’Italia meridionale, che era terreno di incontro di esperienze e culture diverse, araba, latina, greca, ebraica, che erano in essa assorbite ed armonizzate. Egli seppe valorizzare ognuno di questi elementi e servirsene per l’organizzazione dello stato.
Benché nato il 26 dicembre 1194 a Iesi, nelle Marche, può definirsi 'meridionale' in quanto aveva trascorso in Sicilia sia l’adolescenza che l’infanzia.
A ciò si aggiunga che aveva avuto come consigliere l’arcivescovo Gualtiero, proveniente dalla diocesi di Troia e come precettore il cardinale Giorgio de Galganis nativo di Monte Sant'Angelo, dai quali aveva imparato a conoscere e ad amare la Puglia, intuendone l’importanza strategica. Per questa sua predilezione, fu chiamato 'Puer Apuliae'
Federico, pur spostandosi tra le altre città del regno, da Palermo a Napoli, si stabilì prevalentemente a Foggia che divenne il centro delle sue manovre militari, dal Subappennino al Gargano: da Foggia si spostava frequentemente a Lucera dove fece costruire una reggia fortificata ed in essa trapiantò la colonia saracena. Prima che i saraceni fossero spostati a Lucera essi spadroneggiavano in Sicilia; Federico, che subito intuì ed apprezzò le loro virtù militari, incominciò a combatterli e li vinse.
Per le loro particolari qualità, ritenne opportuno di allontanarli dall’isola e di legarli alla sua persona. In due riprese, tra il 1224 ed il 1246, li condusse a Lucera: questa gente presto divenne la guardia fidata dell’imperatore e costituì il primo esercito regio contrapposto agli eserciti del tempo. Questa colonia saracena prosperò per un secolo nella città dauna, e le conferì un aspetto prettamente orientale nelle vesti, nella lingua, nelle usanze, nei riti. Per questo la città si chiamò 'Luceria saracenorum' e l’imperatore il 'sultano di Lucera'.
Federico II morì a Castel Fiorentino, nei pressi di Lucera, il 13 dicembre 1250. I saraceni di Lucera rimasero fedeli agli svevi nella buona e nella cattiva sorte ma, quando si accorsero che l’astro degli svevi era tramontato per sempre, si arresero al vincitore, Carlo I d’Angio, il quale fu con loro piuttosto benevolo. Non lo fu in seguito e fu assai spietato il figlio, Carlo II lo zoppo, il quale ne decretò lo sterminio.
Compiuto l’eccidio, si passò alla vendita dei saraceni superstiti e a confiscare le loro terre, i raccolti ed il bestiame trattandosi, si disse, di beni demaniali.

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic