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Rinviata la mostra del pittore lucerino Ar

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Domenica 25 febbraio alle ore 18.30 presso il Circolo Unione , come preannunciato , si è svolta la cerimonia di presentazione della pubblicazione della tesi di laurea della Dott.Maria Pina Grasso , alla quale avrebbe dovuto seguire l’inaugurazione della mostra su Ar presso la Galleria Valeno .

Uso il condizionale perché , a causa di problemi organizzativi che non sono stati resi noti , tutto è stato rinviato al prossimo week-end .

A causa di questo disguido , l’intervento del Sig.Valeno ha assunto una vena polemica nei confronti dell’amministrazione comunale , ivi rappresentata dal Presidente della Commissione Cultura Giuseppe De Biase il quale ha prontamente difeso l’operato del Comune che si è sempre interessato alla figura di Ar ma ha anche confessato le difficoltà che bisogna affrontare per far uscire le opere dell’artista lucerino dal Museo a causa dell’assicurazione , evidentemente abbastanza gravosa per le cassa comunali .

La cerimonia ha registrato inoltre l’intervento introduttivo del Prof.Erole Belmonte , Presidente della Pro-Loco , e del Prof. Michele Urrasio che ha voluto indirizzare l’attenzione del pubblico sull’aspetto religioso delle opere di Ar , di come ogni soggetto delle sue tele sia in effetti solo uno spunto per riflettere su argomenti di più ampio respiro , per speculare sul metafisico ; così come la sua tecnica , costituita da tocchi immersi in un’atmosfera eterea e che lascia semplicemente intravedere la figura fuoriuscire dalla nebbia , dia solo l’idea del soggetto , ma non lo definisca nettamente .

E’ stata poi la volta dell’autrice della monografia , Pina Grasso , che è intervenuta condividendo con i presenti le motivazioni che l’hanno portata a scegliere Ar come soggetto della sua tesi e le difficoltà che ha incontrato nel corso della ricerca a causa della scarsità delle fonti . Ha sottolineato poi l’affinità della poetica di Ar con le tendenze artistiche a lui contemporanee , di reazione a tutto il periodo precedente con una forte attenzione alla “gente comune “ dovuta anche alle condizioni sociali creatisi nel primo novecento ; tematiche diffuse in Italia ma soprattutto in Francia e delle quali Courbet fu il primo diffusore .

La visione delle opere è stata dunque rimandata a data da destinarsi , ma si è parlato del prossimo week-end , non c’è dunque da aspettare molto . Si rinnova l’invito a tutta la cittadinanza e in particolar modo ai giovani che in piccolissima parte conoscono Ar .

 

Berenice Di Matto

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