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Lettera aperta, proposte concrete per Lucera

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Interessante testo giunto in redazione focalizzato sui problemi di Lucera. Cosa c'è di nuovo? Ebbene, non si tratta delle ormai note lamentele, spesso giuste ma facili da fare e appoggiare, bensì il nostro lettore offre interessanti spunti per trovare una soluzione. Fatti concreti che potrebbero essere realizzati, perchè no?, dopo attenta valutazione da chi di competenza, per dare una svolta all'economia cittadina.

Riceviamo e pubblichiamo

Buongiorno gentile redazione,
seguo il vostro giornale quasi giornalmente e noto con mio stupore che qualcuno nel mio paese ha ancora la voglia e la forza di lamentarsi, nonostante a queste doglianze quasi sempre non seguono mai fatti concreti.
Si parla sempre di disoccupazione giovanile, degrado e di sviluppo territoriale, ma i rimedi nessuno li elenca, criticare è facile ma proporre è molto più complicato in quanto entrano in gioco competenze e conoscenze che non tutti hanno, e soprattutto esperienze.
Può un paese come il nostro vivere-sopravvivere di turismo? Per me la risposta è assolutamente no, per tanti fattori: geografico (la posizione al centro della Capitanata lontano da grosso centri urbani) attrattivo (quale città-paese non ha un castello, senza nulla togliere alla nostra fortezza e al nostro anfiteatro) e ricreativo (totale assenza di parchi divertimenti e o attrattive del genere).
La disoccupazione in questo contesto è quindi direttamente proporzionale se si punta a questo aspetto e con ciò il degrado che deriva dalla demotivazione e  rabbia di chi un domani si troverà costretto ad emigrare altrove.
Lucera conta 37 mila abitanti, forse troppi anzi quasi sicuramente tanti e i posti-opportunità di lavoro sono contati e se uno è fortunato ad avere una famiglia con un attività ben avviata allora può arrischiare di “campare”.
Non ho sentito o letto nessuno degli attuali amministratori e consiglieri cittadini parlare di quello che è il vero patrimonio della città di Lucera, l’agricoltura, l’attività che ha fatto progredire tutta la provincia, si parla sempre e solo di cemento, case, nuove costruzioni. Chi si può permettere un appartamento se non lavora? Quante case, sfitte e/o invendute ci sono dentro la città, come mai un amministrazione permette questo scempio di costruzioni a dir poco abominevoli con palazzi alti tanti piani e con costruzioni basse accanto tipo villette? Chi è che concede licenze di costruire a questa modo danneggiando l’immagine già danneggiata di Lucera.
Perchè nessuno si preoccupa degli agricoltori, perchè si devono regalare i terreni ex ECA lasciati da una benefattrice ai soliti noti, perchè non si decide di scorporare tutto il lotto in vari piccoli lotti e creare tante nuove aziende agricole magari riunite in cooperativa e dare lavoro a tanti ragazzi, come mai il comune invece di dare in gestione a ditte esterne il servizio parcheggiatori non ne crea uno proprio dando la possibilità tramite graduatoria di far fare questo lavoro ai ragazzi, a rotazione tutti, stesso vale per la pulizia di alcuni luoghi tramite iniziative comunali di pulizia straordinaria di alcune aree sporche e pagando simbolicamente il servizio.
Perchè il comune permette a partiti ormai dismessi o altre organizzazioni pseudo culturali di occupare spazi comunali magari al centro del paese senza ricevere soldi invece di creare laboratori culturali o di ritrovo per giovani.
Ci dica il sindaco quanti sono gli spazi-abitazioni cittadine abbandonate, sfitte e degradate pubblicandolo sul web e vendendo a chi può sistemarli e farli ritrovare all’antico splendore.
Saluti.
 
Diego Ricci

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