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Il Triduo in onore del Padre Maestro: quella umile casetta che profuma di santita’

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Padre Raffaele Di Muro

Quando il Padre Maestro chiama, i lucerini rispondono e accorrono in mondo entusiastico, perché la sua testimonianza spirituale permane attuale ed è di incoraggiamento soprattutto per quelli che più sono in difficoltà alla ricerca della conversione. Questo senso di appartenenza al santo lucerino viene avvertito soprattutto nella sua casa natale al rione “Torretta”, un luogo che davvero profuma di santità, di umiltà, di spirito di accoglienza.  Ecco perché molto opportunamente il guardiano del convento, Padre Giovanni Iasi, ha ritenuto di convocare i fedeli e i figli spirituali del Padre Maestro per il Triduo nella piazzetta antistante la casa natale, un  luogo di particolare suggestione, se si pensa che qui 330 anni fa è venuto alla luce un degno discepolo di San Francesco di Assisi. Una cerimonia liturgica che acquista un particolare significato, posto che si situa all’interno del cosiddetto anno fasaniano, che, attraverso diversi momenti di memoria, sta  ripercorrendo le tappe più importanti dell’esperienza terrena di San Francesco Antonio Fasani. E ancora molto significativamente, la predicazione è stata affidata al lucerino Padre Raffaele Di Muro (confratello conventuale del Padre Maestro), il quale ha avuto modo di iniziare la sua formazione di religioso proprio nei luoghi che hanno visto operare il santo e segnatamente nella chiesa di san Francesco. Oggi insegna spiritualità alla Facoltà Teologica “San Bonaventura-Seraphicun” di Roma ed è assistente internazionale della “Milizia dell’Immacolata.”
Padre Raffaele si è particolarmente soffermato sulle principali connotazioni spirituali che hanno contraddistinto il percorso pastorale del Padre Maestro e, in particolare, sulle sue capacità di ascolto in una condizione di assoluta umiltà. Come pure ha parlato del Fasani predicatore, condizionane questa che gli permetteva di portare alla conversione tanti suoi figli spirituali, un predicatore mai banale e inconcludente, ma dal taglio efficace e  modellato sul suo stesso modo di interpretare, testimoniare  il ruolo di religioso francescano. Anche  il grande culto mariano del Padre Maestro è stato opportunamente sottolineato, un culto con due notazioni essenziali: quello che gli derivava dall’essere figlio di Santa Maria Patrona e dall’appartenere all’Ordine Francescano che dedica alla Vergine Immacolata un culto di particolare intensità. Insomma, quello descritto da Padre Raffaele è  un  vissuto spirituale, pastorale intenso, come ha detto alla fine il  Padre Giovanni.  Un Triduo, dunque,  che ha ripopolato la “Torretta”, che ci ha ripresentato quella santa nascita che tanto bene ha fatto alla Chiesa, al suo Ordine, alla sua città, alle  tante anime che a lui si sono affidate per la direzione spirituale.

 
 
VEDI IL VIDEO: Lucera, Anno Fasaniano: 2-5 agosto 2011, il triduo e la festa della nascita del Padre Maestro -
 
 

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