CULTURA Lucera         Pubblicata il

La fortezza di Lucera: il professor Licinio chiarisce il suo pensiero

condividi


Il professor Licinio Palatium, veduta attuale interna Palatium, incisione del Desprez

L’ANTEFATTO

Il 5 novembre 2010, presso il Teatro Garibaldi, si è tenuto un convegno dal titolo: "La fortezza, il restauro, la valorizzazione, la mostra". Relatori il prof. Paolo Marconi dell'Università "Roma Tre" e l’architetto Stefano Serpenti di Bari che hanno proposto una loro ipotesi di recupero e fruizione della Fortezza Svevo-Angioina di Lucera.

Il Prof. Marconi, architetto esperto nel restauro di monumenti antichi, ha illustrato un progetto per la ricostruzione del Palatium Federiciano, da realizzare interamente in legno trattato, basandosi sui disegni realizzati tra il 1777 e il 1784 dall'erudito e pittore francese Jean-Louis Desprez.

Dal suo canto, l’architetto Serpenti ha delineato i possibili scenari che interesserebbero le zone della grande cisterna e degli accampamenti militari: due ampi spazi espositivi per mostre permanenti e temporanee che potrebbero ospitare anche i mosaici di San Giusto.

Il progetto prevede, infine, un’ampia riqualificazione delle zone antistanti il ponte levatoio e le mura che affacciano verso la città.

Il 2014 è stato indicato come possibile termine degli imponenti lavori e in 15 milioni di euro è stata stimata la cifra occorrente per la realizzazione dell'opera.

LE REAZIONI E LA CONTROPROPOSTA

L'ambizioso progetto, come prevedibile, ha suscitato reazioni diverse da parte della stampa locale: favorevoli alcune, altre contrarie. A suscitare le maggiori perplessità soprattutto le metodologie economico-ricostruttive e gestionali.

Il 12 febbraio u. s., il Club Unesco di Lucera ha ospitato, per il primo appuntamento de "Le Giornate del Libro", il Prof. Raffaele Licinio, illustre medievista esperto di storia federiciana, che, in quanto tale, non poteva certo esimersi dall'esprimere il suo parere al riguardo.

Licinio boccia in parte il progetto e la stampa locale riporta la notizia, ma con considerazioni e commenti non del tutto appropriati.

Onde sgomberare il campo da erronee interpretazioni, ho intervistato il Prof. Licinio sia per chiarirne il pensiero e approfondire le sue interessanti proposte, alternative al restauro ricostruttivo, sia per accrescere la consapevolezza dei lucerini circa il futuro di uno dei monumenti più insigni della città.

Licinio pone e si pone le seguenti domande: <Nella speranza che si tratti di questioni già superate, da chi sono o saranno gestiti i finanziamenti, dalla Soprintendenza o dal Comune? E’ già stata prodotta una delibera al riguardo? I fondi sono già stati ottenuti? Per questo progetto si è fatto riferimento ad un bando pubblico europeo?>.

Di primo acchito, il Professore sembrerebbe maliziosamente orientato a pensare che si tratti di un progetto "da campagna elettorale", alla luce soprattutto della cifra ipotizzata per l'esecuzione dei lavori.

Il sito, complesso disomogeneo composto di torri, mura, Palatium, alloggiamenti militari, acquedotto, è completamente fatiscente. Occorrerebbe, a suo avviso, un progetto che mirasse, in primis e con una certa urgenza, alla salvaguardia e al consolidamento di ciò che rimane di tali strutture: <E solo per far ciò quanto tempo occorrerebbe? Inoltre la cifra stimata sarebbe realmente sufficiente?>

Per Licinio, inoltre, la tipologia dell'ipotesi ricostruttiva del Palatium creerebbe un vero e proprio falso storico e spiega che non è ipotizzabile una ristrutturazione di qualcosa che non esiste più, per cui si andrebbe a ricostruire un alzato che non rispetterebbe la veridicità storica.

<Spesso si fa riferimento agli schizzi del Desprez che però mostrano una struttura esclusivamente esterna già molto deteriorata di cui attualmente è integro solamente lo zoccolo di sicura fattura angioina>.

Da ciò scaturiscono altri interrogativi: <Anche lo zoccolo allora sarebbe da ricostruire? La base del Palatium, non più visibile, è quadrangolare o ottagonale? Gli interni come si presentavano? Gli schemi ricostruttivi già proposti sono stati tutti contestati negli anni, dunque è inevitabile la definizione di falso storico>.

E poi: il legno!

<Se è vero che Jacques Le Goff definisce il Medioevo "la civiltà del legno", è anche vero che solo per le costruzioni abitative era utilizzato quel materiale. Le strutture del Potere, Castelli e Chiese, erano realizzate in pietra e infatti sono le uniche ad essere giunte fino a noi> e ironicamente chiede <Come reagireste se vi proponessero di costruire un’astronave o un grattacielo in legno?>.

Alla domanda sulle potenzialità offerte da una consistente campagna di scavi archeologici, la risposta giunge altrettanto chiara: <E’ difficile trovare dati che rovescino o completino l’attuale quadro ricostruttivo riguardante il Palatium ma la conoscenza è sempre positiva, dunque il connubio scavo-consolidamento sarebbe in ogni caso efficace>.

Quindi, non di stroncatura tout court si è trattato, bensì dell'esposizione di perplessità del tutto logiche da parte di uno storico e comunque relative alla sola ipotesi ricostruttiva del Palatium.

Infine, assolutamente condivisibile a mio parere, la controproposta di Licinio: il Virtuale.

<Utilizzare tecnologie d’avanguardia, come il Virtuale, innanzitutto produrrebbe un notevole risparmio economico ma soprattutto darebbe ad un qualificato pool di esperti, preventivamente costituito, la possibilità di proiettare visioni differenti che propongano la dinamica del dibattito storiografico e architettonico. Si tratterebbe di supposizioni modificabili. La penuria di dati per la ricostruzione sarebbe colmata da materiale che andrebbe e comporre una proposta mutevole di ipotesi. Inoltre con il Virtuale si può valorizzare l’aspetto mitologico e leggendario del dato storico che attira di gran lunga il visitatore. Allora non condanniamo questo Palatium a crollare nei secoli dei secoli ed evitiamo di gettare al vento milioni di Euro>.

Eleonora Zaccaria
Storica dell'Arte

Articolo correlato I Castelli Medievali, del professor Licinio, riacquistano la loro reale dimensione storica nella ‘Giornata del libro’ a Lucera

Torna indietro
Stampa
© Lucerabynight.it e una realizzazione mediaweb-grafic