CULTURA Lucera         Pubblicata il

Era il fiore all’occhiello di Pasquale Soccio

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Abbandonata la biblioteca “Bonghi”

E’ alla deriva la prestigiosa biblioteca dell’altrettanto prestigioso liceo classico “R. Bonghi”,  che per tanti anni ha avuto come preside lo scrittore e storico prof. Pasquale Soccio, vanto della nostra cultura umanistica . Sono a rischio ben 16 mila volumi, che Soccio curava con paterna attenzione e vigilanza, volumi che lo stesso preside aveva contribuito a portare a livelli alti, grazie alle donazioni che provenivano dall’esterno per suo interessamento e a quelle personali.  Tra questo volumi, vi sono 11 quattrocentine, tra cui una Bibbia del 1448 del cardinale parigini  Hugues de St.-Cher (1190 c.a-1263), 150 quattrocentine tra cui Formalitates del filosofo scozzese Scoto ( 1266-1308), l’opera omnia di Sant’Agostino (354-430 d.C.) in una edizione del 1565, alcuni Commentaria di San Tommaso (1225-1274). Vi sono, inoltre, edizioni ottocentesche del seicentesco Muratori e del settecentesco Winkelmann.
Si tratta di un patrimonio librario che andrebbe sottoposto a particolari trattamenti chimici, che eliminino  i residui  di parassiti e polvere in abbondanza e, nel contempo, possano salvaguarda i contenuti dagli assalti futuri del tempo. Insomma, un delicato maquillage per rimettere in sesto questo volumi, che sono pure una espressione dell’impegno culturale della scuola, nei cui banchi sono passate menti eccelse, Qui è stato alunno Riccardo Del Giudice, che ha illuminato la storia del diritto. Anche l’ex segretario della Presidenza della Repubblica, Gaetano Gifuni, e il chirurgo Francesco Lastaria   si sono formati qui per alimentarsi delle dottrine classiche.
Ovviamente, la responsabilità non è della scuola, che, anzi, avrebbe tutto l’interesse a tenere viva la biblioteca e metterla in condizione di offrire una totale e dignitosa fruizione.  Purtroppo, mancano i fondi, motivo per il quale anche le cose minime devono essere accantonate.  Sono a sottolineare, quasi all’unisono , questo aspetto, il dirigente Pasquale Palmisano, la responsabile della biblioteca Clara Grasso  con le colleghe Vincenza Pergola e Daniela Tafuro.  La mancanza  di fondi fa emergere un altro problema, dicono questi rappresentati della scuola e della biblioteca: la impossibilità di tenere l’aggiornamento rispetto alla critica e alla narrativa più recente.  Sempre la mancanza di fondi impedisce qualsiasi lavoro di adeguamento della sede alle esigenze degli studenti, che in questa condizioni non vengono di certo incoraggiati a servirsi di uno strumento di supporto ed integrazione indispensabile per l’istruzione.
Il discorso andrebbe fatto al di là della situazione emergenziale della biblioteca “Bonghi”. Le scuole lucerine, per fortuna, sono quasi tutte dotate di splendide biblioteche, anche  retaggio della posizione di grande rilievo della città nel mondo della culturale, che un tempo esprimeva addirittura la sua università , allocata nei locali del convitto nazionale.  Anche per le altre biblioteche  non vi è un disegno organico di difesa e di allargamento delle dotazioni, per cui ciascuno si amministra da sé. Sarebbe oltremodo necessario un lavoro di coordinamento, che renderebbe anche più omogeneo ed efficace l’utilizzo dei pochi fondi a disposizione.


        Antonio Di Muro

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