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Iperlocalismo e videopartecipazione la via tracciata dalle micro web tv

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Sono le sentinelle della rete, cittadini videomaker per passione, liberi professionisti che hanno acceso web tv casalinghe, gruppi di associazionismo locale, consorzi di giornalisti estromessi dai media tradizionali e approdati in rete, che hanno fatto di una passione una professione. L'esercito delle micro web tv italiane recensite su Altratv.tv e aderenti alla Federazione delle micro web tv FEMI si è incontrato al Centro Multimediale di Terni per “Paese che vai -Academy”, la prima accademia teorica e pratica per accendere e programmare una micro web tv.
Nonostante la piaga del digital divide che nel nostro Paese taglia fuori dalla banda larga ben 6 milioni di italiani (dati Istat), l'osservatorio inter-universitario Altratv.tv monitora oggi 284 micro web tv accese in ogni angolo d'Italia e oltre 400 micro media iperlocali e videoblog territoriali.
Media dal basso talvolta genuinamente amatoriali ma di un’efficacia dirompente. Con le tv fatte in casa si informa, si denuncia, si crea un filo diretto tra cittadino e amministrazione.
I dati indicano, però, un legame controverso con la PA. Per le web tv, come rivela la nuova ricerca di Altratv.tv "Watchdog 2010", i finanziamenti pubblici arrivano solo nel 15% dei casi. Il 37% dei canali intervistati dedica meno del 25% della programmazione alla tematica politica. Si trasmettono soprattutto denunce dei cittadini (31%), dibattiti pubblici (26%), eventi (24%). Meno i consigli comunali (9%). “La riscossa dell'iperlocalismo nella videopartecipazione in rete.
Verso una cittadinanza attiva digitale” è l’impegno che le micro web tv portano avanti sin
dalla loro nascita. «Le parole chiave della due giorni sono state iperlocalismo, comunità,
cittadinanza attiva. Il locale visto come strategia per un'informazione più vicina ai cittadini e in risposta alla crisi dei media generalisti», precisa Giampaolo Colletti, ideatore di Altratv.tv. Nella moltiplicazione dei canali offerti dal digitale, le web tv cercano un posto al sole. E lo fanno partendo dalla rete, dal network.
A Terni, le micro web tv italiane hanno dialogato per due giorni con professionisti ed esperti di giornalismo e nuovi media, interrogandosi su come accendere e gestire una micro web tv.
L'incontro è lo spin off del meeting ”Paese che vai”, appuntamento che da tre anni permette ai canali realizzati da cittadini videomaker un confronto all'Università IULM di Milano. Nella due giorni gli accessi alle due piattaforme www.altratv.tv e www.academytv.tv si sono attestati sui 36mila contatti utenti unici, senza calcolare il bacino di trasmissione dei 104 canali.
Tra i relatori hanno partecipato ai lavori Tommaso Tessarolo e il team di “Senza
Censura” (Current), Luca Conti (blogger collaboratore di Nòva24), Guido Scorza (esperto di
diritto in rete), Angolino Lonardi (vice-direttore TG2 e autore de “La Nuova Televisione”,
Guarnieri 2010), Carlo Alberto Pratesi (Università Roma Tre, autore con Nardello de “Il
marketing televisivo”, Sole24Ore 2010) e Irene Pivetti (Presidente Associazione IPTV). Il
workshop è ideato dall'osservatorio inter-universitario sulle micro web tv e sui media iperlocali Altratv.tv (www.altratv.tv) e dalla federazione delle micro web tv FEMI (www.femitv.tv).
E' stato organizzato col supporto di Ipazia Promos onlus e Vivavoce ed è stato appoggiato da Current e Nòva24.
Per info: Simona Salvi, resp. comunicazione Altratv.tv:
340-0550751 simona.salvi@altratv.tv

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