CULTURA Lucera         Pubblicata il

Sgarbi al Teatro Garibaldi di Lucera

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LUCERA - Poche volte è accaduto, almeno negli ultimi tempi, che il nostro Teatro fosse pieno come un uovo, e l’occasione l’ha data la venuta di Vittorio Sgarbi, magnifico conferenziere e autore di un volume, dove non mancano fra le altre, significative citazioni su Lucera, città che ha molto a cuore, se è vero che torna sempre volentieri. L’uditorio è rimasto affascinato e anche divertito dall’eloquio, pur con qualche battuta sopra le righe, di Sgarbi. Tutti noi, ed i politici sopratutto, faremmo molto male a trascurare il significato ultimo che ha permeato l’intervento del critico d’arte.
Oltre a difendere il nostro patrimonio storico-monumentale, i lucerini devono ingegnarsi nel valorizzarlo, promuoverlo e, prima di ogni altra cosa, difenderlo da noi stessi. Cioè, dal becerume dilagante: un‘affermazione che farà storcere il naso agli inguaribili malati di campanilismo a buon mercato, senza, tuttavia, rendersi conto - costoro - dei danni derivanti all’intera città, anche solo rifugiarsi nell’ottusa difesa di quel che ci resta senza però muovere un dito.
Bene le iniziative avviate dall’assessore alla cultura: ne servono altre di pari spessore, inserite in un contesto più ampio e profondo che coinvolga lo stesso mondo scolastico lucerino, con le istituzioni - pensiamo alla biblioteca, un patrimonio inestimabile - così da avviare un discorso continuo e duraturo, come non si è mai neppure tentato qui a Lucera, dalle passate amministrazioni.
Il lavoro da fare richiede sforzi notevoli e tantissima volontà, da parte di chi rappresenta l’istituzione cittadina. Se pensiamo alle tantissime città d’arte che dei loro monumenti, della loro storia, dei costumi e delle usanze hanno fatto tesoro, trasformandole in cospicue fonti di entrate, quindi di ricchezza per le loro comunità; ebbene, noi, a Lucera, siamo ancora all’anno zero.
Ecco perché, la visita di Vittorio Sgarbi non deve rimanere un “evento”, consolatorio. Riempirsi la bocca, nel commentare le frasi del critico e basta, vorrebbe dire non aver capito un tubo. Ed essersi lasciati sfuggire l’ennesima sollecitazione a darsi una mossa, tutti quanti. Di giovani, in platea e nei palchi ce  n’erano tantissimi.
Da loro, ci si attende manciate di entusiasmo nell’avviare iniziative, dibattiti e tutto ciò che serva a farci dire davvero che siamo ancora una città d’arte.
 Il Garibaldi, il Circolo Unione - che fa benissimo la sua parte -, il museo, la biblioteca e non ultimo il Convitto “R. Bonghi”, devono rappresentare i capisaldi, - non disarticolati -, ma
collegati da un progetto di ampio respiro che necessità, ovviamente, dei necessari supporti economici, ma anche di idee.
Le idee: ecco un suggerimento che Lucerabynight offre a chi di dovere. Perchè non  pensare a un concorso-progetto per rilanciare la cultura lucerina?

Gianfranco Sammartino

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