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Lucera, anteprima nazionale al ‘Garibaldi’ con ‘Tre sull’altalena’


Stefania Benincaso


Venerdì 24 febbraio, l’inedita versione di una commedia rappresentata in tutto il mondo
Il testo originale di Luigi Lunari è stato tradotto in 27 lingue, l’opera oggi riletta al femminile
E’ il debutto da produttrice dell’attrice lucerina Stefania Benincaso, regista Roberto Negri
 
LUCERA – Sarà un’anteprima nazionale a salutare il debutto della lucerina Stefania Benincaso, attrice teatrale e televisiva, nelle vesti di produttrice. Il Teatro Garibaldi di Lucera, il 24 febbraio 2017, dalle ore 20 ospiterà l’anteprima nazionale di “Tre sull’altalena”, una commedia brillante, nata da un testo di Luigi Lunari che, nella sua versione originale, vede protagonisti tre uomini e una donna. Il testo è stato tradotto in 27 lingue e la commedia originale è stata rappresentata in tutto il mondo.

Luigi Lunari, recentemente, ha riscritto il testo che – nella nuova versione – prevede i ruoli da protagonisti interpretati da tre donne, con la presenza di un solo personaggio maschile. A Stefania Benincaso l’idea è piaciuta molto e Lunari si è mostrato davvero felice di affidarle il compito di rappresentare per la prima volta in assoluto la commedia nella nuova versione al femminile. La vicenda è caratterizzata da dialoghi e monologhi a volte ironici, a volte malinconici, scritti in maniera intelligente e divertente in modo da offrire al pubblico molteplici spunti di riflessione. Regista dello spettacolo è Roberto Negri che ha mostrato subito un grande interesse per l’iniziativa di questa giovane imprenditrice e, assieme a lei, ha formato il cast che si appresta a portare in scena la nuova versione di “Tre uomini in altalena”. Con Stefania Benincaso, saranno sul palcoscenico altre due bravissime e collaudate attrici: Arianna Gaudio e Stefania Aluzzi, mentre il ruolo maschile sarà interpretato da un altro conterraneo, Nicola Ciccariello.
Le scenografie sono state realizzate da Giacomo Martelli, costumi di Rossella Ramunni, musiche originali di Riccardo Ferrara, assistente alla regia Olimpia Ferrara, direzione artistica di Germano Benincaso. La commedia “Tre sull’altalena”, prodotta da Stefania Benincaso con l’Associazione Apulia Arte, Turismo e Cultura, sarà rappresentata in anteprima nazionale a cura del Club Rotary di Lucera, venerdì 24 febbraio con inizio alle 20 al Teatro Garibaldi di Lucera. La rappresentazione, alle ore 20, sarà preceduta da un incontro con il pubblico al quale saranno presenti l’autore della commedia Luigi Lunari e il regista Roberto Negri. L’opera sarà replicata al “Garibaldi” sabato 25 febbraio con inizio alle ore 18,30 in collaborazione con la Fondazione Mediolanum e il Club Lions di Lucera. Ai due spettacoli si potrà assistere su invito. Entrambe le serate hanno ottenuto il Patrocinio del Comune di Lucera.

IL PERCORSO DI STEFANIA BENINCASO
. Ha 31 anni, ma ha già lavorato in teatro al fianco di Nando Gazzolo, Carlo Alighiero, Fabrizio Frizzi e Giacomo Rizzi: Stefania Benincaso è stata protagonista anche in tv in un episodio di “Amore criminale” per Rai 3 e in “Alta infedeltà” per Real Time. L’esordio come produttrice l’ha portata a puntare su uno spettacolo che, dopo l’anteprima di Lucera, condurrà l’inedita versione di “Tre sull’altalena” nei cartelloni italiani della stagione teatrale 2017-2018. Nel suo percorso, oltre al diploma di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo conseguito a La Sapienza con un 110 e lode, ci sono un Master in Gestione della Produzione cinematografica e televisiva e la Scuola di recitazione “Duse International” di Francesca De Sapio.

BIOGRAFIA DI LUIGI LUNARI
Drammaturgo
Luigi Lunari è nato a Milano nel 1934. Si laurea in legge a Milano, si diploma in "Common law" a Londra, studia composizione e direzione d'orchestra all'Accademia Chigiana di Siena. E' stato giudice di pace. 
Si occupa di teatro in varie direzioni, dedicandosi per periodi di varia durata all'insegnamento universitario, alla saggistica, alla critica. La lunga permanenza su questa terra gli ha permesso di essere testimone - e in qualche misura attivo protagonista - della grande trasformazione che il teatro ha vissuto nella seconda metà del Novecento e di questo inizio del terso millennio: sia sul piano organizzativo e strutturale, sia per quello che riguarda ogni teoria dello spettacolo e la stessa drammaturgia. Per vent'anni dal 1961 al 1982 - collabora con Grassi e Strehler al Piccolo Teatro; è stato anche docente universitario, critico teatrale e musicale, traduttore di più di centocinquanta opere teatrali ("senza intimorirsi di fronte a Shakespeare e senza arricciare il naso davanti a Neil Simon"). Vastissima anche la sua attività saggistica, dedicata in particolare a Goldoni, Molière, Brecht e al teatro inglese dell'Otto e Novecento.
Autore di notevole eclettismo, scrive fortunati originali televisivi ("Dedicato a un bambino", "Accadde a Lisbona", "Le cinque giornate di Milano"), e una serie di commedie di deciso impegno civile e di satira politica, quasi tutte ispirate alla realtà sociale italiana: da "Tarantella con un piede solo" a "Non so, non ho visto, se c'ero dormivo", da "I contrattempi del tenente Calley" a "L'incidente", "Il senatore Fox", "Sogni proibiti di una fanciulla in fiore", "Nel nome del padre", "Tre sull'altalena".
Quest'ultima commedia - dopo un clamoroso successo al Festival di Avignone nel 1994 - si è imposta come un grande successo internazionale: è stata tradotta in venticinque lingue ed è correntemente rappresentata in tutto il mondo. Il successo di "Tre sull'altalena" ha attirato l'attenzione del teatro mondiale su altre commedie di Lunari: alcune di queste - quali ad esempio "Il senatore Fox", "Nel nome del Padre" e "Sotto un ponte, lungo un fiume..." - sono state rappresentate a Parigi, Tokyo e New York. Tra i suoi ultimi testi, "Il canto dei cigno", "Tutti gli uomini di Annalisa" e "L'ultima vittoria".
Al di fuori dell'impegno drammaturgico ha scritto tra l'altro una "Breve storia del teatro", una "Breve storia della musica - Da Orfeo a Michael Jackson", una storia del "Teatro Veneto", un saggio su "Maria di Nazareth", e tre romanzi: una saga storica su "Hernan Cortés e la conquista del Messico", un travolgente "Il Maestro e gli altri", e "Scveik a New York". Nel 2009, per Time Book ha curato anche un rivoluzionario "Elogio della Recessione", attribuendone prudentemente la paternità a un Anonimo Lombardo. 
Nel 2012 è uscito un suo provocatorio "La Democrazia: una signora da buttare". Nel 2013 ancora Book Time ha pubblicato i due testi scritti negli anni '60 per il quartetto dei Gufi: "Non so, non ho visto, se c'ero dormivo" e "Non spingete, scappiamo anche noi". Nel 2014, infine, il suo ultimo testo teatrale: "Amor sacro, amor profano".

TRE SULL’ALTALENA
di Luigi Lunari
Note di Regia
 
Il testo di Lunari ha una storia straordinaria: dal 1990 ad oggi più di 6000 rappresentazioni in 25 nazioni del mondo, un vero successo planetario.
Principale motivo per una nuova messa in scena è che in questa occasione, per la prima volta da sempre, l'autore ne presenta una versione “al femminile”, adeguata ed aggiornata alla contemporaneità, conservando la dirompente carica ironica e dissacrante propria di questo eccezionale lavoro.
Tre persone, tre donne che non si conoscono si incontrano casualmente nella stessa sala d'aspetto, credendo di essere in tre posti diversi. La combinazione vuole che un evento straordinario le costringa in questo ambiente, loro malgrado, e a questo punto il maestro Lunari inventa dialoghi e situazioni per questa convivenza forzata di grande spessore psicologico ma al tempo stesso di grande ironia. Il contesto paradossale induce le tre protagoniste a ritenere di trovarsi in un limbo esistenziale, forse preludio della fine...
Nella conclusione, a sorpresa, un semplice uomo delle pulizie forse incarna la “Verità” e la “Luce”.. e a questo punto risuonano evidenti echi beckettiani e rimandi e citazioni della migliore letteratura fantastica italiana da Calvino a Campanile.
La restituzione scenica di queste suggestioni diventa semplice rispettando la ricchezza testuale e situazionale proposta, strutturando l'azione in forma immediata e diretta, tale da rendere altrettanto immediata la partecipazione dello spettatore.
Abbiamo privilegiato la colloquialità della dialettica, spesso anche filosofica, per esaltare le qualità comiche e surreali dei personaggi.
Un atto unico di grande modernità, un'occasione per affrontare con levità temi universali.
 
Il regista Roberto Negri

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