POLITICA Comune         Pubblicata il

Simone Cantore lascia il suo posto nel Consiglio Comunale di Lucera. I motivi e il saluto




Riceviamo e pubblichiamo

E’ dal 20/06/2016 che so perfettamente che la mia avventura da Consigliere Comunale è giunta al termine.
Ed è proprio in quel giorno che mi sono messo a rivedere qualche ricordo della campagna elettorale del 2014: i post e le foto su facebook, i calcoli sulle liste e sui voti ottenuti scritti a penna la sera del ballottaggio dietro ad una copia di un atto giudiziario (l’unico pezzo di carta che avevo con me), con mano malferma e stanca per una corsa durata 3 anni, i discorsi tenuti ai comizi.
Uno di essi, in particolare, ricordo con particolare emozione, ed ogni volta che lo rileggo mi si fanno gli occhi lucidi: quando l’ho scritto forse ero sotto l’effetto di adrenalina, quella che in 2.0 abbiamo chiamato “adrenalina civica”.  Quella che, vi garantisco, non mi è mai mancata in questi due anni. Era il giorno della chiusura della campagna elettorale: comizio conclusivo in Piazza Matteotti. Era il 23 maggio 2014 e ricorreva l’anniversario della morte di Giovanni Falcone.

C’era tanta attesa ed entusiasmo.  “Simo’, tocca a te, spìccete!”, disse qualcuno dal palco. Non ricordo chi, però. Impugnai il foglio,  ripetendomi che nelle parti in maiuscolo avrei dovuto alzare la voce. Presi la parola:

Alla domanda di un giornalista, che chiedeva: “ma chi glielo fa fare?”, il Giudice Falcone, ammazzato esattamente il 23 maggio di 22 anni fa, rispondeva: “SOLTANTO LO SPIRITO DI SERVIZIO”.
UN CITTADINO DOVREBBE CANDIDARSI ED AMMINISTRARE CON QUESTE PAROLE TATUATE NEL CUORE.”
Mi interruppe un lunghissimo applauso: seppi perfettamente che quell’applauso non era per me, ma per un eroe italiano, e mi pesò enormemente continuare il discorso con distacco e determinazione, perché l’emozione fu troppa.
Respiro profondo.
Continuai:
QUESTA NOSTRA LOTTA NASCE DALL’ ESIGENZA DI RISVEGLIARE LE COSCIENZE, DI FRONTE AL FALLIMENTO TOTALE DEI PARTITI POLITICI E ALLA LORO CONSEQUENZIALE INERZIA, DI FRONTE AL FALLIMENTO DOLOSO DELLE AMMINISTRAZIONI CHE SI SONO SUSSEGUITE PER 30 ANNI QUI A LUCERA, E CHE SONO ANCORA PRESENTI, ANCHE IN QUESTA COMPETIZIONE ELETTORALE!
Questa lotta, di cui ci siamo fatti promotori e portatori, è dedicata a tutti quelli che hanno sempre pensato che nulla sarebbe mai potuto cambiare, è dedicata a tutti quelli che hanno sempre pensato che l’onestà non potesse esistere.
NOI POSSIAMO CAMBIARE LUCERA!”
Io ci ho creduto e continuo a credere in ogni singola parola che vi ho raccontato. E non solo quella sera.
I ricordi, innumerevoli.
Tutti i ragazzi, giovanissimi, con cui condividere quella lotta che fu vissuta come una lotta di liberazione. Quegli occhi color rosso fuoco: mi sentii nuovamente ventenne e l’entusiasmo di quei giovani cuori resterà per sempre con me. Come un insegnamento indelebile.
La sera che tornai a casa dopo lo scrutinio, e trovai Rosalia sveglia. Rosalia, che non è mai stata contenta per la mia passione per la politica, mi aspettò in piedi e mi abbracciò, contenta per me. Ci abbracciammo fortissimo e a lungo.
Gli auguri di mia sorella e la mia risposta: “hasta la victoria siempre!” (che volete farci, sono un romanticone…)
I brividi nel cantare per la prima volta Il Canto degli italiani al primo Consiglio Comunale.
Gli affanni, le preoccupazioni, i mal di testa, le incazzature molteplici, le delusioni infinite. Le soddisfazioni, poche, anzi, pochissime: probabilmente perché divento davvero zelante quando tengo tanto ad una cosa.
Il resto, è storia recente.
Il lavoro allo studio che si faceva sempre più impegnativo (per fortuna!), e l’esigenza di tutelarmi alleggerendo il carico e, quindi, la mia richiesta di essere nominato al consiglio di amministrazione dell’A.S.P. “Maria de Peppo Serena”, per contemperare le esigenze professionali alla voglia di continuare il mio impegno civico nell’ambito di tematiche per cui avverto spiccata sensibilità.

La mia scelta, condivisa dalla maggioranza e, pertanto, soddisfatta dal Sindaco.

Le dimissioni, protocollate per eliminare l’incompatibilità tra la carica di Consigliere Comunale e quella di Consigliere dell'A.S.P.
La notizia, immediatamente successiva, che non avrei potuto ricoprire quell’incarico perché un Decreto Legislativo, il n. 39/2013, dice che per andare nei consigli di amministrazione  di enti regionali (quale l’A.S.P.), devi aver smesso di fare il Consigliere da almeno un anno.  
Tutti, politici e tecnici, ce ne siamo accorti dopo.
Ma intanto, le dimissioni erano già protocollate, immediatamente efficaci ed irrevocabili, come prevede il T.U.E.L.
La consapevolezza che indietro non sarei  potuto tornare mai più.
I giorni di fuoco, come mi piace chiamare quelli recentissimi, dove ho potuto capire ancora meglio chi mi è davvero vicino, o chi lo è stato solo per convenienza personale.
E, Signori miei, quelli che mi sono stati vicino si possono contare davvero sulle dita di una mano.  Come nella vita reale.
Se dovessi fare un bilancio di questa mia prima esperienza, beh, lo definirei sicuramente positivo: non sono mai cresciuto in fretta come in questi due anni, e sì, ho molte cose da rimproverarmi. Ma, vedete, non ho alcun rimpianto. Sarebbe sbagliato averne.
Per qualche tempo potrò finalmente dedicarmi a tempo pieno alla mia professione, senza tralasciare le mie passioni: la musica e, appunto, Lucera.
E vi posso garantire che non mollerò fino a quando non avremo una Lucera libera, autenticamente libera. Perché la libertà non va solo conquistata, ma preservata, quotidianamente.
Voglio ringraziare tutti i Colleghi Consiglieri Comunali: a loro dico di procedere senza alcun indugio alla mia surroga, come impone la legge. L’obbligo di rispettare i rigorosi dettami legislativi è ancor più stringente per chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica.
Il mio pensiero in questo momento va anche a i dipendenti del Comune di Lucera: voglio ringraziarli tutti, per la loro quotidiana disponibilità e gentilezza nei miei confronti.
In ultimo, a voi tutti va il mio più grande, commosso, sincero ringraziamento per la fiducia, l’incitamento quotidiano fatto di segnalazioni, suggerimenti, scambi di opinione, contatti, rimproveri e critiche, anche molto aspre: ogni vostra parola è servita da sprone per un’azione molto più incisiva, attenta, anche ai minimi particolari.

A tutti voi dico che ci rivedremo presto.

Ciao!
Simone Cantore

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