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Sequestro beni a imprenditori lucerini soggiogati dalla mafia




Procura della Repubblica di Bari
Direzione Distrettuale Antimafia
Ufficio Stampa

NORMATIVA ANTIMAFIA: MAXI SEQUESTRO DEI BENI E AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA PER TRE SOCIETÀ FOGGIANE ATTIVE NEL SETTORE DELLA LOGISTICA.

I finanzieri del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, insieme alla Squadra Mobile di Foggia, hanno eseguito a Foggia un decreto che dispone l’amministrazione giudiziaria (per la durata di sei mesi) di tre società foggiane: La Cereal Sud s.r.l., La nuova Capitanata società cooperativa, Fratelli Curcelli s.r.l. Le imprese, riconducibili ai fratelli lucerini Franco e Biagio Curcelli, sono attive nel settore della logistica e delle pulizie e annoverano tra i clienti anche la Barilla.
Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Foggia - II Sezione Penale - Ufficio Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. I giudici foggiani hanno ordinato inoltre il sequestro dei relativi compendi aziendali per un valore complessivo stimato di circa 30 milioni di euro.

Le indagini eseguite dai finanzieri sulla base delle risultanze di pregresse indagini di polizia giudiziaria - sfociate nell’operazione Rodolfo dell’aprile 2016 con l’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti della Società foggiana - hanno evidenziato come i fratelli Biagio Curcelli e Franco Curcelli siano completamente soggiogati dalla forza di intimidazione dei clan Sinesi-Francavilla e Moretti-Pellegrino, ai quali non solo versano periodicamente tangenti ma anche assicurano l’assunzione di personale su loro indicazione. Essi appaiono pertanto pienamente sussumibili nella categoria degli imprenditori agevolanti, la cui attività economica va sottoposta, ai sensi dell’art. 34 del Codice antimafia, ad amministrazione giudiziaria in quanto asservita agli interessi delle cosche.
Appare indubbiamente efficace il ricorso allo strumento della sospensione dell’amministrazione, finalizzato ad ampliare l’area di contrasto propria delle misure di prevenzione di tipo tradizionale con l’aggressione di quelle attività imprenditoriali in qualche modo “inquinate” dalla presenza della criminalità mafiosa e che costituiscono la c.d. “area grigia” dove il mercato legale e quello illegale si incontrano al fine di incrementare i profitti.

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