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Vangelo della Domenica: “Va’ in pace e non peccare più”




V Domenica di Quaresima anno C – “Va’ in pace e non peccare più”

La Parola di Dio che oggi ascolteremo, in questa quinta domenica di Quaresima, ci offre ancora una altra occasione per conoscere quanto è grande l’amore di Dio che perdona e salva. Ci verrà raccontato della donna adultera portata da Gesù, perché lui la giudichi. Quanto giudizio e cattiveria in questi uomini che offendono la dignità di questa donna anche se ha sbagliato. Viene umiliata e portata davanti a tutti perché colpevole e quindi da condannare. Di fronte a questo atteggiamento così spregevole abbiamo la reazione di Gesù. Egli costringe tutti a fare un veloce esame di coscienza, e così nessuno “per primo” potrà a colpire con la pietra. Alla fine tutto si scioglie nella parola di perdono di Gesù, che fa “nuova” questa figlia di Dio. Quante volte anche noi siamo facili a condannare gli altri. Quante volte siamo sempre pronti a giudicare in maniera severa il fratello. Anche noi siamo pronti a portare “in piazza” gli errori degli altri, le miserie degli altri, le debolezze degli altri. Ci capita spesso di nascondere i nostri peccati; ci scusiamo e motiviamo le nostre debolezze; usiamo sempre grande misericordia verso di noi. Gesù, di fronte alle accuse della gente, resta impassibile, alla fine viene provocato, gli chiedono espressamente di giudicare. Egli invece di giudicare la donna, giudica il loro cuore perverso; giudica la loro cattiveria che umiliava e disprezzava una persona; giudica la loro incapacità di perdonare. Così, sarà Gesù a provocare. Bellissimo quella parola potente: “chi è senza peccato” abbia il coraggio di condannare, abbia il coraggio di colpire per primo. Tutti vanno via. Tutti riconoscono la loro povertà. Quelle parole, risuonano nel cuore di tutti, tanto da costringerli a prendere coscienza della loro povertà. Così resta solo Gesù e la donna. Gesù parla con lei. La consola con tutto il suo amore. La perdona e la rimette nella sua dignità di donna e di figlia di Dio. Le ricorda solo di non peccare più. E chi potrebbe più peccare dopo una tale esperienza? Chi potrà più allontanarsi da un Dio che ti ama così? Chi riuscirà più ad offendere tanta misericordia….? Che il Signore ci conceda, ogni volta che ci confessiamo, di sperimentare la stessa intensità d’amore, la stessa tenerezza che provò l’adultera di questo racconto evangelico.

don Luigi Tommasone
www.parrocchiasangiacomo.org

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