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Francesco Serio: Marte come il pianeta Terra?


Su Marte c'era un lago di acqua dolce


Risale a qualche giorno fa l’annuncio della Nasa circa la presenza di acqua allo stato liquido sul pianeta Marte. E Google ne approfitta per dedicare a questa sorprendente scoperta un ‘doodle’ animato che rappresenta il ‘Pianeta rosso’, come viene anche chiamato, circolare come una delle due vocali O che va a sostituire nella dicitura, che gira su se stesso e furtivamente beve un bicchiere d’acqua con la cannuccia. Sembra quasi che quel pianeta dalle sembianze umane voglia prendersi gioco degli spettatori, facendo finta di essere dormiente e arido, quando volge le spalle, e sveglio e assetato quando si volta di faccia. 40 anni di ricerche con radar e satelliti, a conclusioni delle quali oggi è possibile affermare che la presenza di acqua non è solo rintracciabile nelle calotte di ghiaccio ai poli oppure sotto forma di vapore acqueo nell’atmosfera, ma che scorrano veri e proprio ruscelli di acqua salata anche in superficie. Tracciamo, allora, un excursus per capire come il quadro si sia evoluto nel tempo.

Nel 2008 venne stabilito che molte formazioni qui presenti furono erose da masse d’acqua la cui portata poteva essere paragonata a fiumi come il Mississippi. Alla stregua dei ghiacciai che hanno contribuito a creare avvallamenti simili a canali, attraverso cui fu possibile dedurre che l’acqua fosse scomparsa soltanto da due miliardi di anni. In questo modo, l’eventualità che fossero presenti forme di vita si andava sempre più delineando. Successive scoperte addirittura hanno dimostrato l’esistenza di un grande e di un piccolo oceano che occupavano i due terzi del pianeta. Quasi come la nostra bella Terra, bagnata da tre grandi mari.

Oltre a laghi e circa 40.000 corsi d’acqua che, d’ora in avanti, potrebbero valergli il titolo non più di pianeta rosso ma di pianeta blu. Gli ultimi aggiornamenti, infine, parlano di sonde che hanno trovato molta umidità nell’aria, riuscendo a rendere il quadro sempre più definito, pure grazie alle striature che si osservavano già quattro anni fa sui pendii di Marte, e che comparivano in primavera, si estendevano in estate e poi sparivano in autunno. L’umidità si forma conseguentemente all’evaporazione di un liquido perciò la conclusione appare ad ognuno palese: tuttora potrebbe esserci dell’acqua su Marte. Ma non tutti hanno accolto la notizia con favore e apprezzamento, piuttosto accusando la Nasa di stare speculando sulla questione al solo scopo di avere altri finanziamenti, e che quindi la notizia non sia del tutto attendibile. In ogni caso, si auspichi che la scienza continui a fare i suoi progressi, perché un domani non si possa dubitare dell’esistenza di vita anche sul nostro pianeta.

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