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Francesco Serio: la ricerca dell’immortalità




“Who wants to live forever?…Chi vuol vivere per sempre?” ti si chiede. Chiunque si sia sentito rivolgere questa domanda, probabilmente non ha esitato nel rispondere: Io, io, io! Quanta brama di immortalità! È un tema che, sin dall’antichità, ha affascinato tutti e che continua a scomodare gli scienziati più autorevoli del mondo, per un obiettivo unico e quanto mai vitale: fermare il tempo! Mosso dallo stesso desiderio, un miliardario e mecenate russo ha reclutato 30 eccelsi scienziati, suoi connazionali, per un progetto dal titolo ‘Iniziativa 2045’, anno in cui, secondo lui, l’immortalità potrebbe diventare reale. La ricerca consiste nel trapiantare la coscienza umana dentro un cervello sintetico ovvero un avatar monitorato da remoto, la vita cioè dentro un ologramma. È quello che più o meno accade nel film “Self/less” del regista Tarsem Singh, nel quale si sperimenta un metodo forse semplice ma non per nulla spietato di essere immortali, trasferendo la coscienza del corpo di un uomo moribondo ad uno sano.

Una pratica molto diffusa, invece, è quella di cui si interessano le società americane Alcor e Cryonics, e quella russa KrioRus: l’ibernazione, con costi che si aggirano tra i 50 e i 150mila euro. Recenti studi, infatti, hanno dimostrato che la memoria riesce a sopravvivere al congelamento. Altri studiosi hanno optato per l’andare contro-corrente rispetto allo scorrere del tempo, cercando di ringiovanire le cellule vecchie del corpo umano, come fa la medusa Turritopsis. Questo animale acquatico, quando invecchia, si lascia cadere sul fondo del mare, chiudendosi in se stessa, e poi dopo tre giorni rinasce a nuova vita, e rinnova questo processo all’infinito. Impiantare i computer nel corpo umano è la scommessa che ha invece lanciato il celebre inventore e scienziato americano Ray Kurzweil. Tra una decina d’anni, secondo lo stesso, potremo fotocopiare la nostra mente e condividerla sul nostro ‘cloud’ personale, insieme ad altri dati del computer, allo scopo di pensare in eterno interagendo con altri miliardi di cervelli. Oltre ad allungare la vita, sarà possibile anche trasfondere il sangue dai soggetti più giovani a quelli meno giovani, come testato dal neurologo Tony Wyss-Coray, che ha studiato gli effetti positivi delle trasfusioni di plasma giovane in topi anziani affetti da Alzheimer. Una speranza per quanti lottano contro questo genere di malattie. Un giorno, potremo dire anche grazie alla scienza per l’averci reso immortali? Magari…

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