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Torna la rassegna 'Realtà.doc' al Cineporto di Foggia: martedì 1 settembre la proiezione di 'Le cose belle' alla presenza del regista Agostino Ferrente




Dopo la pausa agostana riprende, presso i Cineporti di Puglia/Foggia, "Realtà.doc" rassegna di documentari finanziata da Apulia Film Commission a valere su risorse FSC 2007-2013 “Cineporti di Puglia” e organizzata dall'agenzia di comunicazione We Build Communication.
La rassegna, che vede la direzione artistica di Annalisa Mentana e l'organizzazione generale del regista Luciano Toriello, si propone di essereun focus sull'evoluzione del documentarioin Italia, al fine di discutere con registi e autori sulle nuove possibili frontiere del racconto e della rappresentazionedella realtà sul grande schermo.
In programma per il secondo appuntamento la proiezione di "Le cose belle", documentario per la regia di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno prodotto da Pirata M.C., Parallelo 41, Point Film con Bianca Film e Ipotesi Cinema.
Vincitore di numerosi e prestigiosi premi, tra cui il riconoscimento speciale quale "Miglior docu-film" ai Nastri D’argento 2014, il "Premio Cariddi per il Miglior Documentario italiano dell'anno" al Taormina Film Fest 2014, la candidatura come "Miglior Documentario" al Globo D’oro 2014, il riconoscimento di "Miglior Documentario Italiano del 2103" ai Doc/It Professional Award 2013 ed il "Primo Premio" al Salinadocfest 2013, "Le cose belle" racconta tredici anni di vita di quattro ragazzi della periferia napoletana, dalla giovinezza delle speranze e dei sogni all'approdo all'età adulta.
Presente alla proiezione Agostino Ferrente che, originario di Cerignola, torna dopo venti anni nella sua provincia di Foggia.
Seguirà una conversazione del regista con Antonella Gaeta, sceneggiatrice e giornalista culturale.
Ingresso gratuito, ore 20.30.
Cineporti di Puglia/Foggia si trova al km 2,00 di via San Severo.
Per info: realta.doc@gmail.com
Evento fb al seguente link: https://www.facebook.com/events/400203036839300/
 
Sinossi del film
Si dice che il tempo aggiusta tutto… Ma chissà se il tempo esiste davvero? Forse il tempo è solo una credenza popolare, una superstizione, una scaramanzia, un trucco, una canzone. Il tempo si passa a immaginare, ad aspettare, e poi, all'improvviso, a ricordare. Ma allora, le cose belle arriveranno? O le cose belle erano prima?
La fatica e la bellezza di crescere al Sud in un film dal vero che narra tredici anni di vita. Quella di Adele, Enzo, Fabio e Silvana, raccontati in due momenti fondamentali delle loro esistenze: la prima giovinezza nella Napoli piena di speranza del 1999 e l'inizio dell'età adulta in quella paralizzata di oggi.
Quando nel 1999 Agostino Ferrente e Giovanni Piperno realizzarono Intervista a mia madre, un documentario per Rai Tre che voleva raccontare dei frammenti di adolescenza a Napoli, ai loro quattro protagonisti chiesero come immaginassero il proprio futuro: loro risposero con gli occhi pieni di quella luce speciale che solo a quell’età possiede chi ancora sogna “le cose belle” e con quell’autoironia tipica della cultura partenopea che li aiuta a sdrammatizzare, esorcizzare e talvolta rimuovere gli aspetti problematici della vita. Al tempo stesso da quegli occhi traspariva una traccia di scaramantico disincanto. Forse perché la catastrofe imminente, sempre in agguato, è una minaccia – nonché un alibi – che rende spesso le loro vite cariche di rassegnazione.
Dieci anni dopo, passando dalla Napoli del rinascimento culturale, che attirava artisti da tutto il mondo, a quella sommersa dall’immondizia, i registi sono tornati a filmare i loro quattro protagonisti per un arco di quattro anni: oggi l’auto-ironia ha ceduto il posto al realismo, e alle “cose belle” Fabio, Enzo, Adele e Silvana non credono più. O forse hanno imparato a non cercarle nel futuro o nel passato, ma nell’incerto vivere della loro giornata, nella lotta per un’esistenza, o sarebbe meglio dire resistenza, difficile ma dignitosa: spesso nuotando controcorrente, talvolta lasciandosi trasportare.
 
Il regista
AGOSTINO FERRENTE (Cerignola, Foggia, 1971) è regista, produttore, direttore artistico. Prima di occuparsi di cinema è stato anche coordinatore editoriale di varie testate giornalistiche per le comunità di italiani all’estero. Dopo aver studiato al DAMS di Bologna e aver frequentato Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi, produce, con la sua Pirata Manifatture Cinematografiche, e dirige i pluripremiati cortometraggi Poco più della metà di zero (1993) e Opinioni di un pirla (1994). Nel 1997 con Giovanni Piperno realizza Intervista a mia madre (1999) e Il film di Mario (1999-2001).
Entrambi ottengono riconoscimenti istituzionali e diventano di piccoli casi in tv. Nel 2001, insieme a una decina di complici, fonda a Roma il gruppo "Apollo 11" che salva lo storico cinema-teatro Apollo dal rischio di diventare sala bingo e con rassegne di cinema, musica e scrittura, diventa uno dei centri di produzione culturale più vivaci della capitale e il primo con una programmazione continuativa dedicata al Cinema della realtà. Con Apollo 11, insieme a Mario Tronco degli Avion Travel, crea L'Orchestra di Piazza Vittorio, e ne racconta la nascita nel 2006 con il documentario omonimo, co-prodotto con Bianca Film e Lucky Red, che partecipa a numerosi festival internazionali ottenendo – tra gli altri premi – il Nastro D’Argento e il Globo d’Oro della Stampa Estera. È  ideatore del progetto OPV i Diari del ritorno, i cui primi due episodi pilota sono stati diretti da Alessandro Rossetto e Leonardo Di Costanzo. Con Anna Maria Granatello crea il Premio Solinas – Documentario per Il Cinema. Ha realizzato due video clip entrambi premiati al P.I.V.I. per Ena Andi, dell’Orchestra di Piazza Vittorio e Alfonsina e la bici dei Tetes de Bois, con la partecipazione di Margherita Hack.

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