POLITICA Comune         Pubblicata il

Lello Di Ianni e la storia di UCCELLACCI e uccellini al Comune di Lucera




Riceviamo e pubblichiamo

Vi ricordate il corvo e la civetta al capezzale di Pinocchio?
La stessa scena si è verificata al momento della conquista del maniero (Palazzo Mozzagrugno) da parte di una orda di uccellacci (corvi, avvoltoi, civette e cornacchie).
Erano tutti lì appollaiati e preoccupati perché nessuno in grado di governare e amministrare la città. Il capo corvo con rabbia e furore esclamava: “Non è nella nostra natura amministrare, progettare, seminare e costruire perchè noi siamo predisposti a distruggere, a devastare, a rovinare!” Per cui continuava ad arrovellarsi e ad affannarsi nell’attesa che arrivasse qualcuno che desse loro una soluzione per farli uscire dall’empasse in cui si erano cacciati.
E il qualcuno arrivò! Era un uccellino (non quello di Del Piero) che chiamò il capo corvo e gli sussurrò all’orecchio: <<Ho la soluzione! Basta dichiarare il dissesto del Comune e così eviterai di amministrare, progettare, seminare e costruire>>, al che il capo corvo, non stando più nelle piume, al grido di “DEBITI, DEBITI, DEBITI”, preannunciava il DISSESTO.
Immediatamente l’orda di uccellacci si riversò al capezzale del malato (Comune di Lucera) e tutti, professandosi medici e taumaturghi, proponevano e gli propinavano ogni sorta di medicina (veleni) anche contro il volere dello stesso malato che continuava ad asserire di star bene, inconsapevole che i corvi medici avevano deciso di farlo morire.
E intanto dietro la porta si erano già radunati gli avvoltoi becchini pronti a celebrare e festeggiare il suo funerale.
Nel frattempo, provenienti da terre non tanto lontane, planavano in quel di Lucera i tre gufi supervisori incaricati di certificare le condizioni dell’ammalato/moribondo e quando si accorsero che non vi erano i presupposti per giustificare il tanto agognato dissesto, il capo corvo ripiombò nella disperazione e riprese ad arrovellarsi e ad affannarsi nella ricerca di un altro qualcuno che gli proponesse una nuova soluzione.
Ed ecco riapparire l’uccellino “furbettino” che si avvicinò al corvo quattroconti che nel frattempo era intento a contare, con il suo pallottoliere, i corvi e le cornacchie presenti, e gli suggerì di riferire al capo corvo che aveva ideato uno stratagemma, una specie di blocco governativo che gli avrebbe dato la certezza di non dover amministrare:
<<Bisogna fare la transazione con i Sacco e così potrete presentare un piano di riequilibrio pluriennale con il quale bloccare ogni forma di governo e, così, giustificare la vostra incapacità, incompetenza, inefficienza e inettitudine ad amministrare sostenendo solo un maggior costo della modica cifra di €.1.500.000,00 e comunque non a carico di voi amministratori ma a carico di tutti i cittadini di Lucera>>
Il corvo quattroconti, raggiante, informò immediatamente il capo corvo che si sentì di nuovo rinvigorito tanto da coniare all’istante, a giustificazione dell’enorme regalo che si stava concedendo ai Sacco, il detto << Solo Noi Siamo Stati Capaci di chiudere una vertenza che si protraeva da anni: Fatti e non chiacchiere >>. E’ vero!
Solo loro gli uccellacci con il contributo dell’uccellino potevano chiudere una vertenza che durava da anni regalando alla ditta Sacco un bonus di circa €.1.500.000,00!: <<MISFatti e non chiacchiere>>.

NEI FATTI
La sentenza n.1824/2013 pronunciata dalla Corte di Appello di Bari e del conseguente pignoramento presso la Tesoreria Comunale di circa €.3.500.000, ha generato, a parere degli Uccellacci e dell’uccellino, lo squilibrio finanziario.
La gestione di questa sentenza ha dell’allucinante. E’ vero che il sottoscritto, coadiuvato dal sindaco Pasquale Dotoli e nell’ultimo periodo anche dall’assessore Piero di Carlo, non ha potuto più seguirla direttamente in quanto non facente più parte dell’Amministrazione Comunale, ma è anche vero che la linea “MAGINOT” rappresentata dal sottoscritto Lello Di Ianni, da Pasquale Dotoli, dall’Ing. Cinquia, dall’Arch. Lucera, dal valente Avv. Guido Maiellaro e dal Prof. Castiello, è stata, come per incanto, completamente smantellata.
Da premettere che questa linea di difesa ha consentito, nei vari gradi di giudizio, di ridurre il credito vantato e richiesto inizialmente dalla ditta Nicola Sacco & Figli di 32 miliardi di vecchie lire (supportata in Primo Grado da una perizia del CTU di 27 miliardi di vecchie lire) a soli €.1.629.421,51 per lucro cessante liquidati alla data del rilascio e precisamente al 23/11/2006, oltre rivalutazione e interessi sino al soddisfo ed a €.708.000,00 per bonifica dell’area liquidati alla data del novembre 2002 oltre rivalutazione ed interessi fino al soddisfo, e che il nuovo ricorso in Cassazione consentiva un ulteriore riduzione del debito quantificato ad oggi per €.1.500.000,00 (comprensivo di rivalutazione ed interessi), in pratica il valore della perizia di stima dell’Ing.Cinquia a conferma della sentenza di I° Grado del Tribunale di Lucera.

Da premettere, altresì, che in data 24/01/2014 con atto n.31 e successivamente integrata in data 23/04/2014 con atto n.146 la giunta Dotoli deliberava tra l’altro:
- la proposizione del nuovo ricorso in Cassazione avverso la sentenza n.1824/2013 perché la somma di €.708.000,00 riferita alla bonifica dell’area non era dovuta in quanto la stessa già precedentemente eseguita interamente a spese (circa duecento milioni di vecchie lire) a carico del Comune di Lucera e contro la errata quantificazione degli interessi riportati in sentenza;
- di attivare la procedura ex art. 373 c.p.c. onde ottenere la sospensione dell’esecuzione della sentenza;
- di conferire, per motivi di consequenzialità e complementarietà, l’incarico di rappresentanza e difesa del Comune di Lucera all’Avv. Guido Maiellaro ed al Prof. Francesco Castiello;
- di trasmettere copia del presente provvedimento al Dirigente del servizio contenzioso, per l’assunzione dei conseguenti atti di gestione.
Gli atti prodotti dalla Giunta Dotoli sempre a tutela degli interessi del Comune sono stati completamente disattesi, sia dal Dirigente che dall’Amministrazione Tutolo subentrata. La difesa non risulta più affidata ai valenti avvocati Maiellaro e Castiello e non risulta essere stata proposta la procedura ex art.373 c.p.c per ottenere la sospensione della esecuzione della sentenza della Corte di Appello per cui si è data la possibilità alla parte avversa di ottenere il pignoramento presso la Tesoreria del Comune di Lucera senza alcun colpo ferire.
Ora è mai possibile che una vittoria di così larga portata debba essere additata come la causa dello squilibrio nel bilancio di previsione 2014 tale da dover far ricorso alla Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art.243-bis del TUEL.

Tutto ciò ha dell’assurdo! Come assurdo, irrazionale e paradossale è stato il comportamento tenuto da tutti gli uccellacci e uccellini nella gestione dell’intera questione che ha, ancora una volta, evidenziato e dimostrato:
1) l’inerzia dell’Amministrazione Tutolo e dell’Ufficio Contenzioso nella gestione della controversia in corso pur in presenza della delibera di Giunta n.146 del 23/04/2014 prodotta dall’amministrazione Dotoli e completamente disattesa;
2) l’incapacità dell’Amministrazione Tutolo ad attivarsi nei tempi e nei modi necessari affinché la procedura ex art. 373 c.p.c. fosse attivata al fine dell’ottenimento della
sospensione della esecutività della sentenza in questione ricorrendone tutti i presupposti;
3) l’incapacità a trovare soluzioni per evitare lo squilibrio di bilancio, se non quella di produrre un atto (accordo transattivo) con il quale la ditta Sacco concedeva la dilazione di pagamento in tre anni a condizione che il Comune rinunciava al ricorso in Cassazione ottenendo così un “bonus” di €.1.500.000,00;
4) l’incapacità e la cecità nell’Amministrazione Tutolo nel non riconoscere e nel non vedere la strada già tracciata dall’amministrazione Dotoli nel garantirsi la copertura finanziaria con la famosa delibera di Consiglio n.46 del 28/11/2006, che a seguito della sentenza favorevole n.9379/2011 della Suprema Corte di Cassazione, la stessa Amministrazione Dotoli, in data 18/08/2011 con deliberazione di Consiglio Comunale n.75, procedeva, prudenzialmente e con lungimiranza, alla sola sospensione degli effetti della delibera in questione al fine, di garantirsi la copertura finanziaria in previsione della soccombenza in giudizio preventivata, quantomeno per l’importo riconosciuto dallo stesso Comune e riferito alla perizia depositata dall’Ing. Cinquia in I° Grado.
Non si capisce la motivazione per cui questo percorso già tracciato, con la certezza della copertura finanziaria, è stato abbandonato e fatto cadere nel dimenticatoio dalla Amministrazione Tutolo, dall’assessore al bilancio, dall’assessore al contenzioso dallo stesso Tutolo, dal Dirigente responsabile sia del settore economico e finanziario e sia del settore contenzioso e infine dall’Organo di Revisione il cui Presidente, in un incontro nel suo studio a Bari, alla presenza del sottoscritto e di Pasquale Dotoli, aveva assicurato che la delibera di Consiglio n.46 del 28/11/2006 era sempre valida ed in grado di esplicare tutta la sua efficacia.
Riflessioni finali:
- non sorge il dubbio che il tutto (debitoria, pre-dissesto, dissesto, ecc…..) sia stato pianificato al solo fine di chiudere la questione Sacco?
- come mai il disequilibrio al momento della predisposizione del bilancio di previsione (27/10/2014) era di €.4.300.000,00 mentre alla data del 31/12/2014 il rendiconto chiudeva con una disavanzo di €.2.600.000,00? Possibile che in due mesi di non amministrazione sono stati recuperati 1.700.000,00 euro? In che modo sono stati fatti i conti?
- il rendiconto 2014, considerando esclusivamente la competenza 2014, ha chiuso, con l’ingente avanzo di €.1.817.000,00 a dimostrazione che il bilancio di previsione poteva e doveva essere approvato senza alcuno squilibrio.
Termino con una ultima considerazione prendendo spunto da alcuni testi e scritti del Prof. Massimo Dei Cas:
<<Da anni è finita la paura che le popolazioni avevano nei fantasmi e nelle streghe, ma il timore per gli “uccellacci” è rimasto perché la gente non ha mai cessato di pensare che questi lugubri abitatori di tetre fortezze abbandonate, di città in rovina e cimiteri, fossero pur sempre uccelli del malaugurio, creature della malasorte, i cui versi rappresentano sinistri presagi di eventi nefasti e di tracolli economici da cui tenersi accuratamente alla larga >>, per cui dai cittadini attenti alle dinamiche della politica locale ci si attende un orgoglioso colpo di reni per scacciare tutti gli uccellacci che attualmente dimorano, svolazzano intonando i loro lugubri canti a palazzo Mozzagrugno.

Arrivederci alla prossima: Contratto di Quartiere II e lavori pubblici Lello Di Ianni

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