VIDEO - A Lucera le fiaccole di Libera fanno luce sulle tenebre della cronaca
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Fiammelle al vento per levare un grido di dolore e, soprattutto, per esprimere una richiesta di aiuto e, insieme, una volontà di impegno civile. Se ne sono accese ieri sera, martedì 14 aprile, nel corso della fiaccolata per la legalità, voluta e organizzata dal presidio lucerino di Libera, l’associazione antimafia di don Luigi Ciotti.
A guidare il corteo, composto da un centinaio di persone, c’era don Ciro Miele, fondatore e animatore di Libera a Lucera, nonché parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie nel rione ‘167’.
Presenti e seguiti dalle Forze dell’Ordine, dalla Polizia Municipale e dai volontari della Confraternita Misericordie e dal Corpo Volontario di Intervento Pubblico, semplici cittadini ed alcuni amministratori locali di maggioranza e di minoranza, tutti reduci dal Consiglio Comunale celebrato nel pomeriggio al Teatro ‘Garibaldi’. Assente il Sindaco, mentre a vestire la fascia tricolore è stato il consigliere, Simone Cantore.
Il tragitto osservato dai silenziosi manifestanti, muniti di fiaccole e candele alla mano, è partito da via Montello, di fronte alla stazione ferroviaria, per raggiungere via Pasubio e via Appulo Sannitica ed attraversare, quindi, piazza del Popolo, Porta Troia, corso Manfredi, via Gramsci, via Amicarelli sino a confluire nel cuore di piazza Duomo, luogo-simbolo della cittadina di Federico.
A chiudere l’iniziativa hanno pensato i messaggi di richiamo all’unità ed al rispetto del prossimo, venuti da don Ciro Miele e dal Vescovo di Lucera-Troia, Monsignor Domenico Cornacchia. Al loro fianco si è mosso anche il neo parroco di San Pio X, don Pasquale Trivisonne. Peccato per gli assenti: hanno perso l’occasione di mostrare un briciolo di attaccamento alla (loro?) comunità.
Chi viene meno, è notorio, ha sempre torto. Lucera, di converso, deve coltivare in sé la forza della speranza per tornare ad essere la ‘città della luce’ e non il teatro di sempre più tragici fatti di cronaca.
Costantino Montuori
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