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Costringevano una sedicenne a prostituirsi. Arrestati due rumeni a Chieuti


HOFENPRADLI Marcela Smira
BOLOGH Ahgelescu


I carabinieri della Stazione di Torremaggiore hanno operato due fermi di indiziato di delitto nei confronti di una coppia di rumeni, BOLOGH Ahgelescu, classe ‘90 e HOFENPRADLI Marcela Smira, classe ‘95, ritenuti responsabili di aver costretto una loro giovanissima connazionale a prostituirsi.
Le indagini che hanno consentito di interrompere lo sfruttamento della giovane vittima, appena sedicenne, scaturivano proprio dalla denuncia che quest’ultima presentava presso il Comando Stazione Carabinieri di Torremaggiore.

La giovane raccontava che alcuni mesi fa, una coppia di amici del suo paese di origine, la convincevano a partire con loro per l’Italia, dove le assicuravano di aver già trovato un buon lavoro e una sistemazione dignitosa. La vittima si faceva così convincere ed ottenuto l’assenso dei genitori partiva insieme ai suoi due connazionali raggiungendo San Severo. Dopo aver trascorso alcuni giorni in città, i tre si spostavano presso un’abitazione in Chieuti. Una volta lì, i due dapprima avevano cercato di convincere la ragazza a prostituirsi parlandole delle difficoltà di trovare un lavoro e della necessità di pagare l’affitto e le altre spese. Al suo rifiuto veniva aggredita con calci e pugni minacciando di uccidere lei e la sua famiglia se non avesse eseguito gli ordini impartiti.

Da quel giorno, per la ragazza iniziava un terribile incubo. I suoi aguzzini, infatti, dopo averla privata di ogni possibilità di contattare genitori o parenti ed averla soggiogata con continue aggressioni e minacce, le procacciavano continuamente nuovi appuntamenti, imponendole di avere rapporti sessuali presso la loro abitazione o consegnandola direttamente ai clienti in luoghi e orari ben precisi.
La svolta arrivava quando, alcune settimane fa, i suoi aguzzini, le organizzavano un incontro con l’ennesimo nuovo cliente. La ragazza, come da schema ormai ben consolidato, veniva consegnata a quest’ultimo che si appartava con la ragazza presso una sua proprietà in campagna. La ragazza, rimasta sola con l’uomo, scoppiava a piangere raccontando la sua storia. L’uomo le chiedeva come poterla aiutare, ma la giovane replicava che non poteva fare niente perché altrimenti avrebbero fatto del male a lei e alla sua famiglia. L’uomo riaccompagnava la ragazza pagando i suoi aguzzini pur non avendo consumato il rapporto sessuale e chiedeva un nuovo appuntamento. Iniziava così un rapporto di confidenza tra l’uomo e la giovane. Costui alla fine riusciva a dare coraggio alla ragazza che decideva di scappare dai suoi sfruttatori e trovare rifugio da una connazionale di Torremaggiore e poi, venuta a conoscenza che la coppia di malviventi la stava cercando, si convinceva a recarsi dai Carabinieri e raccontare tutto.

A questo punto, dopo aver attivato le procedure di tutela della vittima, che veniva collocata in una comunità protetta per giovani donne, i militari iniziavano un’incessante attività di indagine volta a riscontrare le dichiarazioni della denunciante. I carabinieri riuscivano a rintracciare numerosi clienti i quali confermavano le modalità degli appuntamenti, le trattative per la consumazione dei rapporti e le tariffe per le prestazioni.
Dopo aver raccolto numerosi elementi a carico dei due soggetti, senza fissa dimora ne altri mezzi di sostentamento, i carabinieri organizzavano vari servizi per rintracciarli ed impedirne così la fuga. La coppia, localizzata in Chieuti, veniva quindi fermata e sottoposta a fermo di indiziato di delitto in ragione dei gravi indizi di colpevolezza. I due venivano associati al carcere di Foggia dove sono rimasti ristretti dopo la convalida del fermo.

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