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Il libro su Peppino Papa




Una dolorosa storia raccontata sulla propria pelle

 

E’ stato scritto un libro su Peppino Papa.

 

Sarebbe meglio dire che è il libro di Peppino Papa. L’ha curato Giovanni Fiorino Novelli ( “ Neanche se mi uccidi “, SPICGIL ,Fg, pagg. 355, Euro 20 ), ma è come se fosse stato scritto dallo stesso protagonista di una stagione speciale e politica intensa, anzi dolorosa, anzi drammatica per tanti aspetti.

 

Giovanni Fiorino Novelli si è messo in ascolto di Peppino, registrando le sue difficili esperienze con precisione, con documenti alla mano, senza lasciarsi coinvolgere dal calore espositivo dell’interessato  e senza mai staccarsi dalla cronaca dei fatti che hanno martoriato la vita della nostra Lucera e di tutto il movimento operaio della Capitanata .

 

Quello che dice Papa non è nuovo per chi lo conosce bene, per chi ha seguito il suo excursus sindacale  prima e politico poi.

 

Col libro, però , la narrazione è più ordinata e organica , forse anche più suggestiva, specie nel momento in cui Peppino Papa mette in piazza anche i suoi sentimenti, i  momenti di debolezza e il dubbio che mai il movimento operaio del tempo sarebbe riuscito a tirarsi fuori dalla condizione di schiavitù in cui si trovava, in presenza di un quadro democratico debole, in presenza di residui di autoritarismo che tardavano ad essere assorbiti dalla ventata di riscatto di dignità proveniente dai ceti deboli .

 

Peppino Papa non ha esitazioni nel raccontare la sua terribile esperienza  di vita di pastore prima e di bracciante poi. Anzi, egli si sofferma molto anche sulla sua condizione di analfabeta, di autodidatta quasi per far apparire in controluce quell’incitamento a dotarsi sempre di quei mezzi culturali  che sono indispensabili per scendere nell’agone politico e sindacale e sfidare i problemi a viso aperto.

 

Quasi per dire ai giovani di attrezzarsi per affrontare le nuove sfide, anche quando ciò costa molto, come è costato a lui, studente tante volte sorpreso a leggere e ad apprendere non sui banchi di scuola, bensì durante i lavori dei campi, sotto il solleone, durante il trasporto dei prodotti agricoli sui carri.

 

Questo libro non rappresenta solo la storia di Papa.

 

Il suo contributo rappresenta una preziosa testimonianza su un periodo ( ai primi del '900 ) tra i più tormentati per la Daunia, periodo contrassegnato dalla povertà , anzi dalla miseria , dalla supremazia smaccata dei latifondisti che pensavano soltanto a tenere viva la loro casta, discriminando in maniera vergognosa il  mondo dei lavoratori .

Il mondo rurale eccelleva in questo senso, nel quale i margini di emarginazione erano incolpevolmente  sotto lo sguardo di tutti .

Il libro non è un romanzo .

 

E’  il flash back di un momento in cui le forze dominanti erano pressoché incontrastate, per cui ogni tentativo per ridimensionarle appariva velleitario.

 

Peppino Papa ha avuto il coraggio di mettersi in prima linea tra i “ contestatori “ del tempo, rischiando la pelle per le botte che ha dovuto ammortizzare sul suo corpo e finendo anche in galera insieme a tanti suoi compagni di lotta .

 

Novelli racconta la storia di una generazione di uomini e donne  che hanno sognato un futuro migliore e che l’hanno costruito attraverso la lotta e  l’impegno quotidiano .

 

E’ stato un lungo e talvolta penoso camminare verso l’ignoto, ma alla fine il traguardo del riconoscimento della dignità del mondo operaio è stato conseguito, pur tra tante ombre che tuttora lo minacciano di tanto in tanto.

 

E, così, il raggiungimento della posizione di Sindaco di Lucera  è  stato il naturale sbocco di un impegno voluto e cercato non per ottenere gratificazioni personali, ma per trovare obiettivi condivisibili e godibili a livello collettivo .

 

Ci  asteniamo in questa sede di fare analisi politiche, anche se va detto che l’ impegno di Peppino in questo campo è stato sempre rivolto a trovare  momenti e occasioni di dialogo con tutti , come del resto confermano le attestazioni provenienti dal mondo liberale dell’epoca , un mondo che pure non ha visto di buon occhio il suo vibrante  e convinto impegno sindacale .

 

E anche il successivo defluire nell’agone regionale come  consigliere non è stato altro che l’altrettanto sbocco naturale di un impegno, che , nel frattempo affinatosi, in un ambito di maggior respiro poteva accompagnare meglio l’azione delle istituzioni regionali appena formatesi .

 

Il libro ci parla anche delle poesie di Peppino Papa .

Sembra incredibile come quest’uomo abbia potuto pensare anche a scrivere poesie ritagliandosi momenti in momenti così drammatici .

 

Ma, quando il cuore batte bisogna rispondergli! Dice Michele Pistillo nella sua prefazione: ha fatto bene Novelli a inserirle in questo libro .

 

Peppino Papa vi appare in tutta la sua complessità e sfaccettature e, soprattutto, in tutta la sua umanità .

Una vita non gettata via , ma impiegata per il fine più alto che esista: la liberazione dell’uomo .

Troppo enfasi in questa conclusione?

 

No, Peppino Papa ha dato tutto se stesso per il riscatto del mondo operaio. Difficile a dirsi oggi, quando solitamente si procede nella direzione opposta, all’insegna dell’egocentrismo .

 

 

Antonio Di Muro

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