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Donato Bianco, da Biccari, con un libro di poesie che fa rivivere il passato


L'autore Donato Bianco
Il libro di poesie


Donato Bianco, nato a Biccari il 12 ottobre 1949, da diversi anni si diletta a scrivere poesie sia in dialetto biccarese che in italiano. Il dialetto è quello  preferito, tant’è che lo ha esteso anche a canzonette che egli stesso compone e accompagna con la chitarra classica. Ha cominciato a scrivere molti anni fa pubblicando l’opuscoletto “A TRIDECHE”, per poi fermarsi e riprendere dopo qualche anno . Il suo repertorio è abbastanza vasto, ha sempre preferito  tenere per sè il suo bagaglio culturale; qualche volta si è esibito  durante  la  manifestazione poetica del  15 agosto  “Versi al chiaro di luna”, organizzata dall’Associazione Culturale “Terra di mezzo”. Oltre alle numerose poesie, vanta anche diverse  “poesiole” dedicate ad amici e conoscenti nelle varie ricorrenze.  Ultimamente, tutto il suo fare si è spostato totalmente nel passato. E’ riuscito ad entrare nell’animo dei lettori  riportandoli indietro di tanti anni, coinvolgendoli a tal punto da farli emozionare.
“Pruverbije, parole e frase de ‘na vote”, “Gènte e mestiere de ‘na vote”, “I juoche de ‘na vote”, “U duie de nuvèmbre, i muorte ze so scunciate” e “ nome o soprannome”, sono alcune delle più apprezzate, e dalle quali sono pervenuti  attestati di stima e di affetto.
Altre sono in lingua “madre” ma ugualmente ispirate  al tempo e  alla natura.

Ora ha dedicato un libro alle sue poesie, 'Ce stèv 'na vote 'na mamme e 'nu patre' - Passeggiando tra i ricordi e le storie di Biccari, dedicato a
'Nathan e Vera, i miei Angioletti,
perché un giorno, possiate ricordare vostro nonno come “un Artista di strada” che ha saputo, tornando indietro negli anni,regalare emozioni per un passato spesso dimenticato, immersi  come siamo, in un tempo senza limiti
'.

Così l'autore spiega i motivi delle sue scelte:

Tante sono le sorprese che ci riserva la vita. E così ti accorgi ad un certo punto della tua esistenza  di avere voglia di cambiare, di dare un senso a ciò che fai, soprattutto quando ti accorgi che in te c’è una ispirazione nascosta che puoi sfruttare a favore della società. Il tutto nasce dal fatto che guardandoti intorno ti rendi conto di quante cose sono cambiate  da quando avevi dieci – quindici  anni; allora cominciano ad affiorare i ricordi del tempo che fù, quando adolescente conducevi una vita spensierata fatta di piccole cose e tante soddisfazioni. E allora ti domandi: perche non far rivivere quei tempi rapportandoli anche  a quelli odierni? Se poi a tutto questo, vieni spronato da amici che ti dimostrano stima e affetto  e ti chiedono di lasciare qualcosa  del passato al futuro, non puoi fare a meno e ti butti nella mischia. Sia ben chiaro,non è per notorietà, non m’interessa, non è per denaro, ma solo perchè vedo che la gente è interessata a sapere, a ricordare e magari a commuoversi.
E allora mi viene voglia di dare un minimo di spiegazione per ogni componimento affinchè chi leggerà, si addentrerà totalmente in esso vivendo e soprattutto conoscendo il significato di ciò che stà leggendo.
Ho voluto aprire questa mia  raccolta con una poesia di Lucia Padalino “Bolle” perché tali sono le mie poesie, delle bolle che volteggiando nel cielo ti riportano lontano lontano per poi scoppiare nei cuori. Allo stesso tempo ho voluto chiuderla con una poesia di  Antonio Marucci   “l’attesa” che ha voluto dedicare a mia figlia Marianna per la nascita di Vera e Nathan.

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